Impianti dentali senza viti
Gli impianti dentali senza viti sono molto innovativi e garantiscono ottimi risultati sotto tutti i punti di vista. Questi impianti dentali senza viti in titanico sono sempre più diffusi in tutto il mondo e rappresentano una soluzione ideale per tutte quelle persone che soffrono di patologie particolari che hanno un osso troppo sottile per poter applicare gli impianti tradizionali. Infatti questi impianti dentali senza bucare osso non vanno a gravare sulla struttura ossea, soprattutto quando vi è carenza di tessuto.
Questi impianti dentali senza viti sono molto apprezzati soprattutto in Italia. I vantaggi di questi impianti fissi rispetto alle protesi dentarie mobili sono moltissimi, si va dalla elevata stabilità fino alla sensazione di avere ancora i propri denti naturali in bocca. In questo articolo vedremo quindi tutti i vantaggi di questi impianti dentali senza bucare osso, valutandone le indicazioni a seconda dei casi specifici.
Come funzionano gli impianti dentali senza viti
Ovviamente gli impianti dentali che utilizzano viti in titanio vanno benissimo ma non sempre possono essere inserite nell’osso del paziente, ad esempio quando soffre di osso basso o osso sottile oppure quando i seni mascellari sono molto estesi. In questi casi specifici si possono utilizzare gli impianti dentali senza viti. Si tratta di impianti noti anche come iuxta-endossei, ovvero impianti che si realizzano partendo da una impronta della cresta ossea per poi procedere alla fusione in titanio. Avere un osso dentario troppo spesso fino a pochi anni fa era una specie di condanna in quanto escludeva l’utilizzo dell’impianto dentale senza vite. In passato i pazienti non avevano altra soluzione che utilizzare le tradizionali dentiere che però non riescono a garantire il giusto comfort. Al giorno d’oggi si può intervenire anche quando l’osso non è adatto a supportare un impianto dentale con vite. Questa specifica tipologia di impianto viene apprezzato sia per la sua grande funzionalità, sia per la sua comodità e perché può sostituire i molari superiori che sono spesso i denti esposti a più rischi di perdita.
Di solito si procede con l’installazione degli impianti dentali senza viti e si procede in anestesia locale rilevando l’impronta dell’osso tramite TAC. Sul calco verrà poi progettato l’impianto che sarà applicabile nel giro di pochi minuti e potrà essere ricoperto con una sostanza biologica così da favorire l’osteointegrazione. Insomma gli impianti dentali senza viti sono una alternativa agli interventi chirurgici. A oggi esistono ormai procedure poco invasive che limitano al massimo i fastidi post-operatori ma molti pazienti hanno paura di sottoporsi a un impianto di implantologia. Con le tecniche tradizionali, che prevedono un taglio sulla gengiva per arrivare fino all’osso, si possono presentare dopo l’operazione alcuni fastidi come dolore localizzato, tumefazione e gonfiore.
Le tipologie di impianti dentali con e senza vite
Bisogna comunque riconoscere che nella stragrande maggioranza di tipologie di impianti dentali attualmente sul mercato il collegamento più utilizzato è quasi sempre quello della vite. Purtroppo però questi impianti dentali con vite espongono a diverse possibili complicazioni che vanno dall’allentamento fino a possibili fratture, perdite o contaminazione batterica che può causare una perdita ossea perimplantare. In alcuni pazienti poi si può verificare una crescita batterica localizzata sulla vita con conseguente infiammazione e cattivo odore che si espande anche sui denti adiacenti.
Tra le possibili cause di queste complicazioni possiamo citare il design e le dimensioni delle viti, le proprietà di resistenza del materiale con cui sono state fabbricate, l’adattamento della struttura, i contatti occlusali e anche l’esperienza del professionista in relazione alla diagnosi e al piano di trattamento. Attualmente è anche disponibile un sistema di incollaggio differente rispetto a quello tradizionale con la vita. Si tratta della chiusura ad attrito che utilizza come metodo di giunzione il principio meccanico utilizzato per anni con le protesi all’anca. Il moncone viene realizzato con lo stesso materiale con cui viene realizzato l’impianto e così facendo non si corre il rischio della corrosione. L’impianto dentale in questione è costituito da un unico pezzo in cui si differenziano due parti distinte: un moncone e uno stelo. Questa tipologia di impianti dentali senza viti serve a prevenire la crescita batterica e ha una grande resistenza alla frattura in quanto lo stelo del moncone inserito nell’impianto ha un diametro variabile tra i 2 e i 3 mm e quindi ben maggiore rispetto ad altri sistemi di impianto dentale che hanno un diametro approssimativamente tra 1,4 e 1,8 mm.
Questa specifica tipologia di restauro protesico necessita della stessa manutenzione delle corone in metallo-ceramica, anche per questo non sono assolutamente un problema per gli igienisti dentali o per il paziente che potrà continuare a mantenere una perfetta igiene orale. Se posizioniamo più pilastri, come nel caso di restauri totali fissi, verrà presa un'impressione e inviata al laboratorio per parallelizzare i monconi e realizzare alcuni cappucci duraturi che hanno la particolarità di essere fenestrati nel luogo in cui dobbiamo scolpire il pilastro. Sebbene il produttore raccomandi le corone unitarie e l'inserimento di un impianto per dente mancante come trattamento ideale, in molti casi ciò non è possibile. Insomma, gli impianti dentali senza viti sono ormai una realtà e basterà contattare uno specialista per decidere il modo migliore per procedere.
