Carie piccola
Una carie piccola o estesa è un problema che purtroppo coinvolge milioni e milioni di persone. Non solo, una carie piccola può anche essere una delle possibili cause del mal di denti, un problema molto diffuso e che può essere anche particolarmente fastidioso. La carie piccola o estesa che sia, trae origine dalla proliferazione batterica nel cavo orale. I batteri si accumulano creando placca batterica che, se non opportunamente rimossa, si trasforma in tartaro danneggiando la struttura dei denti a cominciare dallo smalto.
Una carie piccola se non viene celermente e correttamente trattata potrebbe ingrandirsi ed estendersi progressivamente fino a raggiungere la radice del dente, causando così danni anche gravi. Se si vuole sapere cosa succede se non si cura una piccola carie vi basterà continuare la lettura così ci si potrà fare un’idea molto precisa circa le possibili conseguenze a cui si può andare incontro. Dunque vi invitiamo a proseguire la lettura e a comprendere come trattare al meglio una carie piccola.
Piccola carie cosa fare: consigli utili
Se si riscontra una carie piccola nel cavo orale del paziente è importante non minimizzare ma affrontare il problema con celerità. In quest’ottica bisogna chiarire che le carie si distinguono in base allo stadio evolutivo in cui si trovano e, soprattutto, alla loro velocità di progressione. Chiaramente anche i sintomi della carie piccola o estesa che sia variano a seconda della fase dell’infezione. Proprio per questo è importante osservare i denti con attenzione e allarmarsi alla prima macchia sul dente o a fronte di una alitosi persistente o di una ipersensibilità dei denti. Alla luce di tutto questo parlando di carie piccola o estesa possiamo dire che questa patologia può essere classifica in carie acute, carie croniche e carie recidivanti. Le carie acute sono delle carie che tendono a evolvere molto rapidamente, in genere anche meno di un anno. Le carie croniche invece avanzano in modo più lento ma costante di solito entro due o tre anni. Le carie recidivanti invece sono quelle carie che possono ripresentarsi se non sono state curate nel modo giusto da parte del dentista, cosa che può accadere ad esempio se non si usa la diga di gomma.
La classificazione delle carie
Proprio per classificare questa patologia da carie piccola a carie grave ed estesa, in odontoiatria esiste una sorta di classifica. Ad esempio in Classe I possiamo annoverare la carie piccola o estesa con lesioni che interessano la zona occlusale dei molari e premolari e le superfici linguali degli incisivi. In Classe II avremo invece quelle lesioni che si presentano a seguito di carie piccola o estesa nelle zone prossimali di premolari e molari. La Classe III invece include le lesioni cariose sviluppatesi nelle zone prossimali tra incisivi e canini ma senza coinvolgere il margine libero della gengiva. Abbiamo poi la Classe IV con le lesioni sulle zone prossimali tra incisivi e canini che coinvolgono anche il margine libero della gengiva e la Classe V con le carie su colletto dentale. Infine le carie di Classe VI sono quelle con lesioni che coinvolgono le cuspidi dei denti posteriori le la superficie dei denti anteriori come gli incisivi.
Piccola carie come curarla
Una carie piccola si può curare in modo abbastanza semplice, è importante comunque ascoltare le indicazioni e i suggerimenti del dentista. Nelle prime fasi della progressione il fenomeno carioso può essere reversibile e il paziente dovrà capire come pulire al meglio gli spazi interdentali e dovrà attuare un piano di prevenzione e di igiene orale approfondita. Ma come si cura al meglio una carie piccola? Se la prevenzione ha fallito non si ha altra scelta che rivolgersi subito a un dentista vincendo ogni possibile vergogna o resistenza. La principale cura per la carie piccola, o anche estesa, è l’otturazione. Con questo procedimento il dentista procede a sigillare tutte le fessure e i canali che sono stati provocati dal lavorio dei batteri sullo smalto del dente coinvolto. Nel caso in cui il processo carioso avesse già superato smalto e dentina attaccando la polpa, allora si renderà necessario ipotizzare una devitalizzazione del dente. Molti pensano di poter curare una carie piccola con soluzioni fai da te ma si tratta di illusioni prive di fondamento in quanto i tessuti rammolliti del dente non hanno capacità rigenerative. L’unico modo per porre rimedio alla situazione è quindi rivolgersi quanto prima al dentista che procederà a eseguire i trattamenti giusti per eliminare il problema in modo definitivo. L’unico modo che si ha per contrastare l’insorgenza delle carie è lavorare sulla prevenzione, una volta però che la carie piccola è comparsa non si potrà fare altro che andare dal dentista. In caso di piccola carie come curarla è quindi di grande importanza se si vogliono evitare conseguenze negative in futuro.
