Menisco mandibolare consumato
Il menisco mandibolare consumato è un problema che può causare complicazioni molto gravi. Perché? In questo articolo ci occuperemo di spiegarlo, osservando i vari problemi che un danneggiamento simile può causare.
Per capire perché il logoramento di tale osso sia così importante bisogna innanzitutto conoscerlo e capire a cosa serve.
Menisco mandibolare usurato: importanza e significato
Il menisco della mandibola è quella parte della bocca che rende possibile una separazione della cavità articolare in uno spazio superiore e inferiore, entrambi rivestiti dalla membrana sinoviale.
Normalmente quest’osso e il condilo si muovono in avanti e indietro in maniera sincronizzata, permettendo la masticazione e, più in generale, la mobilità della cavità orale. Nel sentire ciò emerge già chiaramente quanto una simile parte della mascella sia importante tanto per la quotidianità che per il benessere.
Da un menisco mandibolare usurato può infatti nascere un’infiammazione, una problematica che andrà a influenzare negativamente l’apertura della bocca, così da rendere dolorosi i suoi movimenti e, di conseguenza, la masticazione.
Ciò significherà una complicazione nel consumare cibi, soprattutto quelli particolarmente duri. Un sintomo simile non è legato esclusivamente a un’irritazione del meccanismo osseo che permette la mobilità della cavità orale, ma anche a diverse altre possibili problematiche.
Un menisco mandibolare consumato può infatti compromettere seriamente le funzionalità articolari, causando alterazioni al complesso meccanico che ne e è responsabile. Da questo si deduce che pure senza il verificarsi di un’infiammazione, o dopo averla curata, si potranno avere problemi se una parte della mascella è compromessa.
Oltre le fitte che una situazione simile porterebbe, si potrà notare una modifica innaturale nell’apertura della bocca, che sarà ridotta o deviata; ciò vuol dire che si noterà uno spalancamento mandibolare che tenderà più da un lato, che sia destra o sinistra, rispetto a come dovrebbe essere.
Menisco mandibolare consumato: sintomatologie particolari
L’usura delle ossa responsabili del movimento della cavità orale può essere identificata da diversi segni, più o meno evidenti e fastidiosi. Si va dall’iniziale dolore a dei suoni che si possono sentire durante l’apertura e la chiusura.
Quando si ha un menisco mandibola consumato si rischia di sentire scatti e schiocchi quando si schiuderà il morso alla sua massima estensione; a ciò potrebbe aggiungersi anche una particolare difficoltà nel masticare cibi duri, che oltretutto causerebbero la produzione di ulteriori rumori da parte della giuntura.
Una circostanza che rischierà di causare qualche imbarazzo nella vita sociale, in quanto si potrebbe temere di essere sentiti dagli altri; qualcosa che però può avvenire solo in una situazione più grave e di cui non bisogna preoccuparsi.
È infatti vero che la persona che avrà il menisco mandibola consumato sarà sempre quella che risentirà di più dell’intensità dei rumori prodotti dalla sua masticazione, quando un caso è particolarmente serio il paziente rischierà di essere sentito anche dall’esterno.
Pure in questo contesto, però, gli altri capteranno solo una piccola parte dei suoni provenienti da chi ha tali difficoltà, e non bisogna quindi preoccuparsi troppo di un simile aspetto. Al riguardo, nonostante sia normale preoccuparsi degli effetti sociali di un problema legato alla bocca, non bisogna darci troppa peso, in quanto potrebbe spingere a non parlare della propria situazione, arrivando a non andare da uno specialista.
Il suddetto è un errore fatale da evitare perché, se come spiegato di seguito i problemi legati al menisco mandibolare consumato sono risolvibili, non farlo quanto prima possibile peggiorerà molto la situazione. Dove ciò vuol dire che il paziente potrebbe sperimentare una crescente riduzione dell’apertura del proprio morso fino ad arrivare a trovarsi con la mascella completamente bloccata.
Come intervenire su un menisco mandibolare consumato
In alcuni casi, i sintomi dovuti alla problematica in oggetto si risolvono spontaneamente dopo 6-12 mesi. Per questo stesso motivo se l’apertura della bocca è ancora nella norma, ovvero attorno ai 40 mm, un dentista potrebbe non indicare un trattamento specifico, limitandosi a prescrivere antidolorifici e, dove necessario, degli antiinfiammatori.
In casi simili i medicinali più indicati potrebbero essere analgesici leggeri, come l’ibuprofene 400 mg che deve essere preso per via orale ogni sei ore. Alcuni odontoiatri potrebbero, in alcuni casi particolari, prescrivere anche degli esercizi mandibolari che possono necessitare di appositi strumenti meccanici.
Ancora, se non si è intervenuto subito sul problema, aspettando più di sei mesi per chiedere il parere di uno specialista, allora è possibile che ormai l’apertura del morso sia rovinata. Per recuperarla il dentista potrebbe prescrivere l’utilizzo di un apparecchio di riposizionamento.
Questo strumento, fatto di ferro e materiale plastico trasparente, servirà a permettere alla mascella di ritrovare la giusta apertura e impostazione. Ovviamente anche dopo averlo indossato si dovrà tornare regolarmente dall’odontoiatra per sapere se la situazione è risolta o se è necessario continuare la correzione regolandolo diversamente.
È infatti possibile che, dopo aver avuto l’apertura modificata da un menisco mandibolare consumato, siano necessari diversi step correttivi per ritornare alla situazione originale e corretta.
