Sonda parodontale
La bocca, inutile negarlo, rappresenta una delle parti più sensibili in assoluto del nostro corpo. Il cavo orale rappresenta però anche una porta di entrata per i batteri che si depositano nei resti di cibo che rimangono tra i denti. La sonda parodontale si realizza quando si va dal dentista e per molti non viene vista propriamente come una esperienza rilassante. Come vedremo ci sono diversi tipi di sonde parodontali ma possiamo dire che in generale la sonda parodontale sia uno strumento utile a valutare il livello di infezione che hanno i denti del paziente. Andando nello specifico la sonda parodontale serve a misurare la tasca parodontale che si forma sui lati interni della gengiva e che potrebbe accumulare una grande quantità di batteri che potrebbero provocare diverse malattie dentali anche gravi.
Sonda parodontale: a cosa serve
Come abbiamo visto la sonda parodontale è molto utile per valutare lo stato effettivo della bocca del paziente. Il processo che utilizza una sonda parodontale è il sondaggio parodontale che, come abbiamo già detto, serve a misurare la profondità effettiva delle tasche parodontali e a valutare il livello di infezione effettivo di denti e gengive. Non solo, la sonda parodontale serve anche a misurare esattamente la distanza esistente tra il margine gengivale e la base del solco parodontale. Ma quando va usata la sonda parodontale? Di solito quando il dentista ha dei sospetti che ci sia in corso una infezione parodontale con una diffusione della placca batterica in tutta la bocca del paziente.
Sonda parodontale: come si diagnostica la malattia
Dopo aver visto che cos’è la sonda parodontale vediamo ora in che modo utilizzarla per diagnosticare patologie. Qualora visivamente fossero presenti dei segni di sanguinamento nelle gengive, il dentista dovrebbe trattare l’area infetta con la sonda parodontale. Il dentista inserisce la sonda parodontale nella gengiva per conoscere la profondità della tasca parodontale mediante alcune misurazioni. Il dentista dovrà premere con la sonda parodontale sulla zona interessata così da valutare in tempo reale la risposta dell’emorragia. Il dentista potrà anche valutare di fare una radiografia così da vedere l’emorragia in modo più dettagliato.
I diversi tipi di sonde parodontali
A seconda dei casi e delle situazioni il dentista può decidere di utilizzare una sonda parodontale piuttosto che un’altra. La sonda parodontale millimetrata ad esempio ha una punta tonda e ha un manico molto leggero. Ad esempio abbiamo la cosiddetta sonda di Nabers, una sonda dentale che permette di misurare le lesioni estese intorno ai denti. Ha una forma caratteristica curva che permette un accesso facile e non danneggia i tessuti molli della bocca. Esistono tre diversi modelli di questa sonda parodontale che sono il grado I, il grado II e il grado III. Nel primo caso si ha una sonda parodontale per accedere a 1 mm di gengiva, nel secondo quando si accede al centro del molare e nel terzo quando si vuole andare da una parte all’altra. Altra tipologia di sonda parodontale è la cosiddetta sonda della Florida. Si tratta di una sonda guidata al computer che svolge il lavoro tradizionale ma con una maggiore precisione. Con questa sonda parodontale si può misurare esattamente la profondità delle tasche parodontali e valutare sanguinamento o suppurazione di gengive e denti. Il modo migliore per prevenire la parodontite è sottoporsi a tecniche parodontiche avanzate e avere una corretta igiene orale per prevenire nuovamente la proliferazione dei batteri. Informare i pazienti sullo stato parodontale è sempre più comune negli studi dentistici, quindi l'innovazione in questo campo è essenziale. Grazie alla sonda parodontale la diagnosi è stata snellita, essendo attualmente molto più veloce, poiché dispone di un software avanzato.
I vantaggi della sonda parodontale
La sonda parodontale è l’ideale per valutare lo stato parodontale in modo automatizzato e quindi i suoi vantaggi sono molteplici. Anzitutto si potrà contare sulla misura automatizzata e guidata e non sarà più necessario che l'igienista venga a documentare i risultati della misurazione. La punta di misurazione igienica monouso della sonda parodontale è calibrata in modo che la misurazione della profondità venga eseguita con una pressione di 20 g. In questo modo si ottengono risultati più precisi, standardizzati e delegabili, anche in utenti diversi. Inoltre, il paziente non avverte dolore nello studio dello stato parodontale. In altre parole, tramite il software è possibile regolare tutte le consuete procedure di misura. Ad esempio, il numero di punti di misurazione del dente, la recessione e il tasso di sanguinamento. Pertanto, la clinica non deve modificare le solite procedure. Inoltre, le procedure di misurazione possono essere salvate individualmente in base all'utente.