Questi impianti dentali senza viti sono molto apprezzati soprattutto in Italia. I vantaggi di questi impianti fissi rispetto alle protesi dentarie mobili sono moltissimi, si va dalla elevata stabilità fino alla sensazione di avere ancora i propri denti naturali in bocca. In questo articolo vedremo quindi tutti i vantaggi di questi impianti dentali senza bucare osso, valutandone le indicazioni a seconda dei casi specifici.
Come funzionano gli impianti dentali senza viti
Ovviamente gli impianti dentali che utilizzano viti in titanio vanno benissimo ma non sempre possono essere inserite nell’osso del paziente, ad esempio quando soffre di osso basso o osso sottile oppure quando i seni mascellari sono molto estesi. In questi casi specifici si possono utilizzare gli impianti dentali senza viti. Si tratta di impianti noti anche come iuxta-endossei, ovvero impianti che si realizzano partendo da una impronta della cresta ossea per poi procedere alla fusione in titanio. Avere un osso dentario troppo spesso fino a pochi anni fa era una specie di condanna in quanto escludeva l’utilizzo dell’impianto dentale senza vite. In passato i pazienti non avevano altra soluzione che utilizzare le tradizionali dentiere che però non riescono a garantire il giusto comfort. Al giorno d’oggi si può intervenire anche quando l’osso non è adatto a supportare un impianto dentale con vite. Questa specifica tipologia di impianto viene apprezzato sia per la sua grande funzionalità, sia per la sua comodità e perché può sostituire i molari superiori che sono spesso i denti esposti a più rischi di perdita.
Di solito si procede con l’installazione degli impianti dentali senza viti e si procede in anestesia locale rilevando l’impronta dell’osso tramite TAC. Sul calco verrà poi progettato l’impianto che sarà applicabile nel giro di pochi minuti e potrà essere ricoperto con una sostanza biologica così da favorire l’osteointegrazione. Insomma gli impianti dentali senza viti sono una alternativa agli interventi chirurgici. A oggi esistono ormai procedure poco invasive che limitano al massimo i fastidi post-operatori ma molti pazienti hanno paura di sottoporsi a un impianto di implantologia. Con le tecniche tradizionali, che prevedono un taglio sulla gengiva per arrivare fino all’osso, si possono presentare dopo l’operazione alcuni fastidi come dolore localizzato, tumefazione e gonfiore.
Le tipologie di impianti dentali con e senza vite
Bisogna comunque riconoscere che nella stragrande maggioranza di tipologie di impianti dentali attualmente sul mercato il collegamento più utilizzato è quasi sempre quello della vite. Purtroppo però questi impianti dentali con vite espongono a diverse possibili complicazioni che vanno dall’allentamento fino a possibili fratture, perdite o contaminazione batterica che può causare una perdita ossea perimplantare. In alcuni pazienti poi si può verificare una crescita batterica localizzata sulla vita con conseguente infiammazione e cattivo odore che si espande anche sui denti adiacenti.
Tra le possibili cause di queste complicazioni possiamo citare il design e le dimensioni delle viti, le proprietà di resistenza del materiale con cui sono state fabbricate, l’adattamento della struttura, i contatti occlusali e anche l’esperienza del professionista in relazione alla diagnosi e al piano di trattamento. Attualmente è anche disponibile un sistema di incollaggio differente rispetto a quello tradizionale con la vita. Si tratta della chiusura ad attrito che utilizza come metodo di giunzione il principio meccanico utilizzato per anni con le protesi all’anca. Il moncone viene realizzato con lo stesso materiale con cui viene realizzato l’impianto e così facendo non si corre il rischio della corrosione. L’impianto dentale in questione è costituito da un unico pezzo in cui si differenziano due parti distinte: un moncone e uno stelo. Questa tipologia di impianti dentali senza viti serve a prevenire la crescita batterica e ha una grande resistenza alla frattura in quanto lo stelo del moncone inserito nell’impianto ha un diametro variabile tra i 2 e i 3 mm e quindi ben maggiore rispetto ad altri sistemi di impianto dentale che hanno un diametro approssimativamente tra 1,4 e 1,8 mm.
Questa specifica tipologia di restauro protesico necessita della stessa manutenzione delle corone in metallo-ceramica, anche per questo non sono assolutamente un problema per gli igienisti dentali o per il paziente che potrà continuare a mantenere una perfetta igiene orale. Se posizioniamo più pilastri, come nel caso di restauri totali fissi, verrà presa un'impressione e inviata al laboratorio per parallelizzare i monconi e realizzare alcuni cappucci duraturi che hanno la particolarità di essere fenestrati nel luogo in cui dobbiamo scolpire il pilastro. Sebbene il produttore raccomandi le corone unitarie e l'inserimento di un impianto per dente mancante come trattamento ideale, in molti casi ciò non è possibile. Insomma, gli impianti dentali senza viti sono ormai una realtà e basterà contattare uno specialista per decidere il modo migliore per procedere.
