Osteomielite mandibola
L’osteomielite mandibola è una infezione purulenta dell’osso che in alcuni casi potrebbe associarsi all’osteonecrosi a causa di una sovra infezione dovuta a batteri e funghi. Se i denti sono un veicolo di infezione allora il mascellare e la mandibola sono logicamente più esposte al rischio di osteomielite mandibola. Con l’osteomielite mandibolare sintomi tra loro anche molto diversi potrebbero essere confusi con altre patologie. Sarà quindi determinante la diagnosi del dentista. L’osteonecrosi comunque è una patologia che è collegata a una perdita di vascolarizzazione ossea quasi sempre collegata a trattamenti chirurgici o medici. Nei prossimi paragrafi cercheremo di capire innanzitutto quali sono i sintomi tipici di questa patologia e poi ci soffermeremo sulle possibili cause e sulle terapie più efficaci.
Osteomielite mandibola sintomi e cause
Come abbiamo accennato una delle possibili cause di osteomielite mandibola potrebbe essere l’assunzione di farmaci detti bifosfonati. Questi farmaci limitano il riassorbimento osseo e vengono spesso somministrati nei trattamenti per la cura dell’osteoporosi o in patologie oncologiche con coinvolgimento osseo. Purtroppo queste terapie potrebbero causare una riduzione del flusso sanguigno nelle ossa rendendole così più a rischio di infezioni anche gravi e quindi di osteomielite mandibola. Per quanto riguarda i sintomi dell’osteomielite mandibola i pazienti spesso devono fare i conti con dolore e gonfiore oltre che con febbre e fuoriuscita di pus. Riassumendo le possibili cause di osteomielite mandibola sono: malattie croniche virali o infettive, infezioni patogene acute, traumi o complicanze della parodontite. Anche per questo non è mai sbagliato impegnarsi seriamente nella prevenzione dentale andando dal dentista periodicamente.
Osteomielite della mandibola diagnosi
Se dovessimo anche solo avere dei sospetti sulla presenza di sintomi tipici della osteomielite mandibola conviene andare subito dal dentista per la diagnosi. Nelle fasi iniziali la diagnosi potrebbe essere erronea andando a ricercare la causa del problema in patologie dentali. Solo il dentista comunque potrà rendersi conto della presenza di questa patologia e potrebbe dover fare una radiografia. L’esame clinico potrebbe mostrare dolore all’osso e anche un gonfiore accompagnato da arrossamento cutaneo.
Ci sono anche alcuni esami di laboratorio ed esami come il prelievo ematico venoso per valutazione emocromo con formula VES e PCR. La radiografia è utile per evidenziare eventuali cambiamenti tipici dell’osteomielite mandibolare ma solo se fatta non prima di 2-4 settimane dal ravvisare i primi sintomi. In alcuni casi il dentista potrebbe anche optare per una scintigrafia ossea, ovvero delle immagini delle ossa registrate dopo aver iniettato una specifica sostanza radioattiva. La zona infetta in questo modo si individua facilmente ma non nei bambini troppo piccoli. Comunque questo esame non è risolutivo in quanto non riesce sempre a distinguere le infezioni da altre tipologie di patologie ossee.
Osteomielite mandibolare terapia
Molto spesso inoltre l’osteomielite mandibola viene risolta con la chirurgia e con una terapia antibiotica. Chiaramente la scelta della terapia dipenderà da paziente a paziente e dovrà essere lo specialista a valutare la soluzione migliore per ogni singolo caso. Ad esempio in alcuni casi si utilizzano degli interventi conservativi o resettivi tenendo conto dell’estensione dell’area necrotica. Spesso i dentisti sottolineano l’importanza della giusta prevenzione per minimizzare i rischi di osteomielite mandibolare. Il trattamento della osteomielite mandibolare in forma acuta si basa su igiene, suppurazione e terapie mediche. Il dentista dovrà rimuovere eventuali frammenti di denti e osso.
Purtroppo con questa patologia non sarà possibile ripristinare del tutto il legamento del tessuto nella sua forma originale. Per quanto riguarda il trattamento con antibiotici questi vengono somministrati per via endovenosa o intramuscolare. In alcuni casi particolari di osteomielite mandibola o mascellare il dentista potrebbe anche somministrarli per via intra-arteriosa. Nel caso l’osteomielite dovesse invece essere stata causata da una infezione dei tessuti molli adiacenti il trattamento potrebbe essere più complicato. Il dentista in questi casi dovrà togliere chirurgicamente i tessuti necrotici per poi riempire lo spazio vuoto rimasto con osso sano e altro tessuto. A questo punto si procederà con la somministrazione di antibiotici ad ampio spettro per 2 o 3 settimane dopo l’intervento chirurgico.
Osteomielite mandibolare: prevenzione e prognosi
In caso di osteomielite mandibolare occorre andare dal dentista quanto prima. Meglio però prevenire la malattia o cercare di renderla meno distruttiva per l’organismo. Per prevenire questa patologia così insidiosa è importante attenersi ad alcune regole di igiene personale e quindi lavarsi i denti più volte al giorno in modo corretto e lavarsi sempre le mani prima di mangiare. Inoltre quando si ravvisano disagi in bocca sarà essenziale andare subito dal dentista in quanto le carie vanno trattate quanto prima proprio per evitare conseguenze anche gravi come l’osteomielite mandibola. Per quanto riguarda la prognosi è essenziale andare per tempo dal dentista.