Bisogna ricordare che quando questo problema non viene affrontato subito, chiedendo il consiglio di un esperto, si potrebbe dover arrivare a intervenire con la chirurgia.
Per capire perché il logoramento di tale osso sia così importante bisogna innanzitutto conoscerlo e capire a cosa serve.
Menisco mandibolare usurato: importanza e significato
Il menisco della mandibola è quella parte della bocca che rende possibile una separazione della cavità articolare in uno spazio superiore e inferiore, entrambi rivestiti dalla membrana sinoviale.
Normalmente quest’osso e il condilo si muovono in avanti e indietro in maniera sincronizzata, permettendo la masticazione e, più in generale, la mobilità della cavità orale. Nel sentire ciò emerge già chiaramente quanto una simile parte della mascella sia importante tanto per la quotidianità che per il benessere.
Da un menisco mandibolare usurato può infatti nascere un’infiammazione, una problematica che andrà a influenzare negativamente l’apertura della bocca, così da rendere dolorosi i suoi movimenti e, di conseguenza, la masticazione.
Ciò significherà una complicazione nel consumare cibi, soprattutto quelli particolarmente duri. Un sintomo simile non è legato esclusivamente a un’irritazione del meccanismo osseo che permette la mobilità della cavità orale, ma anche a diverse altre possibili problematiche.
Un menisco mandibolare consumato può infatti compromettere seriamente le funzionalità articolari, causando alterazioni al complesso meccanico che ne e è responsabile. Da questo si deduce che pure senza il verificarsi di un’infiammazione, o dopo averla curata, si potranno avere problemi se una parte della mascella è compromessa.
Oltre le fitte che una situazione simile porterebbe, si potrà notare una modifica innaturale nell’apertura della bocca, che sarà ridotta o deviata; ciò vuol dire che si noterà uno spalancamento mandibolare che tenderà più da un lato, che sia destra o sinistra, rispetto a come dovrebbe essere.
Menisco mandibolare consumato: sintomatologie particolari
L’usura delle ossa responsabili del movimento della cavità orale può essere identificata da diversi segni, più o meno evidenti e fastidiosi. Si va dall’iniziale dolore a dei suoni che si possono sentire durante l’apertura e la chiusura.
Quando si ha un menisco mandibola consumato si rischia di sentire scatti e schiocchi quando si schiuderà il morso alla sua massima estensione; a ciò potrebbe aggiungersi anche una particolare difficoltà nel masticare cibi duri, che oltretutto causerebbero la produzione di ulteriori rumori da parte della giuntura.
Una circostanza che rischierà di causare qualche imbarazzo nella vita sociale, in quanto si potrebbe temere di essere sentiti dagli altri; qualcosa che però può avvenire solo in una situazione più grave e di cui non bisogna preoccuparsi.
È infatti vero che la persona che avrà il menisco mandibola consumato sarà sempre quella che risentirà di più dell’intensità dei rumori prodotti dalla sua masticazione, quando un caso è particolarmente serio il paziente rischierà di essere sentito anche dall’esterno.
Pure in questo contesto, però, gli altri capteranno solo una piccola parte dei suoni provenienti da chi ha tali difficoltà, e non bisogna quindi preoccuparsi troppo di un simile aspetto. Al riguardo, nonostante sia normale preoccuparsi degli effetti sociali di un problema legato alla bocca, non bisogna darci troppa peso, in quanto potrebbe spingere a non parlare della propria situazione, arrivando a non andare da uno specialista.
Il suddetto è un errore fatale da evitare perché, se come spiegato di seguito i problemi legati al menisco mandibolare consumato sono risolvibili, non farlo quanto prima possibile peggiorerà molto la situazione. Dove ciò vuol dire che il paziente potrebbe sperimentare una crescente riduzione dell’apertura del proprio morso fino ad arrivare a trovarsi con la mascella completamente bloccata.
Come intervenire su un menisco mandibolare consumato
In alcuni casi, i sintomi dovuti alla problematica in oggetto si risolvono spontaneamente dopo 6-12 mesi. Per questo stesso motivo se l’apertura della bocca è ancora nella norma, ovvero attorno ai 40 mm, un dentista potrebbe non indicare un trattamento specifico, limitandosi a prescrivere antidolorifici e, dove necessario, degli antiinfiammatori.
In casi simili i medicinali più indicati potrebbero essere analgesici leggeri, come l’ibuprofene 400 mg che deve essere preso per via orale ogni sei ore. Alcuni odontoiatri potrebbero, in alcuni casi particolari, prescrivere anche degli esercizi mandibolari che possono necessitare di appositi strumenti meccanici.
Ancora, se non si è intervenuto subito sul problema, aspettando più di sei mesi per chiedere il parere di uno specialista, allora è possibile che ormai l’apertura del morso sia rovinata. Per recuperarla il dentista potrebbe prescrivere l’utilizzo di un apparecchio di riposizionamento.
Questo strumento, fatto di ferro e materiale plastico trasparente, servirà a permettere alla mascella di ritrovare la giusta apertura e impostazione. Ovviamente anche dopo averlo indossato si dovrà tornare regolarmente dall’odontoiatra per sapere se la situazione è risolta o se è necessario continuare la correzione regolandolo diversamente.
È infatti possibile che, dopo aver avuto l’apertura modificata da un menisco mandibolare consumato, siano necessari diversi step correttivi per ritornare alla situazione originale e corretta.
Bisogna ricordare che quando questo problema non viene affrontato subito, chiedendo il consiglio di un esperto, si potrebbe dover arrivare a intervenire con la chirurgia.
