Dolore dopo anestesia dentista
La somministrazione dell'anestesia locale è l'atto professionale più frequente nella pratica odontoiatrica quotidiana. Le complicanze dell'anestesia locale nello studio dentistico quotidiano sono generalmente poche poiché le concentrazioni di soluzioni anestetiche ed i volumi utilizzati sono scarsi. Il dolore dopo anestesia dentista è possibile ma di solito scema rapidamente per poi sparire dopo poche ore. Tuttavia, qualsiasi procedura, anche la più banale, non è priva di rischi ed è obbligatorio che il professionista sia formato per prevenirle, riconoscerle e, nella maggior parte dei casi, curarle. La morbilità e la mortalità con l'anestesia locale sono molto basse. Sebbene questa affermazione sia vera sono stati descritti alcuni casi in cui la morte è avvenuta per motivi anestetici locali. Inoltre, quei pazienti che usano FANS, analgesici, aspirina o antibiotici non raggiungono una profondità anestetica sufficiente, richiedono dosi più elevate e sono più inclini a soffrire più comunemente di reazioni psicogene. Il dolore post anestesia dentista è comunque gestibile con antidolorifici da banco e oggi l’anestesia è una pratica del tutto sicura che rende possibile eseguire trattamenti dentari in completa sicurezza per il paziente.
Dolore dopo anestesia dentista: i possibili rischi
Esistono dati standard sul periodo di latenza, la durata e altri effetti dell'anestesia che sono correlati a ciascun prodotto anestetico, a ciascuna tecnica anestetica e in base al luogo da anestetizzare. In termini generali la base per il successo dell'anestesia risiede nel deposito di una quantità sufficiente di prodotto anestetico il più vicino possibile al nervo da anestetizzare. I segni oggettivi dell'anestesia sono ben noti, indipendentemente dal territorio della cavità orale a cui ci riferiamo e, quando questi non sono presenti, si deve pensare che l'obiettivo anestetico sia fallito. L'anestesia fallisce in percentuali variabili secondo l'autore consultato. È stimato in circa il 10% nei casi di blocco del nervo alveolare inferiore e il 7% in anestesia generale nello studio dentistico generale. È noto che l’anestesia fallisce maggiormente in caso di devitalizzazioni, drenaggio e incisione di ascessi. Quando sono presenti infezione e infiammazione il riassorbimento intravascolare dell'anestetico è accelerato e il pH basso ne influenza negativamente la diffusione. L'applicazione ripetuta dell'anestesia può indurre il fenomeno della tolleranza acuta manifestata da una ridotta risposta ad una dose standard di anestetico locale, richiedendo un aumento della dose per mantenere lo stesso effetto analgesico. Questo è un fenomeno che interferisce quando si utilizzano anestetici locali per lungo tempo nella pratica clinica. Fatte queste premesse possiamo dire che il dolore dopo anestesia dentista è comunque decisamente controllabile nella maggioranza dei casi.
A volte, durante la puntura della soluzione anestetica si verificano ferite vascolari e lacerazioni dei vasi, sebbene questo incidente sia raro. La semplice puntura di un vaso sanguigno provoca un flusso sanguigno di intensità variabile a seconda della regione iniettata e delle caratteristiche del paziente. Può comparire un ematoma, soprattutto quando il paziente ha un disturbo dell'emostasi. La raccomandazione dell'iniezione intralegamentosa di anestetico in tutti i pazienti affetti da emofilia è ben nota. In questo modo non si presentano le temute complicanze dell'emorragia o della formazione di ematomi e si offre una buona qualità anestetica senza richiedere la somministrazione del fattore assente.
Dentista dolore anche con anestesia
Ci sono tutta una serie di terapie odontoiatriche che provocano dolore al paziente, stiamo parlando ad esempio di impianti dentali, estrazioni di denti, devitalizzazioni o otturazioni di carie profonde. Oggi si esegue senza problemi l’anestesia locale iniettando nella gengiva un farmaco anestetico locale così da rendere insensibili dente e gengiva. Avere dal dentista dolore anche con anestesia è quindi improbabile ma si sentirà una temporanea sensazione di formicolio e intorpidimento che potrebbe perdurare anche per ore dopo la fine della procedura odontoiatrica. Il dolore dopo anestesia dentista può comunque essere controllato seguendo le indicazioni del dentista per tutte le fasi post-trattamento. Il dolore dopo anestesia dentista è inevitabile in quando l’effetto dell’anestesia finisce dopo qualche ora ma non bisogna preoccuparsi in quanto il dentista saprà dare consigli e indicazioni da seguire per limitare il fastidio e velocizzare la guarigione.
