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Dente aperto

L’idea di tenere un dente aperto con solo cotone a proteggerlo è sicuramente da sconsigliare. Gli specialisti infatti sottolineano come un dente aperto sia un dente esposto alla placca e ai residui alimentari che potrebbero creare una infezione anche grave e causare danni sistemici. L’infezione infatti potrebbe progredire al punto da raggiungere l’osso alveolare e causare una osteite. Ad esempio quando per motivi di tempo non è possibile procedere con una devitalizzazione si potrebbe procedere con una pulpotomia con medicazione e otturazione provvisoria. In questo modo si potrà guadagnare del tempo ma conviene sempre concordare il da farsi con il dentista per evitare conseguenze spiacevoli. Un dente aperto che fa male infatti è un dente infetto e dovremo quanto prima farci vedere da uno specialista per trovare una soluzione. Nei prossimi paragrafi cercheremo di spiegare come mai è rischioso lasciare un dente aperto.

Dente aperto: quando è possibile

Quando si parla di dente aperto per un drenaggio dobbiamo tener ben presente che si tratta di una soluzione che potrà andar bene solamente per pochi giorni. Di solito un dente aperto con drenaggio può essere lasciato così per massimo tre giorni per consentire una via di sfogo mediante i canali lasciati aperti a una raccolta di pus concentrata nell’apice radicolare. In assenza di queste condizioni è assolutamente sconsigliato lasciare un dente aperto in quanto, come abbiamo visto, il rischio è quello di andare incontro a una colonizzazione batterica profonda e difficile da eradicare. In cado di dente fistolizzato, ad esempio, molti specialisti ritengono che sia un errore lasciare un dente aperto. In sostanza quindi possiamo dire che è possibile lasciare un dente aperto solo e unicamente per favorire il drenaggio di liquidi prodotti dall’infiammazione. L’ideale sarebbe comunque medicarlo in tempi stretti per scongiurare il rischio di sovrainfezioni. Con un dente aperto sarà anche essenziale per quanto possibile mantenere la cavità pulita dai residui alimentari e seguire le indicazioni di prevenzione fornite dallo specialista.

Dente aperto: possibili rischi

Purtroppo non in tutte le occasioni i dentisti riescono a ottenere una soddisfacente detersione della struttura canalare. Ciò può avvenire ad esempio per possibili impedimenti anatomici o per ostruzioni conseguenti a precedenti manovre. In questi casi le possibilità di recupero sono poche e difficili anche perché la diagnostica per le fratture radicolari non è delle migliori. Come detto quando si lascia un dente aperto lo si fa per drenare il pus ma bisognerà fare attenzione a non tenerlo aperto per troppo tempo. Moltissimi specialisti infatti sconsigliano nel modo più assoluto di lasciare un dente devitalizzato aperto. In caso di dente aperto dolore, fastidio e cattivo sapore in bocca sono sintomi di una infezione e quindi la cosa più importante da fare sarà andare dal dentista immediatamente. La tendenza oggi in voga presso gli studi dentistici più accreditati è quella di completare la cura canalare con un’unica seduta per evitare periodi intermedi con otturazioni provvisorie. Qualora un canale fosse già stato chiuso è abbastanza discutibile decidere di lasciare un dente aperto poiché una devitalizzazione a contatto con la saliva rischia una contaminazione batterica molto seria.

Dente aperto e devitalizzazione: cosa sapere

Quando si fa una devitalizzazione, ad esempio a seguito di carie profonde, è prevista la sagomatura, detersione e otturazione tridimensionale dei canali radicolari. In questi casi però non c’è bisogno di lasciare un dente aperto per giorni con il passaggio nei canali di saliva e batteri. Il consiglio è quello di affidarsi a dentisti che realizzano la devitalizzazione utilizzando la diga di gomma per evitare infezioni. In questi casi l’estrazione del dente è l’ultima spiaggia e va sempre evitata quando possibile. Lasciare un dente aperto è quindi sempre un rischio e non vi sono sufficienti motivi per farlo. La devitalizzazione comunque è un intervento che, per quanto sicuro, potrebbe presentare alcuni rischi. Per limitarli dovremo affidarci unicamente a specialisti in endodonzia. Una devitalizzazione fatta male che ci lascia un dente aperto tra una seduta e l’altra per troppo tempo potrebbe portare a conseguenze come la caduta del dente o il possibile danneggiamento del dente. Inoltre si potrebbe anche rischiare ipersensibilità dentale nei 15-20 giorni successivi la devitalizzazione e ricostruzione del dente.

Possiamo anche andare incontro a una possibile alterazione della naturale cromia del dente oppure alla necessitò di ricorrere all’estrazione del dente. Per fortuna oggi la devitalizzazione presenta una alta percentuale di riuscita e un rischio di complicanze davvero basso. I pazienti potranno anche contare su assenza di dolore per via dell’anestesia. Per prevenire la devitalizzazione occorre lavarsi i denti bene e spesso e sottoporsi a un intervento di detartrasi almeno ogni 6-12 mesi. Quando si accumula il tartaro infatti non potremo eliminarlo utilizzando lo spazzolino e quindi sarà inevitabile il progredire delle carie fino a raggiungere la polpa del dente. Quando ciò avviene non avremo alternativa alla devitalizzazione se vogliamo provare a salvare il dente.
Dente aperto