Eritroplachia palato
Nel corso degli anni sono state molte le definizioni del termine eritroplachia palato. L'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) l'ha definita come una lesione rossa che clinicamente e patologicamente non può essere riconosciuta come un'altra condizione. Nel 1994 la definizione di eritroplachia palato è quella di una forma analoga a quella di Leucoplachia ma evidenziando lesioni del cavo orale che presentano aree rosse e che non possono essere caratterizzate come nessuna altra lesione definibile. Pertanto, come la leucoplachia, l'eritroplachia palato non avrebbe connotazioni istologiche. Dal punto di vista epidemiologico la eritroplachia palato è meno frequente della leucoplachia e il suo range di prevalenza oscilla tra lo 0,02% e lo 0,83%. L’eritroplachia palato è più frequente nei pazienti di mezza età e negli anziani (sesta e settima decade di vita), inoltre presenta una leggera predominanza negli uomini rispetto alle donne in un rapporto di 1,15:1.
Eritroplachia palato sintomi e cause
Quando parliamo di eritroplachia palato immagini accurate del cavo orale potrebbero servire allo specialista per quanto riguarda la diagnosi. L’eziologia dell’eritroplachia palato è finora stata ancora poco studiata. Tra le cause maggiori di eritroplachia palato abbiamo vizi come l’abuso di alcol e tabacco. È stato riportato che il consumo di tabacco e una dieta povera di frutta e verdura favorisce la comparsa di questa malattia e allo stesso modo il rischio si moltiplica con il consumo di alcol. In uno studio su 57 casi di eritroplachia palato è stato riscontrato che in 41 casi di questi è apparso un contenuto cellulare aberrante costituito da un DNA aneuploide anziché diploide. Non solo, sono stati anche osservati 23 carcinomi a cellule squamose successivamente sviluppati in questi pazienti per un periodo di 53 mesi. Clinicamente la eritroplachia palato può presentare un pattern omogeneo: aree rosse vellutate, con bordi ben definiti e un aspetto disomogeneo. Si osservano tipicamente aree rosse con aree bianche e aspetto granulare o screziato. Le sedi più frequentemente colpite sono il palato molle, il pavimento della bocca, l'area retromolare e le labbra, soprattutto nei fumatori. La tipica eritroplachia palato ha una dimensione di circa 1,5 cm di diametro ed è stata talvolta trovata associata ad altre patologie come il lichen planus e la leucoplachia.
Il grado di malignità dell'eritroplachia palato è molto elevato rispetto a qualsiasi altra lesione della mucosa orale. L'alto rischio è determinato dalla sua istopatologia dove è frequente la presenza di carcinomi in situ. Circa il 90% delle Eritroplasie presenta alterazioni e di queste circa la metà sono carcinomi squamosi e il 40% corrisponde a displasie Gravi o carcinomi In Situ. Il restante 10% corrisponde invece solitamente a displasie lievi o moderate. Da un punto di vista clinico l'aspetto arrossato della lesione è sostanzialmente il risultato dell'atrofia epiteliale e della trasparenza e turgore dei vasi sanguigni. È assente la cheratina ed è frequente la comparsa di un infiltrato infiammatorio subepiteliale composto prevalentemente da linfociti e plasmacellule. Inoltre l’eritroplachia palato deve essere differenziata dal punto di vista clinico da altre lesioni che interessano la mucosa orale quali candidosi eritematosa, stomatite subprotesica, istoplasmosi, tubercolosi, lichen planus atrofico, lupus eritematoso e pemfigoide.
Eritroplachia nel palato guarigione
Ma l’eritroplachia nel palato guarisce da sola? La migliore terapia contro l’eritroplachia palato è l'escissione chirurgica. Solitamente si prendono in considerazione questi interventi con pazienti fumatori e con sedi anatomiche ad alto rischio di trasformazione maligna. Altre modalità di trattamento sono il laser CO2 e la crioterapia. Purtroppo però per queste lesioni è stata riportata una recidiva del 60%. La terapia dell’eritroplachia nel palato consiste tipicamente nell’asportazione chirurgica quindi, spesso accompagnata anche da un esame istologico che andrà eseguito in quanto alcune aree della lesione potrebbero già manifestare dei segni di degenerazione neoplastica che potrebbero rendere necessario un adeguato ampliamento terapeutico. Con l’eritroplachia palato sarà anche fondamentale la prevenzione basata sull’eliminazione sistematica di tutti i fattori di rischio come fumo e alcol e sull’osservazione periodica della mucosa orale in occasione delle visite odontoiatriche.
Questa osservazione dovrebbe consentire il precoce riconoscimento di forme sospette. Se le lesioni compaiono nel cavo orale si consiglia sempre e comunque l’asportazione chirurgica. Insomma, l’eritrplachia si presenta simile a una papula o a una placca di colore rosso. Nonostante eritroplachia palato e leucoplachia siano simili dal punto di vista istologico, dal punto di vista macroscopico sono facilmente differenziabili per via della diversità di colore. Solitamente la leucoplachia tende a guarire da sola e, generalmente, ha un andamento evolutivo molto lento. Al contrario, l’eritroplachia palato ha un decorso molto più rapido e potrebbe trasformarsi in un carcinoma spinocellulare. L’eritroplachia potrebbe comparire in diverse sedi, compresa la mucosa orale e le mucose ano-genitali. Solitamente tra le cause abbiamo scarsa igiene e infezioni ricorrenti. Non solo, le lesioni che compaiono sul cavo orale hanno anche maggiore capacità di progredire verso un carcinoma spinocellulare infiltrante.
