Linfonodi sottomandibolari ingrossati
I linfonodi sottomandibolari ingrossati sono una possibile fonte di preoccupazione e sono una possibile conseguenza della linfoadenopatia, una condizione che determina l’ingrossamento di un linfonodo collocato nella parte inferiore della mandibola. L’aumento di volume di questi linfonodi sottomandibolari potrebbe avere diverse cause che vanno da un’infezione fino a un tumore. Sarà ovviamente solo il dentista a fare la giusta diagnosi dopo aver svolto tutti gli esami specialistici del caso. Dei linfonodi ingrossati sottomandibolari potrebbero essere una semplice infiammazione oppure una patologia grave, meglio andare quanto prima dal dentista per scoprirlo senza inutili perdite di tempo. Di solito i linfonodi sottomandibolari ingrossati si notano abbastanza spesso perché sono superficiali e sono situati in un punto dove possono essere palpati dal dentista senza problemi. Insomma l’infiammazione linfonodi sottomandibolari non è per forza sintomo di una patologia grave ma dovrebbe essere comunque vista come un possibile campanello d’allarme. Nei prossimi paragrafi ci soffermeremo su cosa sono i linfonodi sottomandibolari ingrossati, su quali sono le cause di problemi e su come fare per avere una rapida diagnosi. Per fortuna oggi è possibile avere una diagnosi accurata in tempi piuttosto rapidi.
Linfonodi sottomandibolari ingrossati cause
Come abbiamo visto una delle possibili cause dei linfonodi sottomandibolari ingrossati è una infiammazione. La presenza di linfonodi sottomandibolari ingrossati non corrisponde alla normalità e occorre dunque sapere come comportarsi per fugare subito ogni possibile dubbio. Il dentista dovrà esaminare diversi aspetti che includono l’età del paziente. Se dovessero comparire linfonodi sottomandibolari ingrossati negli adulti si tratta di una presenza che dovrà essere sempre controllata da un medico, viceversa con bambini e adolescenti si potrà essere più sereni. I linfonodi sottomandibolari ingrossati compaiono per diversi motivi che includono funghi, batteri, protozoi o virus. I virus ad esempio possono provocare la linfoadenopatia soprattutto nei bambini e negli adolescenti. Se parliamo invece di batteri, sarà molto importante attenzionare come possibile causa la bartonella o gli streptococchi. Chiaramente nell’analizzare linfonodi sottomandibolari ingrossati, il medico dovrà anche verificare il resto del quadro clinico del paziente e quindi tutti gli altri sintomi e altre alterazioni eventualmente riscontrate.
Linfonodi sottomandibolari ingrossati: perché si formano
Quando vediamo comparire un linfonodo sottomandibolare ingrossato dobbiamo sapere che si tratta, in realtà, di un rigonfiamento dello stesso linfonodo infiammato. I linfonodi altro non sono che delle stazioni di smistamento e raccolta di capillari che formano quella che possiamo chiamare una sottospecie di rete del sistema linfatico. Questi linfonodi sono ghiandole o corpi di forma sferica che hanno delle dimensioni ridotte e che hanno lo scopo di identificare e di fermare gli antigeni che vengono trasportati dal cosiddetto torrente linfatico. I linfonodi hanno il compito di dare il via alle difese necessarie per neutralizzare gli antigeni, ovvero linfociti e macrofagi.
Linfonodi sottomandibolari ingrossati: quando preoccuparsi
I linfonodi sottomandibolari possono essere fonte di preoccupazione se, sotto la mandibola, si ravvisa il gonfiore di una ghiandola. In questi casi la causa potrebbe essere l’aumento della produzione di linfociti dovuto alla difesa per il contrasto di un’infezione. In altri casi ancora la causa della sua comparsa potrebbe essere la proliferazione di cellule antinfiammatorie in risposta a una infiammazione. Non bisogna sempre preoccuparsi in quanto un linfonodo, anche se ingrossato mantiene le proprie caratteristiche strutturali così da poter essere distinto da linfonodi aumentati di volume a causa, ad esempio di un tumore. Meglio comunque non farsi prendere subito dal panico e fissare il prima possibile una visita specialistica dal dentista per sottoporsi a tutti gli esami del caso.
Linfonodi sottomandibolari ingrossati: i rimedi
Qualora dovesse capitare di riscontrare la presenza di linfonodi sottomandibolari ingrossati la cosa migliore è andare subito dal medico per una rapida valutazione. In genere per farli sgonfiare si prescrivono analgesici, antipiretici, antinfiammatori non steroidei o FANS e anche glucocorticoidi.
