Tavolato occlusale
Sulla base della definizione in ambito odontoiatrico intendiamo il cosiddetto tavolato occlusale come quell’insieme delle superfici masticanti dei denti superiori e inferiori compresi i denti anteriori. E’ una superficie, quella del tavolato occlusale, su cui vengono svolte molte funzioni differenti, si pensi solo per fare un esempio alla masticazione del cibo. Anche per questo quando si parla di ricostruzioni protesiche è molto importante ripristinarne le funzioni e garantire la disclusione dei quadranti posteriori quando vengono eseguiti determinati movimenti. Sempre parlando di anatomia tavolato occlusale dobbiamo anche specificare che i movimenti mandibolari influiscono particolarmente sulla conformazione delle superfici masticanti dei denti. Per questo la realizzazione delle protesi deve essere sempre eseguita nel massimo rispetto delle specificità di ogni paziente. Parlando di tavolato occlusale si richiama anche l’attenzione sulla relazione esistente tra Atm, versanti cuspidali dei denti posteriori e guida anteriore. Di solito dobbiamo anche sottolineare il rapporto di similitudine esistente tra forma della guida incisiva e forma della cosiddetta cavità glenoide. Nei prossimi paragrafi cercheremo di capire qualcosa in più sull’anatomia del tavolato occlusale e sulle sue caratteristiche.
I denti umani tavolato occlusale
Se parliamo di tavolato occlusale facciamo riferimento alle superfici occlusali dei premolari e dei molari e anche alla topografia di insieme che comprende la forma delle cuspidi, i piani inclinati, le creste marginali e fosse e solchi nei denti. Per la diagnosi dell’occlusione dentale si esegue un esame consistente in due distinte prove di misurazione dell’attività muscolare in massima intercuspidazione mediante 4 sonde che sono poste proprio in corrispondenza dei muscoli temporali e masseteri. La prima calibrazione viene eseguita tipicamente interponendo due rulli salivari tra arcata superiore e inferiore. La seconda calibrazione invece viene effettuata in naturale intercuspidazione e consente di rilevare tutti i parametri tipici del tavolato occlusale. Con questo termine, tavolato occlusale, indichiamo quella entità spaziale formata dal progressivo allineamento delle superfici occlusali dei denti posteriori. Il tavolato occlusale parte dal primo premolare e arriva fino al terzo molare di ogni emiarcata ed è compreso tra due linee curve che chiameremo ideali di cui una passa per la sommità delle cuspidi vestibolari e l’altra per la sommità delle cuspidi linguali dei denti posteriori mascellari e mandibolari. La linea “v” che passa per le cuspidi vestibolari ha invece un tracciato uniforme mentre, la linea che passa per le cuspidi linguali presenta, proprio all’altezza dei premolari, una caratteristica rientranza.
Questa rientranza comporta inevitabilmente il restringimento del tavolato occlusale ed è determinata dal fatto che la distanza intercuspidale dei premolari è minore di quella dei molari. Il tavolato occlusale viene delimitato da due linee longitudinali all’interno delle quali è possibile riscontrare una terza linea originata dal succedersi di solchi intercuspidali mesiodistali dei denti posteriori. Questa linea risulta comunque equidistante in tutti i suoi punti dalla linea v.
L’orientamento dei tavolati occlusali
Se parliamo dell’ambito della costruzione protesica dobbiamo anche considerare l’orientamento delle superfici occlusali dei denti posteriori in quanto la loro corretta disposizione favorisce gli spostamenti laterali della mandibola evitando interferenze cuspidali indesiderate. Le superfici occlusali del resto si presentano orientate verso l’interno o verso l’esterno rispetto alla cavità orale. Ad esempio sono orientate verso l’interno le superfici occlusali di tutti i denti inferiori e dei premolari superiori. Viceversa sono dirette verso l’esterno le superfici occlusali dei premolari superiori e dei molari superiori. Se parliamo di orientamento del tavolato occlusale dobbiamo anche nominare, per forza di cose, la cosiddetta teoria di Ackerman. Secondo questa teoria l’orientamento delle superfici occlusali dei denti posteriori superiori conferirebbe al tavolato occlusale un andamento elicoidale che presenta il punto di inversione dell’elica tra primo molare e il secondo premolare mascellare. Del resto circa l’orientamento delle superfici occlusali dei denti posteriori dobbiamo tipicamente considerare una vasta gamma di fattori che includono, tra le altre cose, anche l’inclinazione dentale e le curve delle arcate dentarie che sono rappresentate dalla curva di Wilson e dalla curva di Spee.
