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Sono guarito dalla parodontite

Molti vorrebbero poter dire: “sono guarito dalla parodontite” tirando così un sospiro di sollievo. Si tratta infatti di una patologia che non va sottovalutata in alcun modo in quanto potrebbe portare a conseguenze anche molto gravi per il cavo orale come la caduta dei denti. Per fortuna dalla parodontite si guarisce ma è importante agire il prima possibile così da evitare che la patologia peggiori.

La malattia parodontale infatti è quasi sempre una conseguenza della gengivite che si forma per via dell’accumulo di placca batterica nel cavo orale. La parodontite, nota anche come malattia parodontale o più comunemente piorrea, è una delle malattie orali più diffuse in tutto il mondo tra pazienti di ogni sesso ed età. Si stima infatti che la parodontite colpisca tra il 25 e il 40% della popolazione mentre la gengivite, ovvero lo stadio precedente, arriva a interessare circa l’80% della popolazione.

Un dato che dimostra l'impatto che questa malattia ha, preoccupante di per sé ma soprattutto perché la parodontite è la porta di accesso a molte malattie e patologie, tra le quali spiccano le malattie cardiovascolari, il diabete o anche il parto prematuro. Per poter dire “sono guarito dalla parodontite” occorre quindi affrontare il problema con serietà, magari affidandosi a specialisti del settore.

Si può guarire dalla parodontite?

La risposta è sì e ogni paziente potrà, se seguirà i consigli del dentista, un giorno dire “sono guarito dalla parodontite”. La parodontite è una malattia che colpisce i tessuti che circondano il dente ed è nota come parodonto. Questa malattia è di natura infiammatoria e, se non trattata, può causare la perdita dei denti.

La malattia parodontale è causata da batteri che finiscono per colpire i tessuti su cui poggiano i denti. Quando questi batteri passano nel sangue, nei casi di parodontite avanzata, aumentano i rischi per l'organismo nel suo complesso. Sarà comunque importante agire per tempo e non affrontare la parodontite quando è irreversibile.

La parodontite è infatti la forma più grave di malattia gengivale. I sintomi includono gengive rosse, infiammate, gonfie, sanguinamento e talvolta possono avere conseguenze molto più gravi. Alcuni degli effetti collaterali più spaventosi della parodontite sono la recessione delle gengive, le gengive che si staccano dai denti e la perdita dei denti stessi.

Inoltre in caso di parodontite è molto importante trattarla prima di procedere con l’inserimento degli impianti dentali, poiché potrebbe contribuire alla proliferazione batterica e alla conseguente aggressione dell’osso dentale.

Nei prossimi paragrafi cercheremo di capire quali sono le cause e i sintomi di questa malattia e quali i trattamenti più efficaci che possono aiutare ogni paziente a dire “sono guarito dalla parodontite” tornando così ad avere una vita normale sia dal punto di vista estetico che funzionale.

Qual è la causa della parodontite?

La causa principale della malattia parodontale ha a che fare con i batteri. I batteri, insieme al muco e ad altre particelle, formano una placca sui denti. Questa placca, se non viene pulita con la spazzolatura, si indurisce e si forma il tartaro.

Ricordiamo che il tartaro non può essere rimosso da casa con il semplice uso di spazzolino, dentifricio e filo interdentale. L’unico modo per rimuovere il tartaro sarà sottoporsi a una pulizia professionale presso uno studio dentistico.

La malattia parodontale inizia con episodi di gengivite, infiammazione e sanguinamento delle gengive. Questa gengivite, che è reversibile, può portare a parodontite, causando la distruzione delle ossa. Ecco perché dopo che si è verificata la gengivite si dovrebbe andare da uno specialista il prima possibile. Bisognerà in particolare fare attenzione a una serie di sintomi come gengive gonfie e infiammate, gengive sensibili al tatto, sanguinamento, riassorbimento gengivale e alitosi.

Infine si dovrebbe andare dal dentista quando si avverte dolore durante la masticazione o si verificano cambiamenti nel morso e quando i denti sembrano allentati. Per un paziente quindi, alla luce di tutto questo, poter dire “sono guarito dalla parodontite” è davvero un grande sollievo.

Sono guarito dalla parodontite: come capirlo

La malattia parodontale si può curare mantenendo sempre un buon livello di igiene orale. Se però la parodontite è diventata ormai irreversibile, il dentista dovrà procedere con l’eliminazione del tartaro sottogengivale mediante il ridimensionamento e la levigatura delle radici.

Questa è nota come prima fase, dopodiché in una seconda consultazione viene nuovamente analizzato il livello di successo nella rimozione della raschiatura. Se il tartaro è stato rimosso correttamente e il paziente non sanguina, la seconda fase consiste nel mantenimento. Già a questo punto il paziente potrebbe dire “sono guarito dalla parodontite” ma, nel caso in cui dovessero continuare a essere rilevati problemi, ecco che il dentista potrebbe proporre un trattamento chirurgico che prevede il leggero sollevamento della gengiva per pulire la radice.

È anche possibile rigenerare il volume osseo perduto attraverso l'applicazione di diversi prodotti. Prima di poter dire “sono guarito dalla parodontite” bisognerà quindi assicurarsi che la rimozione del tartaro sia stata completa ed eseguita a regola d’arte. Come in altri trattamenti odontoiatrici, l'evoluzione tecnologica è stata determinante per migliorare l'efficacia contro la malattia. Una buona clinica dispone di un sondaggio parodontale computerizzato (noto anche come Florida Probe), che consente una diagnosi molto precisa della malattia parodontale.

Utilizzando un software, è possibile presentare i risultati al paziente in modo molto visivo, aiutandolo così a comprendere la portata della sua patologia. Insomma, poter arrivare a dire “sono guarito dalla parodontite” non è un sogno se ci si affida a specialisti di comprovata esperienza.
Sono guarito dalla parodontite