Pulpite dopo otturazione
La pulpite è una infiammazione alla polpa del dente che può provocare dei dolori anche molto intensi al paziente. Il dolore dentale è una delle cause più comuni per cui i pazienti decidono di andare dal dentista. La polpa dentale è ciò che molti intendono come il nervo del dente, contiene vasi sanguigni e tessuto nervoso. In base all'origine dell'infiammazione, all'interno di questa patologia si differenziano due tipi: pulpite reversibile e pulpite irreversibile. Anche la pulpite dopo otturazione rappresenta un pericolo concreto, anche per questo occorre ricordare l’importanza di avere sempre una ottima igiene orale. La pulpite reversibile è la forma più lieve dei diversi tipi di pulpite. Questo vuol dire che una volta eliminata la causa dell’infiammazione, questa scompare.
Pulpite dopo otturazione: I sintomi
Ci sono diverse cause che possono causare irritazione della polpa come ad esempio una carie non trattata. La ragione? Le carie sono piene di batteri che metabolizzano i resti di cibo e zuccheri presenti nella bocca, convertendoli in acidi che demineralizzano lo smalto dei denti. Questi acidi penetrano nei tessuti dei denti fino alla polpa. Entrano attraverso micro-tubuli presenti nello smalto e nella dentina, provocando in esso una risposta infiammatoria e degenerativa. Nei casi più avanzati può esserci gonfiore e presenza di una fistola purulenta o sierosa che deve essere drenata. Molte delle carie che portano alla pulpite si trovano in luoghi difficili da rilevare. Possono essere diagnosticati solo dai raggi X coronali, che sono un tipo di raggi X utilizzato dai dentisti in cui è possibile vedere le corone dei denti. La pulpite dopo otturazione è particolarmente pericolosa in quanto stiamo parlando di un dente già colpito da carie e trattato dal dentista.
Anche dopo l’otturazione sarà molto importante prestare attenzione alla buona igiene orale del dente altrimenti il rischio di pulpite dopo otturazione potrebbe essere dietro l’angolo. Tra i sintomi di una pulpite dopo otturazione abbiamo il tipico aumento della sensibilità del dente agli stimoli termici e ai cibi contenenti alte quantità di zuccheri e acidi. In caso di pulpite dente otturato si ha anche la sensazione di pulsazione del dente causata dall’aumento di pressione nei vasi sanguigni della polpa durante l’infiammazione. Si ha poi anche il dolore durante la masticazione, tipico di quando la pulpite si troverà già in fase avanzata. Guai a sottovalutare un dente in pulpite con otturazione o una pulpite in generale anche perché il dolore provocato da una infiammazione alla polpa dentale è probabilmente uno dei peggiori in cui si possa incorrere. Il dolore di una pulpite dopo otturazione può essere davvero lancinante, meglio cercare quindi per quanto possibile di prevenire questa patologia.
Pulpite dopo otturazione: le cause
Una carie che ha iniziato a corrodere il dente in profondità è spesso la causa scatenante della pulpite. Anche i traumi e le fratture dentali espongono la polpa del dente all’azione dei batteri, rendendola più vulnerabile. In questo caso è importante intervenire immediatamente sulla lesione, prima che i batteri inizino a colonizzare la polpa. Altri traumi di tipo cronico, come quelli dovuti ad una scorretta masticazione o al bruxismo, cioè il digrignamento dei denti durante il sonno, possono causare lesioni e micro fratture che espongono alle infezioni l’interno del dente. In casi più rari, la pulpite può essere scatenata da ripetuti ed eccessivi stimoli termici.
Pulpite irreversibile: di che si tratta
La pulpite irreversibile è la forma acuta della pulpite, e di solito è la conseguenza di una pulpite reversibile non trattata per tempo. Parlando di pulpite dopo otturazione si tenga presente che quando realizziamo un'otturazione molto grande e molto tessuto dentinale deve essere rimosso il dente si indebolisce e la polpa dentale diventa quindi più vulnerabile. Quando si tratta di scegliere una terapia, la pulpite irreversibile ha un trattamento completamente diverso da quello reversibile. Questa patologia viene risolta eseguendo l'endodonzia del dente in questione, ovvero uccidendo il nervo. L’alternativa alla devitalizzazione è rappresentata dall’estrazione del dente. Il trattamento è comunque determinato dalla diagnosi fatta dai nostri specialisti. Una carie che ha iniziato a corrodere il dente in profondità è spesso la causa scatenante della pulpite. Anche i traumi e le fratture dentali espongono la polpa del dente all’azione dei batteri, rendendola più vulnerabile. In questo caso è importante intervenire immediatamente sulla lesione, prima che i batteri inizino a colonizzare la polpa.