Sonda parodontale costi
Il sondaggio parodontale è un esame diagnostico di grande importanza e una valutazione clinica che si avvale di uno strumento millimetrato come la sonda parodontale. Sulla cartella parodontale si riportano le recessioni gengivali del paziente in millimetri e il costo di un sondaggio parodontale oscilla tra i 70 e i 250 euro. E’ un esame fondamentale per capire la gravità della situazione e decidere la terapia.
Sonda parodontale: a cosa serve
Come abbiamo visto la sonda parodontale è molto utile per valutare lo stato effettivo della bocca del paziente. Il processo che utilizza una sonda parodontale è il sondaggio parodontale che, come abbiamo già detto, serve a misurare la profondità effettiva delle tasche parodontali e a valutare il livello di infezione effettivo di denti e gengive. Non solo, la sonda parodontale serve anche a misurare esattamente la distanza esistente tra il margine gengivale e la base del solco parodontale. Ma quando va usata la sonda parodontale? Di solito quando il dentista ha dei sospetti che ci sia in corso una infezione parodontale con una diffusione della placca batterica in tutta la bocca del paziente.
Sonda parodontale: come si diagnostica la malattia
Dopo aver visto che cos’è la sonda parodontale vediamo ora in che modo utilizzarla per diagnosticare patologie. Qualora visivamente fossero presenti dei segni di sanguinamento nelle gengive, il dentista dovrebbe trattare l’area infetta con la sonda parodontale. Il dentista inserisce la sonda parodontale nella gengiva per conoscere la profondità della tasca parodontale mediante alcune misurazioni. Il dentista dovrà premere con la sonda parodontale sulla zona interessata così da valutare in tempo reale la risposta dell’emorragia. Il dentista potrà anche valutare di fare una radiografia così da vedere l’emorragia in modo più dettagliato.
I diversi tipi di sonde parodontali
A seconda dei casi e delle situazioni il dentista può decidere di utilizzare una sonda parodontale piuttosto che un’altra. La sonda parodontale millimetrata ad esempio ha una punta tonda e ha un manico molto leggero. Ad esempio abbiamo la cosiddetta sonda di Nabers, una sonda dentale che permette di misurare le lesioni estese intorno ai denti. Ha una forma caratteristica curva che permette un accesso facile e non danneggia i tessuti molli della bocca. Esistono tre diversi modelli di questa sonda parodontale che sono il grado I, il grado II e il grado III. Nel primo caso si ha una sonda parodontale per accedere a 1 mm di gengiva, nel secondo quando si accede al centro del molare e nel terzo quando si vuole andare da una parte all’altra. Altra tipologia di sonda parodontale è la cosiddetta sonda della Florida. Si tratta di una sonda guidata al computer che svolge il lavoro tradizionale ma con una maggiore precisione. Con questa sonda parodontale si può misurare esattamente la profondità delle tasche parodontali e valutare sanguinamento o suppurazione di gengive e denti. Il modo migliore per prevenire la parodontite è sottoporsi a tecniche parodontiche avanzate e avere una corretta igiene orale per prevenire nuovamente la proliferazione dei batteri. Informare i pazienti sullo stato parodontale è sempre più comune negli studi dentistici, quindi l'innovazione in questo campo è essenziale. Grazie alla sonda parodontale la diagnosi è stata snellita, essendo attualmente molto più veloce, poiché dispone di un software avanzato.
I vantaggi della sonda parodontale
La sonda parodontale è l’ideale per valutare lo stato parodontale in modo automatizzato e quindi i suoi vantaggi sono molteplici. Anzitutto si potrà contare sulla misura automatizzata e guidata e non sarà più necessario che l'igienista venga a documentare i risultati della misurazione. La punta di misurazione igienica monouso della sonda parodontale è calibrata in modo che la misurazione della profondità venga eseguita con una pressione di 20 g. In questo modo si ottengono risultati più precisi, standardizzati e delegabili, anche in utenti diversi. Inoltre, il paziente non avverte dolore nello studio dello stato parodontale. In altre parole, tramite il software è possibile regolare tutte le consuete procedure di misura. Ad esempio, il numero di punti di misurazione del dente, la recessione e il tasso di sanguinamento. Pertanto, la clinica non deve modificare le solite procedure. Inoltre, le procedure di misurazione possono essere salvate individualmente in base all'utente.
Sonda parodontale costi
Il sondaggio parodontale è un esame diagnostico di grande importanza e una valutazione clinica che si avvale di uno strumento millimetrato come la sonda parodontale. Sulla cartella parodontale si riportano le recessioni gengivali del paziente in millimetri e il costo di un sondaggio parodontale oscilla tra i 70 e i 250 euro. E’ un esame fondamentale per capire la gravità della situazione e decidere la terapia.