Cosa succede se non si cura una carie piccola
Molti potrebbero pensare che una carie piccola non rappresenti poi un vero problema. In caso di piccola carie cosa fare allora? Andare dal dentista prima possibile perché, in caso contrario, la carie piccola potrebbe evolvere fino a causare la parodontite, una infiammazione dei tessuti parodontali che potrebbe portare anche alla caduta dei denti andando a interessare il tessuto osseo.
Una carie piccola se non viene celermente e correttamente trattata potrebbe ingrandirsi ed estendersi progressivamente fino a raggiungere la radice del dente, causando così danni anche gravi. Se si vuole sapere cosa succede se non si cura una piccola carie vi basterà continuare la lettura così ci si potrà fare un’idea molto precisa circa le possibili conseguenze a cui si può andare incontro. Dunque vi invitiamo a proseguire la lettura e a comprendere come trattare al meglio una carie piccola.
Piccola carie cosa fare: consigli utili
Se si riscontra una carie piccola nel cavo orale del paziente è importante non minimizzare ma affrontare il problema con celerità. In quest’ottica bisogna chiarire che le carie si distinguono in base allo stadio evolutivo in cui si trovano e, soprattutto, alla loro velocità di progressione. Chiaramente anche i sintomi della carie piccola o estesa che sia variano a seconda della fase dell’infezione. Proprio per questo è importante osservare i denti con attenzione e allarmarsi alla prima macchia sul dente o a fronte di una alitosi persistente o di una ipersensibilità dei denti. Alla luce di tutto questo parlando di carie piccola o estesa possiamo dire che questa patologia può essere classifica in carie acute, carie croniche e carie recidivanti. Le carie acute sono delle carie che tendono a evolvere molto rapidamente, in genere anche meno di un anno. Le carie croniche invece avanzano in modo più lento ma costante di solito entro due o tre anni. Le carie recidivanti invece sono quelle carie che possono ripresentarsi se non sono state curate nel modo giusto da parte del dentista, cosa che può accadere ad esempio se non si usa la diga di gomma.
La classificazione delle carie
Proprio per classificare questa patologia da carie piccola a carie grave ed estesa, in odontoiatria esiste una sorta di classifica. Ad esempio in Classe I possiamo annoverare la carie piccola o estesa con lesioni che interessano la zona occlusale dei molari e premolari e le superfici linguali degli incisivi. In Classe II avremo invece quelle lesioni che si presentano a seguito di carie piccola o estesa nelle zone prossimali di premolari e molari. La Classe III invece include le lesioni cariose sviluppatesi nelle zone prossimali tra incisivi e canini ma senza coinvolgere il margine libero della gengiva. Abbiamo poi la Classe IV con le lesioni sulle zone prossimali tra incisivi e canini che coinvolgono anche il margine libero della gengiva e la Classe V con le carie su colletto dentale. Infine le carie di Classe VI sono quelle con lesioni che coinvolgono le cuspidi dei denti posteriori le la superficie dei denti anteriori come gli incisivi.
Piccola carie come curarla
Una carie piccola si può curare in modo abbastanza semplice, è importante comunque ascoltare le indicazioni e i suggerimenti del dentista. Nelle prime fasi della progressione il fenomeno carioso può essere reversibile e il paziente dovrà capire come pulire al meglio gli spazi interdentali e dovrà attuare un piano di prevenzione e di igiene orale approfondita. Ma come si cura al meglio una carie piccola? Se la prevenzione ha fallito non si ha altra scelta che rivolgersi subito a un dentista vincendo ogni possibile vergogna o resistenza. La principale cura per la carie piccola, o anche estesa, è l’otturazione. Con questo procedimento il dentista procede a sigillare tutte le fessure e i canali che sono stati provocati dal lavorio dei batteri sullo smalto del dente coinvolto. Nel caso in cui il processo carioso avesse già superato smalto e dentina attaccando la polpa, allora si renderà necessario ipotizzare una devitalizzazione del dente. Molti pensano di poter curare una carie piccola con soluzioni fai da te ma si tratta di illusioni prive di fondamento in quanto i tessuti rammolliti del dente non hanno capacità rigenerative. L’unico modo per porre rimedio alla situazione è quindi rivolgersi quanto prima al dentista che procederà a eseguire i trattamenti giusti per eliminare il problema in modo definitivo. L’unico modo che si ha per contrastare l’insorgenza delle carie è lavorare sulla prevenzione, una volta però che la carie piccola è comparsa non si potrà fare altro che andare dal dentista. In caso di piccola carie come curarla è quindi di grande importanza se si vogliono evitare conseguenze negative in futuro.
Cosa succede se non si cura una carie piccola
Molti potrebbero pensare che una carie piccola non rappresenti poi un vero problema. In caso di piccola carie cosa fare allora? Andare dal dentista prima possibile perché, in caso contrario, la carie piccola potrebbe evolvere fino a causare la parodontite, una infiammazione dei tessuti parodontali che potrebbe portare anche alla caduta dei denti andando a interessare il tessuto osseo.