Linfonodi sottomandibolari ingrossati e tumore
I linfonodi sottomandibolari ingrossati sono spesso fonte di preoccupazione perché fanno pensare a patologie anche gravi come un tumore. In presenza di dubbi di qualsiasi tipo si potrà ricorrere a una biopsia dei linfonodi sottomandibolari oppure alla loro rimozione finalizzata a un esame di tipo istologico. La biopsia viene eseguito dallo specialista utilizzando un ago molto sottile per l’aspirazione. Qualora il linfonodo venisse asportato nella sua totalità si avrebbe una diagnosi semplificata. Nei casi in cui i linfonodi sottomandibolari ingrossati fossero di origine tumorale, la loro struttura anatomica verrà del tutto modificata rispetto alle condizioni normali. Gli esami utili per valutare i linfonodi sottomandibolari ingrossati sono tecniche di imaging come Pet o Tac. Non si usa più la cosiddetta linfografia in quanto oggi viene considerato un esame troppo pericoloso in quanto si basa sul ricorso a un mezzo di contrasto da iniettare nell’organismo con un conseguente rischio di allergie di cui tener conto. Se abbiamo i linfonodi sottomandibolari gonfi dunque è meglio non fare finta di nulla e accorrere dal dentista per sottoporsi a un iter diagnostico certo.
Linfonodi sottomandibolari ingrossati cause
Come abbiamo visto una delle possibili cause dei linfonodi sottomandibolari ingrossati è una infiammazione. La presenza di linfonodi sottomandibolari ingrossati non corrisponde alla normalità e occorre dunque sapere come comportarsi per fugare subito ogni possibile dubbio. Il dentista dovrà esaminare diversi aspetti che includono l’età del paziente. Se dovessero comparire linfonodi sottomandibolari ingrossati negli adulti si tratta di una presenza che dovrà essere sempre controllata da un medico, viceversa con bambini e adolescenti si potrà essere più sereni. I linfonodi sottomandibolari ingrossati compaiono per diversi motivi che includono funghi, batteri, protozoi o virus. I virus ad esempio possono provocare la linfoadenopatia soprattutto nei bambini e negli adolescenti. Se parliamo invece di batteri, sarà molto importante attenzionare come possibile causa la bartonella o gli streptococchi. Chiaramente nell’analizzare linfonodi sottomandibolari ingrossati, il medico dovrà anche verificare il resto del quadro clinico del paziente e quindi tutti gli altri sintomi e altre alterazioni eventualmente riscontrate.
Linfonodi sottomandibolari ingrossati: perché si formano
Quando vediamo comparire un linfonodo sottomandibolare ingrossato dobbiamo sapere che si tratta, in realtà, di un rigonfiamento dello stesso linfonodo infiammato. I linfonodi altro non sono che delle stazioni di smistamento e raccolta di capillari che formano quella che possiamo chiamare una sottospecie di rete del sistema linfatico. Questi linfonodi sono ghiandole o corpi di forma sferica che hanno delle dimensioni ridotte e che hanno lo scopo di identificare e di fermare gli antigeni che vengono trasportati dal cosiddetto torrente linfatico. I linfonodi hanno il compito di dare il via alle difese necessarie per neutralizzare gli antigeni, ovvero linfociti e macrofagi.
Linfonodi sottomandibolari ingrossati: quando preoccuparsi
I linfonodi sottomandibolari possono essere fonte di preoccupazione se, sotto la mandibola, si ravvisa il gonfiore di una ghiandola. In questi casi la causa potrebbe essere l’aumento della produzione di linfociti dovuto alla difesa per il contrasto di un’infezione. In altri casi ancora la causa della sua comparsa potrebbe essere la proliferazione di cellule antinfiammatorie in risposta a una infiammazione. Non bisogna sempre preoccuparsi in quanto un linfonodo, anche se ingrossato mantiene le proprie caratteristiche strutturali così da poter essere distinto da linfonodi aumentati di volume a causa, ad esempio di un tumore. Meglio comunque non farsi prendere subito dal panico e fissare il prima possibile una visita specialistica dal dentista per sottoporsi a tutti gli esami del caso.
Linfonodi sottomandibolari ingrossati: i rimedi
Qualora dovesse capitare di riscontrare la presenza di linfonodi sottomandibolari ingrossati la cosa migliore è andare subito dal medico per una rapida valutazione. In genere per farli sgonfiare si prescrivono analgesici, antipiretici, antinfiammatori non steroidei o FANS e anche glucocorticoidi.
Linfonodi sottomandibolari ingrossati e tumore
I linfonodi sottomandibolari ingrossati sono spesso fonte di preoccupazione perché fanno pensare a patologie anche gravi come un tumore. In presenza di dubbi di qualsiasi tipo si potrà ricorrere a una biopsia dei linfonodi sottomandibolari oppure alla loro rimozione finalizzata a un esame di tipo istologico. La biopsia viene eseguito dallo specialista utilizzando un ago molto sottile per l’aspirazione. Qualora il linfonodo venisse asportato nella sua totalità si avrebbe una diagnosi semplificata. Nei casi in cui i linfonodi sottomandibolari ingrossati fossero di origine tumorale, la loro struttura anatomica verrà del tutto modificata rispetto alle condizioni normali. Gli esami utili per valutare i linfonodi sottomandibolari ingrossati sono tecniche di imaging come Pet o Tac. Non si usa più la cosiddetta linfografia in quanto oggi viene considerato un esame troppo pericoloso in quanto si basa sul ricorso a un mezzo di contrasto da iniettare nell’organismo con un conseguente rischio di allergie di cui tener conto. Se abbiamo i linfonodi sottomandibolari gonfi dunque è meglio non fare finta di nulla e accorrere dal dentista per sottoporsi a un iter diagnostico certo.