Altri traumi di tipo cronico, come quelli dovuti ad una scorretta masticazione o al bruxismo, cioè il digrignamento dei denti durante il sonno, possono causare lesioni e micro fratture che espongono alle infezioni l’interno del dente. In casi più rari, la pulpite può essere scatenata da ripetuti ed eccessivi stimoli termici. Quando si parla di pulpite rimedi come la devitalizzazione serviranno solo quando la situazione è già ampiamente compromessa. Il modo migliore per prevenire una pulpite dopo otturazione è quello avere una igiene orale ottimale così da rimuovere gli accumuli di placca che possono poi sedimentarsi in tartaro e provocare carie e gengiviti.
Pulpite dopo otturazione: I sintomi
Ci sono diverse cause che possono causare irritazione della polpa come ad esempio una carie non trattata. La ragione? Le carie sono piene di batteri che metabolizzano i resti di cibo e zuccheri presenti nella bocca, convertendoli in acidi che demineralizzano lo smalto dei denti. Questi acidi penetrano nei tessuti dei denti fino alla polpa. Entrano attraverso micro-tubuli presenti nello smalto e nella dentina, provocando in esso una risposta infiammatoria e degenerativa. Nei casi più avanzati può esserci gonfiore e presenza di una fistola purulenta o sierosa che deve essere drenata. Molte delle carie che portano alla pulpite si trovano in luoghi difficili da rilevare. Possono essere diagnosticati solo dai raggi X coronali, che sono un tipo di raggi X utilizzato dai dentisti in cui è possibile vedere le corone dei denti. La pulpite dopo otturazione è particolarmente pericolosa in quanto stiamo parlando di un dente già colpito da carie e trattato dal dentista.
Anche dopo l’otturazione sarà molto importante prestare attenzione alla buona igiene orale del dente altrimenti il rischio di pulpite dopo otturazione potrebbe essere dietro l’angolo. Tra i sintomi di una pulpite dopo otturazione abbiamo il tipico aumento della sensibilità del dente agli stimoli termici e ai cibi contenenti alte quantità di zuccheri e acidi. In caso di pulpite dente otturato si ha anche la sensazione di pulsazione del dente causata dall’aumento di pressione nei vasi sanguigni della polpa durante l’infiammazione. Si ha poi anche il dolore durante la masticazione, tipico di quando la pulpite si troverà già in fase avanzata. Guai a sottovalutare un dente in pulpite con otturazione o una pulpite in generale anche perché il dolore provocato da una infiammazione alla polpa dentale è probabilmente uno dei peggiori in cui si possa incorrere. Il dolore di una pulpite dopo otturazione può essere davvero lancinante, meglio cercare quindi per quanto possibile di prevenire questa patologia.
Pulpite dopo otturazione: le cause
Una carie che ha iniziato a corrodere il dente in profondità è spesso la causa scatenante della pulpite. Anche i traumi e le fratture dentali espongono la polpa del dente all’azione dei batteri, rendendola più vulnerabile. In questo caso è importante intervenire immediatamente sulla lesione, prima che i batteri inizino a colonizzare la polpa. Altri traumi di tipo cronico, come quelli dovuti ad una scorretta masticazione o al bruxismo, cioè il digrignamento dei denti durante il sonno, possono causare lesioni e micro fratture che espongono alle infezioni l’interno del dente. In casi più rari, la pulpite può essere scatenata da ripetuti ed eccessivi stimoli termici.
Pulpite irreversibile: di che si tratta
La pulpite irreversibile è la forma acuta della pulpite, e di solito è la conseguenza di una pulpite reversibile non trattata per tempo. Parlando di pulpite dopo otturazione si tenga presente che quando realizziamo un'otturazione molto grande e molto tessuto dentinale deve essere rimosso il dente si indebolisce e la polpa dentale diventa quindi più vulnerabile. Quando si tratta di scegliere una terapia, la pulpite irreversibile ha un trattamento completamente diverso da quello reversibile. Questa patologia viene risolta eseguendo l'endodonzia del dente in questione, ovvero uccidendo il nervo. L’alternativa alla devitalizzazione è rappresentata dall’estrazione del dente. Il trattamento è comunque determinato dalla diagnosi fatta dai nostri specialisti. Una carie che ha iniziato a corrodere il dente in profondità è spesso la causa scatenante della pulpite. Anche i traumi e le fratture dentali espongono la polpa del dente all’azione dei batteri, rendendola più vulnerabile. In questo caso è importante intervenire immediatamente sulla lesione, prima che i batteri inizino a colonizzare la polpa.
Altri traumi di tipo cronico, come quelli dovuti ad una scorretta masticazione o al bruxismo, cioè il digrignamento dei denti durante il sonno, possono causare lesioni e micro fratture che espongono alle infezioni l’interno del dente. In casi più rari, la pulpite può essere scatenata da ripetuti ed eccessivi stimoli termici. Quando si parla di pulpite rimedi come la devitalizzazione serviranno solo quando la situazione è già ampiamente compromessa. Il modo migliore per prevenire una pulpite dopo otturazione è quello avere una igiene orale ottimale così da rimuovere gli accumuli di placca che possono poi sedimentarsi in tartaro e provocare carie e gengiviti.
