Cisti mascellare
La cisti mascellare è una patologia che potrebbe portare anche a conseguenze piuttosto severe per il paziente, meglio quindi non sottovalutarle e rivolgersi il prima possibile a un dentista per una diagnosi e l’opportuno trattamento. La cisti mascellare, la cisti gengivale e quella dentale di solito hanno un andamento prevalentemente asintomatico. Questo significa che spesso e volentieri vengono scoperte per caso dal dentista quando esegue una radiografia panoramica. Chiaramente esistono diverse tipologie di cisti, si pensi ad esempio alla cisti radicolare, una cisti odontogena infiammatoria che può originarsi come conseguenza di patologia degenerative o infettive.
Ciste mascellare: cos’è?
La cisti mascellare come già detto è di solito asintomatica ma potrebbe anche manifestare dei sintomi qualora ci fosse una sovrapposizione con una infezione batterica. In questo caso il paziente che soffre di cisti mascellare superiore o ciste nella mascella inferiore comincerà a sperimentare anche sintomi che includono dolore, calore, pulsazione, febbre e suppurazione. Il dentista procede per prima cosa con l’esame clinico vero e proprio che comprende l’ispezione, la palpazione e l’eventuale aspirazione. A seguito di questi esami il dentista potrà elaborare una diagnosi vera e propria. Prima di procedere con l’intervento chirurgico per risolvere il problema della cisti mascellare il dentista di solito dedica del tempo all’analisi della forma e della posizione della lesione cistica. Quando si parla di ciste mascellare sintomi, cure e conseguenze sono tutti aspetti che andranno analizzati con la massima attenzione anche dal paziente.
Ciste mascellare cura: cosa sapere?
Quando ci si trova di fronte a una cisti mascellare bisogna sapere che il trattamento sarà sempre chirurgico con l’unica eccezione delle cisti radicolari. Queste ultime infatti potrebbero anche regredire a seguito di un trattamento endodontico ben eseguito. Il dentista di solito per la cisti mascellare procede con l’enucleazione in toto della lesione mediante un intervento chirurgico chiamato cistectomia. Purtroppo però la cistectomia non è sempre realizzabile, in casi particolari infatti si dovrà procedere con un intervento di marsupializzazione o cistotomia. Questo intervento consiste nella creazione di una comunicazione oro-cistica che servirà ad abbattere la pressione endocistica, a drenare il contenuto e a ridurre il volume della lesione. Per il trattamento della cisti mascellare inferiore e cisti mascellare superiore spesso si utilizza anche una tecnica combinata che prevede la marsupializzazione e poi la sua enucleazione. Per quanto riguarda i sintomi si tenga conto che la cisti è una cavità piena di un liquido circondata da epitelio e tessuto fibroso. Queste cisti mascellari possono anche infettarsi e causare ascessi anche molto gravi. La cisti infatti può erodere parte della componente ossea ma non bisogna avere timori in quanto nella maggior parte dei casi questi fenomeni settici si risolvono dopo essersi fistolizzate.
Le diverse tipologie di cisti mascellare
Si sappia che ci sono diversi sistemi di classificazione per quanto riguarda la cisti mascellare. Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità le cisti mascellari sono suddivise tra cisti odontogene e non odontogene. Le cisti radicolari ad esempio sono delle cisti odontogene infiammatorie e sono anche note come cisti periapicali. La cisti gengivale è a sua volta una cisti odontogena e si presenta soprattutto all’altezza della mandibola anche se tende a scomparire in modo autonomo. Le cisti gengivali colpiscono sia i bambini che gli adulti. Ci sono anche le cisti mascellari non odontogene che non dipendono da processi infiammatori a carico dell’apice dentario o da alterazioni di sviluppo degli elementi embrionali. Possiamo dire che la cisti mascellare è una formazione patologica che può assumere diverse forme ed entità che includono tra le altre cose anche tumori benigni e maligni di origine odontogena, cisti mucose e mucoceli. La cisti mascellare ha una evoluzione tendenzialmente molto lenta e la tomografia computerizzata è una analisi assolutamente necessaria prima di intraprendere una possibile terapia. La tomografia infatti serve a mostrare le dimensioni e la localizzazione della cisti, ma anche la tipologia del contenuto e i suoi rapporti con le strutture adiacenti.
La cura della cisti mascellare
Come abbiamo già detto il trattamento della cisti mascellare può avvenire solo per via chirurgica con l’unica eccezione delle forme mucose. L’asportazione ciste mascellare avviene tramite enucleazione, ovvero l’apertura di un varco tra i tessuti duri residui e le vie mucose. Di solito di hanno delle ottime prospettive di guarigione ma molto dipenderà dalla situazione specifica di ciascun paziente. Potrebbe anche capitare che la cisti mascellare si presenti associata a denti che non sono ancora del tutto usciti nella cavità orale, si pensi ad esempio ai denti del giudizio. Bisognerà cominciare a sospettare una cisti mascellare inferiore o una cisti mascellare superiore soprattutto quando si ha un ritardo di un paio d’anni riguardo la mancata eruzione di un dente. Si tenga comunque presente che spesso si usa il termine cisti mascellare in modo non corretto in quanto è solo l’esame istologico che può togliere ogni dubbi a riguardo.