Eritroplachia palato sintomi e cause
Quando parliamo di eritroplachia palato immagini accurate del cavo orale potrebbero servire allo specialista per quanto riguarda la diagnosi. L’eziologia dell’eritroplachia palato è finora stata ancora poco studiata. Tra le cause maggiori di eritroplachia palato abbiamo vizi come l’abuso di alcol e tabacco. È stato riportato che il consumo di tabacco e una dieta povera di frutta e verdura favorisce la comparsa di questa malattia e allo stesso modo il rischio si moltiplica con il consumo di alcol. In uno studio su 57 casi di eritroplachia palato è stato riscontrato che in 41 casi di questi è apparso un contenuto cellulare aberrante costituito da un DNA aneuploide anziché diploide. Non solo, sono stati anche osservati 23 carcinomi a cellule squamose successivamente sviluppati in questi pazienti per un periodo di 53 mesi. Clinicamente la eritroplachia palato può presentare un pattern omogeneo: aree rosse vellutate, con bordi ben definiti e un aspetto disomogeneo. Si osservano tipicamente aree rosse con aree bianche e aspetto granulare o screziato. Le sedi più frequentemente colpite sono il palato molle, il pavimento della bocca, l'area retromolare e le labbra, soprattutto nei fumatori. La tipica eritroplachia palato ha una dimensione di circa 1,5 cm di diametro ed è stata talvolta trovata associata ad altre patologie come il lichen planus e la leucoplachia.
Il grado di malignità dell'eritroplachia palato è molto elevato rispetto a qualsiasi altra lesione della mucosa orale. L'alto rischio è determinato dalla sua istopatologia dove è frequente la presenza di carcinomi in situ. Circa il 90% delle Eritroplasie presenta alterazioni e di queste circa la metà sono carcinomi squamosi e il 40% corrisponde a displasie Gravi o carcinomi In Situ. Il restante 10% corrisponde invece solitamente a displasie lievi o moderate. Da un punto di vista clinico l'aspetto arrossato della lesione è sostanzialmente il risultato dell'atrofia epiteliale e della trasparenza e turgore dei vasi sanguigni. È assente la cheratina ed è frequente la comparsa di un infiltrato infiammatorio subepiteliale composto prevalentemente da linfociti e plasmacellule. Inoltre l’eritroplachia palato deve essere differenziata dal punto di vista clinico da altre lesioni che interessano la mucosa orale quali candidosi eritematosa, stomatite subprotesica, istoplasmosi, tubercolosi, lichen planus atrofico, lupus eritematoso e pemfigoide.
Eritroplachia nel palato guarigione
Ma l’eritroplachia nel palato guarisce da sola? La migliore terapia contro l’eritroplachia palato è l'escissione chirurgica. Solitamente si prendono in considerazione questi interventi con pazienti fumatori e con sedi anatomiche ad alto rischio di trasformazione maligna. Altre modalità di trattamento sono il laser CO2 e la crioterapia. Purtroppo però per queste lesioni è stata riportata una recidiva del 60%. La terapia dell’eritroplachia nel palato consiste tipicamente nell’asportazione chirurgica quindi, spesso accompagnata anche da un esame istologico che andrà eseguito in quanto alcune aree della lesione potrebbero già manifestare dei segni di degenerazione neoplastica che potrebbero rendere necessario un adeguato ampliamento terapeutico. Con l’eritroplachia palato sarà anche fondamentale la prevenzione basata sull’eliminazione sistematica di tutti i fattori di rischio come fumo e alcol e sull’osservazione periodica della mucosa orale in occasione delle visite odontoiatriche.
Questa osservazione dovrebbe consentire il precoce riconoscimento di forme sospette. Se le lesioni compaiono nel cavo orale si consiglia sempre e comunque l’asportazione chirurgica. Insomma, l’eritrplachia si presenta simile a una papula o a una placca di colore rosso. Nonostante eritroplachia palato e leucoplachia siano simili dal punto di vista istologico, dal punto di vista macroscopico sono facilmente differenziabili per via della diversità di colore. Solitamente la leucoplachia tende a guarire da sola e, generalmente, ha un andamento evolutivo molto lento. Al contrario, l’eritroplachia palato ha un decorso molto più rapido e potrebbe trasformarsi in un carcinoma spinocellulare. L’eritroplachia potrebbe comparire in diverse sedi, compresa la mucosa orale e le mucose ano-genitali. Solitamente tra le cause abbiamo scarsa igiene e infezioni ricorrenti. Non solo, le lesioni che compaiono sul cavo orale hanno anche maggiore capacità di progredire verso un carcinoma spinocellulare infiltrante.