Chiaramente il dolore dopo anestesia dentista sarà tanto più intenso e fastidioso quanto più sarà stata complessa l’operazione chirurgica. Insomma, il dolore post anestesia dentista è qualcosa che non deve spaventare, di conseguenza è possibile andare dal dentista con la massima serenità. Per evitare il dolore dopo anestesia dentista si può ricorrere alla sedazione cosciente che viene consigliata soprattutto alle persone che soffrono di ansia. La sedazione può essere lieve, moderata o profonda. Nell’ultimo caso, con la sedazione profonda, i pazienti di solito non sono consapevoli di quel che accade intorno a loro ma sono in grado di rispondere alle stimolazioni dolorose. Infine, circa il dolore dopo anestesia dentista, possiamo dire che gli effetti collaterali che si possono sviluppare dipendono dal tipo di anestesia. Di sicuro l’anestesia generale è quella che comporta più effetti collaterali rispetto ad altri tipi di anestesia ma di solito non viene utilizzata per interventi odontoiatrici.
Dolore dopo anestesia dentista: i possibili rischi
Esistono dati standard sul periodo di latenza, la durata e altri effetti dell'anestesia che sono correlati a ciascun prodotto anestetico, a ciascuna tecnica anestetica e in base al luogo da anestetizzare. In termini generali la base per il successo dell'anestesia risiede nel deposito di una quantità sufficiente di prodotto anestetico il più vicino possibile al nervo da anestetizzare. I segni oggettivi dell'anestesia sono ben noti, indipendentemente dal territorio della cavità orale a cui ci riferiamo e, quando questi non sono presenti, si deve pensare che l'obiettivo anestetico sia fallito. L'anestesia fallisce in percentuali variabili secondo l'autore consultato. È stimato in circa il 10% nei casi di blocco del nervo alveolare inferiore e il 7% in anestesia generale nello studio dentistico generale. È noto che l’anestesia fallisce maggiormente in caso di devitalizzazioni, drenaggio e incisione di ascessi. Quando sono presenti infezione e infiammazione il riassorbimento intravascolare dell'anestetico è accelerato e il pH basso ne influenza negativamente la diffusione. L'applicazione ripetuta dell'anestesia può indurre il fenomeno della tolleranza acuta manifestata da una ridotta risposta ad una dose standard di anestetico locale, richiedendo un aumento della dose per mantenere lo stesso effetto analgesico. Questo è un fenomeno che interferisce quando si utilizzano anestetici locali per lungo tempo nella pratica clinica. Fatte queste premesse possiamo dire che il dolore dopo anestesia dentista è comunque decisamente controllabile nella maggioranza dei casi.
A volte, durante la puntura della soluzione anestetica si verificano ferite vascolari e lacerazioni dei vasi, sebbene questo incidente sia raro. La semplice puntura di un vaso sanguigno provoca un flusso sanguigno di intensità variabile a seconda della regione iniettata e delle caratteristiche del paziente. Può comparire un ematoma, soprattutto quando il paziente ha un disturbo dell'emostasi. La raccomandazione dell'iniezione intralegamentosa di anestetico in tutti i pazienti affetti da emofilia è ben nota. In questo modo non si presentano le temute complicanze dell'emorragia o della formazione di ematomi e si offre una buona qualità anestetica senza richiedere la somministrazione del fattore assente.
Dentista dolore anche con anestesia
Ci sono tutta una serie di terapie odontoiatriche che provocano dolore al paziente, stiamo parlando ad esempio di impianti dentali, estrazioni di denti, devitalizzazioni o otturazioni di carie profonde. Oggi si esegue senza problemi l’anestesia locale iniettando nella gengiva un farmaco anestetico locale così da rendere insensibili dente e gengiva. Avere dal dentista dolore anche con anestesia è quindi improbabile ma si sentirà una temporanea sensazione di formicolio e intorpidimento che potrebbe perdurare anche per ore dopo la fine della procedura odontoiatrica. Il dolore dopo anestesia dentista può comunque essere controllato seguendo le indicazioni del dentista per tutte le fasi post-trattamento. Il dolore dopo anestesia dentista è inevitabile in quando l’effetto dell’anestesia finisce dopo qualche ora ma non bisogna preoccuparsi in quanto il dentista saprà dare consigli e indicazioni da seguire per limitare il fastidio e velocizzare la guarigione.
Chiaramente il dolore dopo anestesia dentista sarà tanto più intenso e fastidioso quanto più sarà stata complessa l’operazione chirurgica. Insomma, il dolore post anestesia dentista è qualcosa che non deve spaventare, di conseguenza è possibile andare dal dentista con la massima serenità. Per evitare il dolore dopo anestesia dentista si può ricorrere alla sedazione cosciente che viene consigliata soprattutto alle persone che soffrono di ansia. La sedazione può essere lieve, moderata o profonda. Nell’ultimo caso, con la sedazione profonda, i pazienti di solito non sono consapevoli di quel che accade intorno a loro ma sono in grado di rispondere alle stimolazioni dolorose. Infine, circa il dolore dopo anestesia dentista, possiamo dire che gli effetti collaterali che si possono sviluppare dipendono dal tipo di anestesia. Di sicuro l’anestesia generale è quella che comporta più effetti collaterali rispetto ad altri tipi di anestesia ma di solito non viene utilizzata per interventi odontoiatrici.
