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Eritroplachia

Negli ultimi decenni i paesi sviluppati hanno visto un aumento del numero relativo e assoluto di malattie croniche non trasmissibili a causa di fattori causali che hanno reso incontrollati i meccanismi regolatori della crescita cellulare. Anche il cavo orale è esposto a questa condizione, in quanto correlato ad un insieme di fattori e stati preneoplastici che determinano la comparsa di neoplasie maligne. La eritroplachia o eritroplasia è stata studiata nel 1911 da Queyrat quando descrisse lesioni sifilitiche genitali, poiché questa entità clinica era aspecifica in termini di valutazione della sua causa. Shear classificava l'eritroplachia in 3 gruppi: eritroplachie omogenee (di colore rossastro e più circoscritta e delimitata), eritroplachie "a chiazze" (sollevata), ed eritroleucoplachia piatta e liscia (alternanza di lesioni rossastre e biancastre).

A questo proposito, l'eritroplachia è una lesione preneoplastica, che si presenta come una macchia o placca eritematosa (rossa) isolata, con una superficie liscia e vellutata, il cui sviluppo non risponde a un disturbo sistemico con manifestazione orale. Ovviamente la condizione precancerogena a cui espone l'eritroplachia rende la patologia degna di tutte le attenzioni possibili, in quanto una sua evoluzione maligna è spesso probabile. Dunque in questo articolo ci occuperemo di conoscere meglio l'eritroplachia, le differenze con altre patologie del cavo orale e a quali trattamenti sottoporsi nel caso insorga.

Eritroplachia definizione

La condizione di eritroplachia orale tende ad essere localizzata in profondità nelle superfici epiteliali, ovunque nella mucosa orale, e presenta bordi ben circoscritti o definiti con un'estensione che varia da millimetri a diversi centimetri. Le lesioni compaiono in entrambi i sessi ma mostrano una maggiore incidenza negli uomini e nelle età comprese tra i 40 ei 60 anni. Le modificazioni originate nell'epitelio mucoso sono dovute all'azione del tabacco, sia dal calore prodotto durante la sua combustione, sia dalle sostanze chimiche contenute. L'eritroplachia è asintomatica ma, poiché è associata al consumo di tabacco ed è, in molte occasioni, una delle condizioni iniziali di questo vizio, può presentare sintomi come bruciore e secchezza delle fauci. La diagnosi di queste lesioni è importante perché presentano un'alta frequenza di displasia epiteliale (91% sono carcinomi invasivi in situ) e l'assenza di segni clinici specifici di malignità. Sulla base delle caratteristiche strutturali, delle caratteristiche biologiche e del potenziale di trasformazione cancerosa dell'eritroplachia orale, è stata condotta la seguente indagine volta a determinare se esiste un legame tra la diagnosi clinico-istopatologica e la presenza di sintomi e abitudini soggettive come fumare. L'eritroplachia è la lesione precancerosa più aggressiva del cavo orale. E’ caratterizzata dalla presenza di un piano rosso vivo, piatto o leggermente rialzato, con superficie vellutata e bordi irregolari ma ben definiti. La diagnosi viene fatta in clinica e dovrebbe sempre essere completata con una biopsia. L'eritroplachia è una lesione con un potenziale molto elevato di trasformazione maligna. A volte, al momento della diagnosi, l’eritroplachia è già un carcinoma epidermoide. Il trattamento di scelta in questi casi è la resezione chirurgica e l'eliminazione di possibili fattori eziologici.

Differenza tra eritroplachia e leucoplachia

Sia l’eritroplachia che la leucoplachia fanno parte del gruppo delle lesioni potenzialmente maligne per il cavo orale. La leucoplachia è definita come la lesione bianca della mucosa che non può essere ascritta a nessuna condizione patologica nota. La eritroplachia invece è definita come lesione rossa della mucosa che non può essere ascritta a nessuna condizione patologica nota. L’eritroplachia è una malattia considerata premaligna originariamente descritta come una lesione comparsa sul glande del pene di un paziente sifilitico. Shear classificava l'eritroplachia in 3 gruppi: eritroplachia omogenea (di colore rossastro e più circoscritta e delimitata), eritroplachia "a chiazze" (sollevata), ed eritroleucoplachia piatta e liscia (alternanza di lesioni rossastre e biancastre). A questo proposito, l'eritroplahia è una lesione preneoplastica che si presenta come una macchia o placca eritematosa (rossa) isolata, con una superficie liscia e vellutata, il cui sviluppo non risponde a un disturbo sistemico con manifestazione orale. L’eritroplachia ha un colore rosso intenso, vellutato, con bordi irregolari ma ben definiti. Si suggerisce anche che sia la controparte rossa della leucoplachia e che debba essere trattata rigorosamente con il significato del suo senso clinico, cioè semplicemente una placca rossa. Ci può essere un'area focale di arrossamento da sola o accompagnata da un'area leucoplastica, quando placche multifocali, cheratosiche bianche si sovrappongono su una base eritematosa chiamata leucoplachia screziata. In generale, i cambiamenti originati nell'epitelio mucoso possono essere influenzati dall'azione della foglia di tabacco, e dal calore prodotto durante la sua combustione o dalle sostanze chimiche incluse. L’eritroplachia gengivale è un carcinoma squamosa istologicamente invasivo.

Eritroplachia: i trattamenti

Questa displasia epiteliale si osserva per tutto lo spessore dell'epitelio senza invasione all'interno del tessuto connettivo sottostante e con una significativa mancanza di paracheratina e ortocheratina superficiale, al massimo uno strato molto sottile, che facilita la colorazione rossa della lesione. Una volta diagnosticata la lesione di eritroplachia guancia o cavo orale, clinicamente e istologicamente, il trattamento chirurgico è in molti casi abbastanza traumatico al fine di prolungare la vita del paziente. Come è stato detto finora, a causa delle modificazioni epiteliali di queste lesioni, incorrono in un rischio di trasformazione maligna molto più elevato rispetto alla leucoplachia, motivo per cui hanno una grande tendenza a sviluppare carcinomi in situ, come la displasia epiteliale.
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