Cisti dentale rischio
Ogni volta che si parla di cisti dentale rischio, conseguenze e possibili trattamenti sono tutti aspetti che andranno presi in seria considerazione tanto dal dentista quanto dal paziente. Una cisti dentale non curata può infatti degenerare causando seri danni, anche per questo motivo occorre muoversi con tempestività e premunirsi organizzando periodiche visite specialistiche presso il proprio dentista. Spesso infatti le cisti dentali sono asintomatiche soprattutto nelle fasi iniziali ma possono poi ingrandirsi con conseguenze anche severe. La diagnosi avviene molto spesso del tutto per caso quando il dentista esegue una radiografia completa del cavo orale.
Cisti dentale rischio: a cosa fare attenzione
Partiamo dal presupposto che, quando parliamo di cisti dentarie (odontogene) stiamo parlando di vere e proprie cavità chiuse che si formano nelle ossa della mandibola e del mascellare. Si tratta di cavità che sono rivestite da un epitelio di rivestimento che racchiude la cisti e la separa dal tessuto osseo all’interno del quale si è formata. In questa cavità si riscontra un materiale che, a seconda dei casi, può presentarsi in forma sierosa, mucosa o gassosa. Parlando di cisti dentale rischio e conseguenze negative variano a seconda della tipologia del problema. In quest’ottica dobbiamo quindi specificare che esistono almeno tre categorie di cisti dentali: le cisti radicolari, le cisti follicolare e le cisti parodontali. Le cisti radicolari sono delle cisti che hanno origine dalle radici dei denti e sono le più diffuse in assoluto, quelle follicolari invece si sviluppano da alcune cellule epiteliali dei germi dentali. Infine, le cisti parodontali si sviluppano tra i premolari della mandibola. Il rischio quando si parla di cisti dentarie è quello di fare confusione e confonderle con altri problemi come le pseudo-cisti, gli ascessi dentali e il granuloma radicolare.
Cisti dentale rischio: come si formano?
Si è già detto come una cisti dentale non curata possa degenerare diventando rapidamente un problema molto serio. Per abbassare il rischio della formazione di cisti dentale è bene chiarire un minimo le cause. Tra i motivi che possono favorire la comparsa di cisti dentali abbiamo la presenza di germi dentari inclusi o di denti inclusi, una complicazione tardiva di interventi come estrazioni dentali o devitalizzazioni o una complicazione di un granuloma dentale. Anche dei traumi potrebbero causare la necrosi di un dente e la conseguenza insorgenza di una cisti dentale.
Cisti dentale sintomi
Abbiamo già visto come nella maggior parte dei casi le cisti dentarie siano quasi completamente asintomatiche, almeno nelle fasi iniziali, al punto che vengono quasi sempre diagnosticate per caso durante indagini radiografiche. Una cisti dentale non curata può produrre a lungo andare fenomeni di rigonfiamento e tumefazione e persino la mobilità dei denti e la frattura della mascella. La diagnosi della cisti dentale prevede un primo esame bioptico che serve a evitare la possibilità che si tratti di una pseudo-cisti di origine tumorale. In secondo luogo si procede con un esame tomografico in 3D così da valutare le reali dimensioni della cisti, la sua forma e i rapporti che ha con i denti e con il nervo mandibolare.
Asportazione cisti dentale: ci sono rischi?
Ripetendo ancora una volta che, in materia di cisti dentale rischio e conseguenze sono di grande importanza, ricordiamo che di solito il trattamento per questo disturbo è di tipo chirurgico. La tipologia e la difficoltà dell’intervento sono però determinate dalle dimensioni della ciste dentale e dai rapporti con i denti adiacenti. Solitamente si procede con una apicectomia, un intervento poco invasivo che prevede la rimozione della cisti e della porzione apicale della radice coinvolta. In casi più gravi si procede con una cistectomia, un intervento che spesso prevede il sacrificio dei denti posti sopra per via dell’impossibilità di raggiungere la cisti. In ogni caso il trattamento per la cura e la rimozione delle cisti dentarie andrà stabilito dal dentista solo dopo una diagnosi corretta. Quando il paziente con la cisti dentale lamenta anche un forte mal di denti questo potrebbe significare che la ciste ha ormai raggiunto certe dimensioni e quindi andrà eliminata in modo tempestivo.
Si sappia comunque che non tutte le cisti dentali devono essere rimosse a tutti i costi, in molti casi un semplice drenaggio potrebbe essere sufficiente a risolvere il problema in modo efficace e indolore. Insomma, se si parla di cisti dentale rischio e prevenzione vanno di pari passo, anche dopo un intervento di asportazione cisti dentale si dovrà quindi seguire dei controlli periodici così da scongiurare sul nascere eventuali recidive. Oltre ad avere sempre una buona igiene orale, il paziente dovrà eseguire controlli periodici odontoiatrici e fare una radiografia panoramica delle arcate dentarie così da individuare subito la presenza di eventuali cisti dentali odontogene. L’intervento asportazione cisti dentale si svolge di solito in 90 minuti anche se, in alcuni casi potrebbe durare anche 120 minuti. La buona riuscita dell’apicectomia dipende soprattutto dalla capacità del dentista di sigillare in modo perfetto l’apice radicale.
