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Taurodontismo

Il taurodontistmo o taurodontia è una patologia che consiste in un aumento volumetrico della polpa dei denti e che può comprendere tutta la radice. Il taurodontismo consiste in sostanza nella formazione di una dentizione con un colletto molto simile a quello degli animali ruminanti. Anche se il dente taurodontico è caratteristco soprattutto delle persone con sindrome di Down, attualmente non c’è ancora certezza circa le cause della malattia. Il taurodontismo non provoca dei particolari problemi nella fase della masticazione anche se è stata dimostrata una maggiore sensibilità all’attacco della carie e anche una predisposizione alla perdita di smalto dentale. Possiamo anche dire che il taurodontismo sia una patologia che si manifesta con l’aumento del volume della massa della polpa del dente interessato e può coinvolgere tutta la radice del dente. Anche se questa patologia non causa particolari problemi della normocclusione è stata dimostrata una maggiore propensione alla carie e alla perdita di smalto dentale. Ricordiamo anche che il taurodontismo è una patologia che può essere rilevata solamente mediante una semplice RX endorale.

Taurodontismo: di che cosa si tratta

Il termine taurodontismo è una varietà morfologica di denti in cui le corone si allungano o si biforcano e si spostano verso l'apice. Di conseguenza si crea una camera pulpare di maggiore altezza apicale-occlusale con radici molto corte. Se parliamo di camera pulpare taurodontismo e altri problemi possono determinare la formazione della camera pulpare più larga. Questa anomalia gli conferisce una somiglianza con i denti dei bovini e di altri ungulati, motivo per cui è stato coniato il termine taurdontismo, una caratteristica facilmente osservabile dal punto di vista radiografico. La taurodontia colpisce sia i denti primari che quelli permanenti o la dentizione, in cui sono invariabilmente coinvolti i molari o i premolari. Questo problema è stato correlato a pazienti con una certa sindrome. Sebbene non sia comune, il taurodontismo può influenzare i trattamenti odontoiatrici, soprattutto nei casi di trattamento endodontico del molare superiore con taurodontismo in un paziente apparentemente senza associazione con alcuna sindrome.

Attraverso questo studio è stato possibile concludere che la diagnosi e il tipo di trattamento sono legati alla morfologia dentale. Il taurodontismo è un'alterazione della morfologia del dente con la porzione coronarica del dente allungata a scapito della porzione radicolare, che è diminuita longitudinalmente. In questo modo produce una migrazione apicale del pavimento pulpare negli organi dentali multiradicolari. Gli organi più colpiti sono i molari permanenti. Questa alterazione si verifica solitamente anche nella dentizione decidua. La diagnosi è solitamente radiografica o verificata mediante estrazione del dente. Si conclude che il taurodontismo è una caratteristica isolata che non compromette la vitalità o la funzione dell'organo dentale. È una variazione di forma che comprende il fascio neurovascolare che può essere associato a varie sindromi. Lo stomatologo svolge un ruolo cruciale nella diagnosi e nel trattamento di questi pazienti.

Taurodontismo: i trattamenti

Il taurodontismo è una caratteristica isolata che non compromette la vitalità o la funzione dell'organo dentale. È una variazione di forma che comprende il fascio neurovascolare che può essere associato a varie sindromi. La radiografia panoramica in alcuni casi rileva quattro primi molari permanenti con camere pulpari allungate a scapito dei canali radicolari e dell'accorciamento radicolare. Il paziente non presentava alterazioni strutturali numeriche ed è stata riportata una normale formula cromosomica 46XY, pertanto è stata esclusa la presenza della sindrome di Klinefelter e si può considerare un'alterazione mendeliana autosomica dominante. Lo stomatologo, come sappiamo, svolge un ruolo cruciale nella diagnosi e nel trattamento di questi pazienti. Per quanto il taurodontismo non è comune, potrebbe influenzare i trattamenti odontoiatrici, soprattutto nei casi di trattamento endodontico del molare superiore con taurodontismo in un paziente apparentemente senza associazione con alcuna sindrome. Mediante questo studio sarebbe possibile concludere che la diagnosi e il tipo di trattamento sono legati alla morfologia dentale. Ci sono diverse classificazioni del taurodontismo in letteratura ma nessuna di esse è stata ancora accettata come definitiva. Sarebbe quindi molto importante considerare le implicazioni cliniche dell’anomalia in discipline come protesi, chirurgia orale, ortodonzia, parodontologia ed endodonzia. Dobbiamo anche dire che il taurodontismo non provoca dei particolari problemi nella fase di masticazione anche se è stata dimostrata una maggiore sensibilità all’attacco della carie e una predisposizione alla perdita dello smalto dentale. Il taurodontismo è spesso presente in caso di amelogenesi imperfetta, di displasia craniocetodermica e di sindrome trico-dento-ossea. Potrebbe essere presente anche in caso di sindrome di Down e di sindrome di Klinefelter. I denti che sono interessati dalla condizione sono quasi sempre i molari, a volte un dente solo o a volte più denti. I denti potrebbero apparire normali all’esame obiettivo e non presentare delle atipicità anatomiche esterne.

Possiamo anche parlare del taurodontismo come di una anomalia dei denti caratterizzata da un aumento di volume della polpa dentale con associata riduzione della componente radicale. Questa anomalia non comporta dei problemi funzionali ma è stata associata a difetti dello smalto e alla maggior suscettibilità al processo cariogeno. Il taurodontismo è abbastanza raro nella popolazione generale ma è presente nel 40% dei soggetti che sono affetti da sindrome di Klinefelter.
Taurodontismo