Vite di guarigione impianto dentale
Quando si rende necessario l’inserimento di impianti dentali è chiaro che lo specialista dovrà seguire alcune fasi ben distinte tra cui quella che riguarda la modellatura della gengiva così da adattarla alla parte protesica dell’impianto. La vite di guarigione impianto dentale viene posizionata dal dentista dopo che gli impianti in titanio sono stati correttamente inseriti nell’osso, ovvero dopo circa 3-4 mesi che corrispondono al periodo di osteointegrazione. La vite di guarigione viene applicata all’estremità dell’impianto con un intervento che viene eseguito in completa sicurezza per il paziente in anestesia locale. A questo punto bisognerà semplicemente aspettare la guarigione della gengiva intorno alla vite che potrebbe impiegare anche diverse settimane. A questo punto il dentista potrà procedere poi con il posizionamento di una sostituzione protesica come una corona o un ponte dentale. Se si vuole saperne di più sulla vite di guarigione e sugli impianti dentali non resta che continuare la lettura.
Viti di guarigione impianti dentali: cosa sapere
Abbiamo già detto cos’è la vite di guarigione impianto dentale, vediamo ora di capire di più sugli impianti dentali in generale. Un impianto dentale infatti altro non è che una piccola vite in titanio che serve a sostituire la radice di un dente naturale mancante. La scelta del titanio non è casuale in quanto stiamo parlando di un materiale biocompatibile, non a caso è lo stesso materiale con cui vengono realizzate le protesi ortopediche. Il dentista procede a inserire gli impianti dentali nell’osso proprio dove prima si trovavano i denti naturali. Dal momento che il titanio è un materiale biocompatibile, l’impianto dentale riesce a integrarsi alla perfezione con l’osso divenendo un ottimo punto di ancoraggio per il dente sostitutivo. Di solito per rimpiazzare un dente singolo si procede realizzando una protesi parziale rimovibile, un ponte sui due denti contigui (che andranno limati) oppure un impianto dentale che fornisce un supporto per una corona fissa in ceramica. Quando manca un dente si potrà risolvere la situazione posizionando alcuni impianti dentali in punti strategici così che diventino i pilastri utili per realizzare un ponte fisso. Grazie a questo metodo si potrà evitare di limare i denti sani, procedura che se no era necessaria per eseguire un ponte tradizionale su denti naturali. Molti dentisti preferiscono gli impianti alla protesi fissa anche perché la presenza della vite in titanio riesce a bloccare il riassorbimento osseo. Dopo un periodo di ristabilimento e di osteointegrazione, il dentista dovrà finalmente procedere ad avvitare la vite di guarigione impianto dentale. Le viti di guarigione impianti dentali servono a promuovere la guarigione dei tessuti molli gengivali e a consentire l’inserimento di un moncone protesico definitivo.
A cosa servono gli impianti dentali
Dopo vite di guarigione impianto dentale, ovvero dopo circa sette giorni, il dentista prende l’impronta per la realizzazione della protesi e inizia a lavorare all’aspetto finale del dente. Una volta pronta la soluzione dentale, il dentista potrà scegliere se avvitarla o cementarla assieme alla sovrastruttura implantare. In sostanza possiamo definire un impianto dentale come una protesi fissa biocompatibile che serve a sostituire un dente naturale. Possiamo quindi definire gli impianti un po' come delle radici artificiali che si vanno a sostituire a quelle naturali. Gli impianti dentali servono a ripristinare la funzionalità del paziente consentendogli di tornare di nuovo a masticare, parlare e sorridere in completa sicurezza.
La differenza tra carico immediato e ritardato
Parlando di impianti dentali si sarà già sentito nominare gli impianti a carico immediato o ritardato. La differenza sta tutta nell’inserimento della protesi di tipo provvisorio. Con il carico ritardato infatti la protesi verrà inserita solo dopo qualche mese mentre con il carico immediato la protesi viene inserita subito. Gli impianti a carico ritardato sono articolati in due fasi distinte. Nella prima fase il dentista inserisce nell’osso gli impianti dentali in titanio e alle estremità dell’impianto procede ad applicare la vite di guarigione che affiorerà sulla superficie gengivale e servirà a sigillare la parte cava dell’impianto. La vite di guarigione impianto dentale viene tolta dopo 2 o 3 mesi di guarigione, ovvero quando il processo di osteointegrazione si è ormai concluso. A questo punto si parla di vite di guarigione svitata e di avvitare il pilastro su cui si cementeranno la corona protesica provvisoria e poi quella definitiva. Quando invece si parla degli impianti a carico immediato il dentista dovrà inserire contemporaneamente gli impianti dentali e la corona protesica provvisoria.