Di solito l’esito delle terapie è molto positivo ma possono anche verificarsi alcune complicanze delle quali è opportuno tenere conto. Per quanto l’esito delle terapie sia molto positivo in alcuni casi potrebbe esserci una osteomielite cronica con ascessi ossei che si possono ripresentare anche a distanza di settimane, mesi o anni.
Osteomielite mandibola sintomi e cause
Come abbiamo accennato una delle possibili cause di osteomielite mandibola potrebbe essere l’assunzione di farmaci detti bifosfonati. Questi farmaci limitano il riassorbimento osseo e vengono spesso somministrati nei trattamenti per la cura dell’osteoporosi o in patologie oncologiche con coinvolgimento osseo. Purtroppo queste terapie potrebbero causare una riduzione del flusso sanguigno nelle ossa rendendole così più a rischio di infezioni anche gravi e quindi di osteomielite mandibola. Per quanto riguarda i sintomi dell’osteomielite mandibola i pazienti spesso devono fare i conti con dolore e gonfiore oltre che con febbre e fuoriuscita di pus. Riassumendo le possibili cause di osteomielite mandibola sono: malattie croniche virali o infettive, infezioni patogene acute, traumi o complicanze della parodontite. Anche per questo non è mai sbagliato impegnarsi seriamente nella prevenzione dentale andando dal dentista periodicamente.
Osteomielite della mandibola diagnosi
Se dovessimo anche solo avere dei sospetti sulla presenza di sintomi tipici della osteomielite mandibola conviene andare subito dal dentista per la diagnosi. Nelle fasi iniziali la diagnosi potrebbe essere erronea andando a ricercare la causa del problema in patologie dentali. Solo il dentista comunque potrà rendersi conto della presenza di questa patologia e potrebbe dover fare una radiografia. L’esame clinico potrebbe mostrare dolore all’osso e anche un gonfiore accompagnato da arrossamento cutaneo.
Ci sono anche alcuni esami di laboratorio ed esami come il prelievo ematico venoso per valutazione emocromo con formula VES e PCR. La radiografia è utile per evidenziare eventuali cambiamenti tipici dell’osteomielite mandibolare ma solo se fatta non prima di 2-4 settimane dal ravvisare i primi sintomi. In alcuni casi il dentista potrebbe anche optare per una scintigrafia ossea, ovvero delle immagini delle ossa registrate dopo aver iniettato una specifica sostanza radioattiva. La zona infetta in questo modo si individua facilmente ma non nei bambini troppo piccoli. Comunque questo esame non è risolutivo in quanto non riesce sempre a distinguere le infezioni da altre tipologie di patologie ossee.
Osteomielite mandibolare terapia
Molto spesso inoltre l’osteomielite mandibola viene risolta con la chirurgia e con una terapia antibiotica. Chiaramente la scelta della terapia dipenderà da paziente a paziente e dovrà essere lo specialista a valutare la soluzione migliore per ogni singolo caso. Ad esempio in alcuni casi si utilizzano degli interventi conservativi o resettivi tenendo conto dell’estensione dell’area necrotica. Spesso i dentisti sottolineano l’importanza della giusta prevenzione per minimizzare i rischi di osteomielite mandibolare. Il trattamento della osteomielite mandibolare in forma acuta si basa su igiene, suppurazione e terapie mediche. Il dentista dovrà rimuovere eventuali frammenti di denti e osso.
Purtroppo con questa patologia non sarà possibile ripristinare del tutto il legamento del tessuto nella sua forma originale. Per quanto riguarda il trattamento con antibiotici questi vengono somministrati per via endovenosa o intramuscolare. In alcuni casi particolari di osteomielite mandibola o mascellare il dentista potrebbe anche somministrarli per via intra-arteriosa. Nel caso l’osteomielite dovesse invece essere stata causata da una infezione dei tessuti molli adiacenti il trattamento potrebbe essere più complicato. Il dentista in questi casi dovrà togliere chirurgicamente i tessuti necrotici per poi riempire lo spazio vuoto rimasto con osso sano e altro tessuto. A questo punto si procederà con la somministrazione di antibiotici ad ampio spettro per 2 o 3 settimane dopo l’intervento chirurgico.
Osteomielite mandibolare: prevenzione e prognosi
In caso di osteomielite mandibolare occorre andare dal dentista quanto prima. Meglio però prevenire la malattia o cercare di renderla meno distruttiva per l’organismo. Per prevenire questa patologia così insidiosa è importante attenersi ad alcune regole di igiene personale e quindi lavarsi i denti più volte al giorno in modo corretto e lavarsi sempre le mani prima di mangiare. Inoltre quando si ravvisano disagi in bocca sarà essenziale andare subito dal dentista in quanto le carie vanno trattate quanto prima proprio per evitare conseguenze anche gravi come l’osteomielite mandibola. Per quanto riguarda la prognosi è essenziale andare per tempo dal dentista.
Di solito l’esito delle terapie è molto positivo ma possono anche verificarsi alcune complicanze delle quali è opportuno tenere conto. Per quanto l’esito delle terapie sia molto positivo in alcuni casi potrebbe esserci una osteomielite cronica con ascessi ossei che si possono ripresentare anche a distanza di settimane, mesi o anni.