Cisti dentale rischio: a cosa fare attenzione
Partiamo dal presupposto che, quando parliamo di cisti dentarie (odontogene) stiamo parlando di vere e proprie cavità chiuse che si formano nelle ossa della mandibola e del mascellare. Si tratta di cavità che sono rivestite da un epitelio di rivestimento che racchiude la cisti e la separa dal tessuto osseo all’interno del quale si è formata. In questa cavità si riscontra un materiale che, a seconda dei casi, può presentarsi in forma sierosa, mucosa o gassosa. Parlando di cisti dentale rischio e conseguenze negative variano a seconda della tipologia del problema. In quest’ottica dobbiamo quindi specificare che esistono almeno tre categorie di cisti dentali: le cisti radicolari, le cisti follicolare e le cisti parodontali. Le cisti radicolari sono delle cisti che hanno origine dalle radici dei denti e sono le più diffuse in assoluto, quelle follicolari invece si sviluppano da alcune cellule epiteliali dei germi dentali. Infine, le cisti parodontali si sviluppano tra i premolari della mandibola. Il rischio quando si parla di cisti dentarie è quello di fare confusione e confonderle con altri problemi come le pseudo-cisti, gli ascessi dentali e il granuloma radicolare.
Cisti dentale rischio: come si formano?
Si è già detto come una cisti dentale non curata possa degenerare diventando rapidamente un problema molto serio. Per abbassare il rischio della formazione di cisti dentale è bene chiarire un minimo le cause. Tra i motivi che possono favorire la comparsa di cisti dentali abbiamo la presenza di germi dentari inclusi o di denti inclusi, una complicazione tardiva di interventi come estrazioni dentali o devitalizzazioni o una complicazione di un granuloma dentale. Anche dei traumi potrebbero causare la necrosi di un dente e la conseguenza insorgenza di una cisti dentale.
Cisti dentale sintomi
Abbiamo già visto come nella maggior parte dei casi le cisti dentarie siano quasi completamente asintomatiche, almeno nelle fasi iniziali, al punto che vengono quasi sempre diagnosticate per caso durante indagini radiografiche. Una cisti dentale non curata può produrre a lungo andare fenomeni di rigonfiamento e tumefazione e persino la mobilità dei denti e la frattura della mascella. La diagnosi della cisti dentale prevede un primo esame bioptico che serve a evitare la possibilità che si tratti di una pseudo-cisti di origine tumorale. In secondo luogo si procede con un esame tomografico in 3D così da valutare le reali dimensioni della cisti, la sua forma e i rapporti che ha con i denti e con il nervo mandibolare.
Asportazione cisti dentale: ci sono rischi?
Ripetendo ancora una volta che, in materia di cisti dentale rischio e conseguenze sono di grande importanza, ricordiamo che di solito il trattamento per questo disturbo è di tipo chirurgico. La tipologia e la difficoltà dell’intervento sono però determinate dalle dimensioni della ciste dentale e dai rapporti con i denti adiacenti. Solitamente si procede con una apicectomia, un intervento poco invasivo che prevede la rimozione della cisti e della porzione apicale della radice coinvolta. In casi più gravi si procede con una cistectomia, un intervento che spesso prevede il sacrificio dei denti posti sopra per via dell’impossibilità di raggiungere la cisti. In ogni caso il trattamento per la cura e la rimozione delle cisti dentarie andrà stabilito dal dentista solo dopo una diagnosi corretta. Quando il paziente con la cisti dentale lamenta anche un forte mal di denti questo potrebbe significare che la ciste ha ormai raggiunto certe dimensioni e quindi andrà eliminata in modo tempestivo.
Si sappia comunque che non tutte le cisti dentali devono essere rimosse a tutti i costi, in molti casi un semplice drenaggio potrebbe essere sufficiente a risolvere il problema in modo efficace e indolore. Insomma, se si parla di cisti dentale rischio e prevenzione vanno di pari passo, anche dopo un intervento di asportazione cisti dentale si dovrà quindi seguire dei controlli periodici così da scongiurare sul nascere eventuali recidive. Oltre ad avere sempre una buona igiene orale, il paziente dovrà eseguire controlli periodici odontoiatrici e fare una radiografia panoramica delle arcate dentarie così da individuare subito la presenza di eventuali cisti dentali odontogene. L’intervento asportazione cisti dentale si svolge di solito in 90 minuti anche se, in alcuni casi potrebbe durare anche 120 minuti. La buona riuscita dell’apicectomia dipende soprattutto dalla capacità del dentista di sigillare in modo perfetto l’apice radicale.