Questa tecnica presenta il vantaggio di non dare dei problemi estetici al paziente durante il periodo di guarigione. Dopo circa 2 o 3 mesi anche in questo caso si procederà poi ad applicare la protesi dentaria definitiva. Parlando di vite di guarigione dolore e fastidio sono pressoché assenti nella maggioranza dei casi, questo significa che di solito i pazienti si abituano senza alcun problema. Insomma la vite di guarigione impianto dentale ha una funzione davvero centrale in quanto serve a favorire la guarigione dei tessuti molli gengivali.
Viti di guarigione impianti dentali: cosa sapere
Abbiamo già detto cos’è la vite di guarigione impianto dentale, vediamo ora di capire di più sugli impianti dentali in generale. Un impianto dentale infatti altro non è che una piccola vite in titanio che serve a sostituire la radice di un dente naturale mancante. La scelta del titanio non è casuale in quanto stiamo parlando di un materiale biocompatibile, non a caso è lo stesso materiale con cui vengono realizzate le protesi ortopediche. Il dentista procede a inserire gli impianti dentali nell’osso proprio dove prima si trovavano i denti naturali. Dal momento che il titanio è un materiale biocompatibile, l’impianto dentale riesce a integrarsi alla perfezione con l’osso divenendo un ottimo punto di ancoraggio per il dente sostitutivo. Di solito per rimpiazzare un dente singolo si procede realizzando una protesi parziale rimovibile, un ponte sui due denti contigui (che andranno limati) oppure un impianto dentale che fornisce un supporto per una corona fissa in ceramica. Quando manca un dente si potrà risolvere la situazione posizionando alcuni impianti dentali in punti strategici così che diventino i pilastri utili per realizzare un ponte fisso. Grazie a questo metodo si potrà evitare di limare i denti sani, procedura che se no era necessaria per eseguire un ponte tradizionale su denti naturali. Molti dentisti preferiscono gli impianti alla protesi fissa anche perché la presenza della vite in titanio riesce a bloccare il riassorbimento osseo. Dopo un periodo di ristabilimento e di osteointegrazione, il dentista dovrà finalmente procedere ad avvitare la vite di guarigione impianto dentale. Le viti di guarigione impianti dentali servono a promuovere la guarigione dei tessuti molli gengivali e a consentire l’inserimento di un moncone protesico definitivo.
A cosa servono gli impianti dentali
Dopo vite di guarigione impianto dentale, ovvero dopo circa sette giorni, il dentista prende l’impronta per la realizzazione della protesi e inizia a lavorare all’aspetto finale del dente. Una volta pronta la soluzione dentale, il dentista potrà scegliere se avvitarla o cementarla assieme alla sovrastruttura implantare. In sostanza possiamo definire un impianto dentale come una protesi fissa biocompatibile che serve a sostituire un dente naturale. Possiamo quindi definire gli impianti un po' come delle radici artificiali che si vanno a sostituire a quelle naturali. Gli impianti dentali servono a ripristinare la funzionalità del paziente consentendogli di tornare di nuovo a masticare, parlare e sorridere in completa sicurezza.
La differenza tra carico immediato e ritardato
Parlando di impianti dentali si sarà già sentito nominare gli impianti a carico immediato o ritardato. La differenza sta tutta nell’inserimento della protesi di tipo provvisorio. Con il carico ritardato infatti la protesi verrà inserita solo dopo qualche mese mentre con il carico immediato la protesi viene inserita subito. Gli impianti a carico ritardato sono articolati in due fasi distinte. Nella prima fase il dentista inserisce nell’osso gli impianti dentali in titanio e alle estremità dell’impianto procede ad applicare la vite di guarigione che affiorerà sulla superficie gengivale e servirà a sigillare la parte cava dell’impianto. La vite di guarigione impianto dentale viene tolta dopo 2 o 3 mesi di guarigione, ovvero quando il processo di osteointegrazione si è ormai concluso. A questo punto si parla di vite di guarigione svitata e di avvitare il pilastro su cui si cementeranno la corona protesica provvisoria e poi quella definitiva. Quando invece si parla degli impianti a carico immediato il dentista dovrà inserire contemporaneamente gli impianti dentali e la corona protesica provvisoria.
Questa tecnica presenta il vantaggio di non dare dei problemi estetici al paziente durante il periodo di guarigione. Dopo circa 2 o 3 mesi anche in questo caso si procederà poi ad applicare la protesi dentaria definitiva. Parlando di vite di guarigione dolore e fastidio sono pressoché assenti nella maggioranza dei casi, questo significa che di solito i pazienti si abituano senza alcun problema. Insomma la vite di guarigione impianto dentale ha una funzione davvero centrale in quanto serve a favorire la guarigione dei tessuti molli gengivali.