Tavolato occlusale e piani facciali di riferimento
I piani facciali di riferimento sono solitamente il piano di Francoforte, i piani basali mascellare e mandibolare, il piano occlusale e il piano di Camper. Il cosiddetto piano di Francoforte è un piano orizzontale che si estende dal bordo superiore del condotto uditivo esterno fino al punto orbitale. Il piano di Francoforte, in realtà, non appare come perfettamente orizzontale ma potrebbe anche presentarsi inclinato verso l’alto o in basso. I piani basali invece sono rappresentati dal piano mascellare o dal piano mandibolare e si chiamano così perché passano per la base dell’osso mascellare e per la base mandibolare. Il piano mandibolare ad esempio sarebbe il piano passante per due punti craniometrici che sono chiamati Gonion e Gnathion. Il piano di Camper invece è un piano ideale passante orizzontalmente per il centro del condotto uditivo esterno e per la spina nasale anteriore. Questo piano inoltre si presenta anche come moderatamente inclinato in basso.
I denti umani tavolato occlusale
Se parliamo di tavolato occlusale facciamo riferimento alle superfici occlusali dei premolari e dei molari e anche alla topografia di insieme che comprende la forma delle cuspidi, i piani inclinati, le creste marginali e fosse e solchi nei denti. Per la diagnosi dell’occlusione dentale si esegue un esame consistente in due distinte prove di misurazione dell’attività muscolare in massima intercuspidazione mediante 4 sonde che sono poste proprio in corrispondenza dei muscoli temporali e masseteri. La prima calibrazione viene eseguita tipicamente interponendo due rulli salivari tra arcata superiore e inferiore. La seconda calibrazione invece viene effettuata in naturale intercuspidazione e consente di rilevare tutti i parametri tipici del tavolato occlusale. Con questo termine, tavolato occlusale, indichiamo quella entità spaziale formata dal progressivo allineamento delle superfici occlusali dei denti posteriori. Il tavolato occlusale parte dal primo premolare e arriva fino al terzo molare di ogni emiarcata ed è compreso tra due linee curve che chiameremo ideali di cui una passa per la sommità delle cuspidi vestibolari e l’altra per la sommità delle cuspidi linguali dei denti posteriori mascellari e mandibolari. La linea “v” che passa per le cuspidi vestibolari ha invece un tracciato uniforme mentre, la linea che passa per le cuspidi linguali presenta, proprio all’altezza dei premolari, una caratteristica rientranza.
Questa rientranza comporta inevitabilmente il restringimento del tavolato occlusale ed è determinata dal fatto che la distanza intercuspidale dei premolari è minore di quella dei molari. Il tavolato occlusale viene delimitato da due linee longitudinali all’interno delle quali è possibile riscontrare una terza linea originata dal succedersi di solchi intercuspidali mesiodistali dei denti posteriori. Questa linea risulta comunque equidistante in tutti i suoi punti dalla linea v.
L’orientamento dei tavolati occlusali
Se parliamo dell’ambito della costruzione protesica dobbiamo anche considerare l’orientamento delle superfici occlusali dei denti posteriori in quanto la loro corretta disposizione favorisce gli spostamenti laterali della mandibola evitando interferenze cuspidali indesiderate. Le superfici occlusali del resto si presentano orientate verso l’interno o verso l’esterno rispetto alla cavità orale. Ad esempio sono orientate verso l’interno le superfici occlusali di tutti i denti inferiori e dei premolari superiori. Viceversa sono dirette verso l’esterno le superfici occlusali dei premolari superiori e dei molari superiori. Se parliamo di orientamento del tavolato occlusale dobbiamo anche nominare, per forza di cose, la cosiddetta teoria di Ackerman. Secondo questa teoria l’orientamento delle superfici occlusali dei denti posteriori superiori conferirebbe al tavolato occlusale un andamento elicoidale che presenta il punto di inversione dell’elica tra primo molare e il secondo premolare mascellare. Del resto circa l’orientamento delle superfici occlusali dei denti posteriori dobbiamo tipicamente considerare una vasta gamma di fattori che includono, tra le altre cose, anche l’inclinazione dentale e le curve delle arcate dentarie che sono rappresentate dalla curva di Wilson e dalla curva di Spee.
Tavolato occlusale e piani facciali di riferimento
I piani facciali di riferimento sono solitamente il piano di Francoforte, i piani basali mascellare e mandibolare, il piano occlusale e il piano di Camper. Il cosiddetto piano di Francoforte è un piano orizzontale che si estende dal bordo superiore del condotto uditivo esterno fino al punto orbitale. Il piano di Francoforte, in realtà, non appare come perfettamente orizzontale ma potrebbe anche presentarsi inclinato verso l’alto o in basso. I piani basali invece sono rappresentati dal piano mascellare o dal piano mandibolare e si chiamano così perché passano per la base dell’osso mascellare e per la base mandibolare. Il piano mandibolare ad esempio sarebbe il piano passante per due punti craniometrici che sono chiamati Gonion e Gnathion. Il piano di Camper invece è un piano ideale passante orizzontalmente per il centro del condotto uditivo esterno e per la spina nasale anteriore. Questo piano inoltre si presenta anche come moderatamente inclinato in basso.
