Rarefazione ossea
Quando si parla di rarefazione ossea denti bisogna dire che l’osso è un tessuto vitale che è caratterizzato da un continuo rinnovamento della massa ossea e dal riassorbimento. Gli osteoblasti ad esempio sono delle cellule protagoniste della formazione di nova matrice ossea. Quando questi osteoblasti terminano la loro funzione, si trasformano in osteociti. La rarefazione ossea denti è in sostanza un responso radiologico e fa riferimento a un’area molto precisa dei mascellari dove l’osso si è ridotto di densità. Si parla spesso di rarefazione ossea denti parodontale quando si riferisce all’area parodontale. Si può avere invece una rarefazione ossea periapicale dente quando si parla di una infezione cronica e della morte della polpa, ovvero la parte interna dei denti.
Rarefazione ossea denti: cosa fare
Se si vuole saperne di più sul problema della rarefazione ossea denti si dovrà anche dire qualcosa circa il granuloma dentale. Il granuloma è una reazione infiammatoria dell’organismo mirata a impedire la diffusione di batteri e tossine nel resto del corpo. Se c’è un granuloma devi sapere che questo problema non si riuscirà a risolvere da sola e, qualora non dovessi contattare quanto prima il dentista, si rischierà la perdita del dente. Il granuloma risulta visibile tramite una radiografia come un’area scura anche detta rarefazione ossea denti che si forma spesso intorno all’apice di una o più radici. Più passa il tempo più la rarefazione ossea denti si estende divenendo quindi sempre più visibile nella radiografia. Il granuloma si forma per via dei prodotti tossici dei batteri e dalla necrosi della polpa dentale che tendono a rimanere nei canali radicolari che non sono raggiunti dagli strumenti del dentista o dai disinfettanti utilizzati. Se si volesse guarire la rarefazione ossea bisognerà quindi rivolgersi al dentista che procederà a ripulire i canali radicolari e a rimuovere tutti i residui necrotici della polpa. Seguirà poi l’otturazione con materiale bioinerte e la guarigione che, generalmente, arriva nell’arco di massimo 12 mesi.
Clinicamente, si intendono denti portatori di lesioni periapicali quelli che, all'esame radiografico, mostrano un'area di rarefazione periapicale. Il volume di quest'area può essere molto variabile; Può manifestarsi con un semplice ispessimento del legamento parodontale e arrivare fino a pochi millimetri di diametro. Secondo diversi studi i trattamenti di denti con necrosi pulpare hanno ormai elevate possibilità di successo, diverso è il discorso parlando di denti con o senza lesione periapicale. Inoltre si tenga anche conto che può capitare di aver un granuloma dentale da anni senza saperlo. Questa tipologia di infezione potrebbe formarsi e poi non dare sintomi per diverso tempo, meglio quindi fissare periodicamente delle visite presso il proprio dentista così da poter fare una diagnosi tempestiva e intervenire prima che la patologia si aggravi.
Rarefazione ossea periapicale dente: cause e trattamenti
La rarefazione ossea periapicale fa riferimento a una situazione specifica nella quale l’osso intorno all’apice della radice risulta essere rarefatto. Questo significa che l’osso ha perso la sua consistenza e appare ora come una macchia nerastra sull’osso sano. E’ sempre difficile riuscire a differenziare dal punto di vista diagnostico il granuloma da una cisti o da una parodontite periapicale, la terapia però risulta essere la stessa salvo la presenza di tasche parodontali. I microbi che sono presenti all’interno della radice del dente tendono a inviare fuori nell’osso le tossine a cui l’organismo risponde con una formazione cistica o di granuloma così da impedire all’infezione di diffondersi. Dopo la rimozione dei microbi le tossine non verranno più emesse e la zona di osteolisi scompare grazie alla rigenerazione dell’osso stesso. Il granuloma comunque si può curare, in fin dei conti si tratta di un tentativo dell’organismo di bloccare l’infezione del dente.
I sintomi del granuloma dentale
Continuando il discorso relativo alla rarefazione ossea periapicale dente e al granuloma, non resta che spiegare quelli che sono i sintomi di questo problema. Il granuloma è innanzitutto una infiammazione cronica dei tessuti che circondano l’apice della radice, anche per questo è noto come granuloma apicale e si nota a seguito dell’azione batterica che determina la necrosi della polpa dentale. In alcune situazioni potrebbe essere la devitalizzazione del dente ad aver determinato il granuloma apicale in quanto ha spinto oltre l’apice i batteri e il materiale infetto o non è riuscito ad eliminare i batteri all’interno del dente. Di solito la rarefazione ossea denti e il granuloma dentale possono curarsi con una devitalizzazione del dente. Qualora il dente risultasse essere stato già devitalizzato, si ricorrerà ad un ritrattamento, ovvero a una nuova cura canalare. Il dentista dovrà procedere a riaprire il dente così da permettere la pulizia e l’otturazione dei canali. Nei casi specifici in cui non fosse possibile effettuare il ritrattamento, ad esempio quando ci sono dei perni cementati alla radice, si dovrà ricorrere all’apicectomia, ovvero alla chirurgia endodontica. Questo intervento comunque consta di una piccola incisione sulla gengiva del dente trattato così da scoprire l’apice e asportare il granuloma dentale.