Ciste mascellare: cos’è?
La cisti mascellare come già detto è di solito asintomatica ma potrebbe anche manifestare dei sintomi qualora ci fosse una sovrapposizione con una infezione batterica. In questo caso il paziente che soffre di cisti mascellare superiore o ciste nella mascella inferiore comincerà a sperimentare anche sintomi che includono dolore, calore, pulsazione, febbre e suppurazione. Il dentista procede per prima cosa con l’esame clinico vero e proprio che comprende l’ispezione, la palpazione e l’eventuale aspirazione. A seguito di questi esami il dentista potrà elaborare una diagnosi vera e propria. Prima di procedere con l’intervento chirurgico per risolvere il problema della cisti mascellare il dentista di solito dedica del tempo all’analisi della forma e della posizione della lesione cistica. Quando si parla di ciste mascellare sintomi, cure e conseguenze sono tutti aspetti che andranno analizzati con la massima attenzione anche dal paziente.
Ciste mascellare cura: cosa sapere?
Quando ci si trova di fronte a una cisti mascellare bisogna sapere che il trattamento sarà sempre chirurgico con l’unica eccezione delle cisti radicolari. Queste ultime infatti potrebbero anche regredire a seguito di un trattamento endodontico ben eseguito. Il dentista di solito per la cisti mascellare procede con l’enucleazione in toto della lesione mediante un intervento chirurgico chiamato cistectomia. Purtroppo però la cistectomia non è sempre realizzabile, in casi particolari infatti si dovrà procedere con un intervento di marsupializzazione o cistotomia. Questo intervento consiste nella creazione di una comunicazione oro-cistica che servirà ad abbattere la pressione endocistica, a drenare il contenuto e a ridurre il volume della lesione. Per il trattamento della cisti mascellare inferiore e cisti mascellare superiore spesso si utilizza anche una tecnica combinata che prevede la marsupializzazione e poi la sua enucleazione. Per quanto riguarda i sintomi si tenga conto che la cisti è una cavità piena di un liquido circondata da epitelio e tessuto fibroso. Queste cisti mascellari possono anche infettarsi e causare ascessi anche molto gravi. La cisti infatti può erodere parte della componente ossea ma non bisogna avere timori in quanto nella maggior parte dei casi questi fenomeni settici si risolvono dopo essersi fistolizzate.
Le diverse tipologie di cisti mascellare
Si sappia che ci sono diversi sistemi di classificazione per quanto riguarda la cisti mascellare. Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità le cisti mascellari sono suddivise tra cisti odontogene e non odontogene. Le cisti radicolari ad esempio sono delle cisti odontogene infiammatorie e sono anche note come cisti periapicali. La cisti gengivale è a sua volta una cisti odontogena e si presenta soprattutto all’altezza della mandibola anche se tende a scomparire in modo autonomo. Le cisti gengivali colpiscono sia i bambini che gli adulti. Ci sono anche le cisti mascellari non odontogene che non dipendono da processi infiammatori a carico dell’apice dentario o da alterazioni di sviluppo degli elementi embrionali. Possiamo dire che la cisti mascellare è una formazione patologica che può assumere diverse forme ed entità che includono tra le altre cose anche tumori benigni e maligni di origine odontogena, cisti mucose e mucoceli. La cisti mascellare ha una evoluzione tendenzialmente molto lenta e la tomografia computerizzata è una analisi assolutamente necessaria prima di intraprendere una possibile terapia. La tomografia infatti serve a mostrare le dimensioni e la localizzazione della cisti, ma anche la tipologia del contenuto e i suoi rapporti con le strutture adiacenti.
La cura della cisti mascellare
Come abbiamo già detto il trattamento della cisti mascellare può avvenire solo per via chirurgica con l’unica eccezione delle forme mucose. L’asportazione ciste mascellare avviene tramite enucleazione, ovvero l’apertura di un varco tra i tessuti duri residui e le vie mucose. Di solito di hanno delle ottime prospettive di guarigione ma molto dipenderà dalla situazione specifica di ciascun paziente. Potrebbe anche capitare che la cisti mascellare si presenti associata a denti che non sono ancora del tutto usciti nella cavità orale, si pensi ad esempio ai denti del giudizio. Bisognerà cominciare a sospettare una cisti mascellare inferiore o una cisti mascellare superiore soprattutto quando si ha un ritardo di un paio d’anni riguardo la mancata eruzione di un dente. Si tenga comunque presente che spesso si usa il termine cisti mascellare in modo non corretto in quanto è solo l’esame istologico che può togliere ogni dubbi a riguardo.