Rarefazione ossea denti: cosa fare
Se si vuole saperne di più sul problema della rarefazione ossea denti si dovrà anche dire qualcosa circa il granuloma dentale. Il granuloma è una reazione infiammatoria dell’organismo mirata a impedire la diffusione di batteri e tossine nel resto del corpo. Se c’è un granuloma devi sapere che questo problema non si riuscirà a risolvere da sola e, qualora non dovessi contattare quanto prima il dentista, si rischierà la perdita del dente. Il granuloma risulta visibile tramite una radiografia come un’area scura anche detta rarefazione ossea denti che si forma spesso intorno all’apice di una o più radici. Più passa il tempo più la rarefazione ossea denti si estende divenendo quindi sempre più visibile nella radiografia. Il granuloma si forma per via dei prodotti tossici dei batteri e dalla necrosi della polpa dentale che tendono a rimanere nei canali radicolari che non sono raggiunti dagli strumenti del dentista o dai disinfettanti utilizzati. Se si volesse guarire la rarefazione ossea bisognerà quindi rivolgersi al dentista che procederà a ripulire i canali radicolari e a rimuovere tutti i residui necrotici della polpa. Seguirà poi l’otturazione con materiale bioinerte e la guarigione che, generalmente, arriva nell’arco di massimo 12 mesi.
Clinicamente, si intendono denti portatori di lesioni periapicali quelli che, all'esame radiografico, mostrano un'area di rarefazione periapicale. Il volume di quest'area può essere molto variabile; Può manifestarsi con un semplice ispessimento del legamento parodontale e arrivare fino a pochi millimetri di diametro. Secondo diversi studi i trattamenti di denti con necrosi pulpare hanno ormai elevate possibilità di successo, diverso è il discorso parlando di denti con o senza lesione periapicale. Inoltre si tenga anche conto che può capitare di aver un granuloma dentale da anni senza saperlo. Questa tipologia di infezione potrebbe formarsi e poi non dare sintomi per diverso tempo, meglio quindi fissare periodicamente delle visite presso il proprio dentista così da poter fare una diagnosi tempestiva e intervenire prima che la patologia si aggravi.
Rarefazione ossea periapicale dente: cause e trattamenti
La rarefazione ossea periapicale fa riferimento a una situazione specifica nella quale l’osso intorno all’apice della radice risulta essere rarefatto. Questo significa che l’osso ha perso la sua consistenza e appare ora come una macchia nerastra sull’osso sano. E’ sempre difficile riuscire a differenziare dal punto di vista diagnostico il granuloma da una cisti o da una parodontite periapicale, la terapia però risulta essere la stessa salvo la presenza di tasche parodontali. I microbi che sono presenti all’interno della radice del dente tendono a inviare fuori nell’osso le tossine a cui l’organismo risponde con una formazione cistica o di granuloma così da impedire all’infezione di diffondersi. Dopo la rimozione dei microbi le tossine non verranno più emesse e la zona di osteolisi scompare grazie alla rigenerazione dell’osso stesso. Il granuloma comunque si può curare, in fin dei conti si tratta di un tentativo dell’organismo di bloccare l’infezione del dente.
I sintomi del granuloma dentale
Continuando il discorso relativo alla rarefazione ossea periapicale dente e al granuloma, non resta che spiegare quelli che sono i sintomi di questo problema. Il granuloma è innanzitutto una infiammazione cronica dei tessuti che circondano l’apice della radice, anche per questo è noto come granuloma apicale e si nota a seguito dell’azione batterica che determina la necrosi della polpa dentale. In alcune situazioni potrebbe essere la devitalizzazione del dente ad aver determinato il granuloma apicale in quanto ha spinto oltre l’apice i batteri e il materiale infetto o non è riuscito ad eliminare i batteri all’interno del dente. Di solito la rarefazione ossea denti e il granuloma dentale possono curarsi con una devitalizzazione del dente. Qualora il dente risultasse essere stato già devitalizzato, si ricorrerà ad un ritrattamento, ovvero a una nuova cura canalare. Il dentista dovrà procedere a riaprire il dente così da permettere la pulizia e l’otturazione dei canali. Nei casi specifici in cui non fosse possibile effettuare il ritrattamento, ad esempio quando ci sono dei perni cementati alla radice, si dovrà ricorrere all’apicectomia, ovvero alla chirurgia endodontica. Questo intervento comunque consta di una piccola incisione sulla gengiva del dente trattato così da scoprire l’apice e asportare il granuloma dentale.
