Sindrome di Costen
L'articolazione temporomandibolare (ATM) unisce la mandibola con la base del cranio e ci permette di aprire e chiudere la bocca. La disfunzione temporomandibolare (TMD) è il termine per l'alterazione funzionale di detta articolazione che provoca dolore intorno all'ATM e ai muscoli circostanti. Questa patologia è molto frequente nei pazienti con fibromialgia. La sindrome di Costen è una infiammazione delle articolazioni che, tra le altre cose, svolgono la funzione di masticazione.
Tra i sintomi più diffusi associati alla sindrome di Costen atm abbiamo forti dolori all’orecchio, alla testa e al collo. Una tempestiva diagnosi corretta di sindrome di Costen, sarà il primo passo nell’ottica di elaborare una terapia efficace e risolvere questo problema che potrebbe essere molto fastidioso. Uno dei rimedi è eseguire un intervento di maxillo facciale per sindrome di Costen ma non sempre l'intervento chirirgico è l'unica opzione in questi casi. Dunque scopriamo meglio segni e sintomi della sindrome di Costen, come diagnosticarle e tutte le opzioni di trattamento a seconda della condizione specifica.
Mandibola sindrome di costen: i sintomi e le cause
E’ stato negli anni Trenta del XX secolo che il Dottor Costen, un medico americano, si accorse che diversi pazienti colpiti da disfunzioni dell’articolazione temporo-mandibolare hanno anche dei disturbi all’orecchio. Questa constatazione gli fece sviluppare la tesi che sarebbe proprio l’infiammazione dell’ATM all’origine dei dolori auricolari e anche di cefalea, cervicalgia e altri problemi collegati all’apparato masticatorio. La sindrome di Costen è quindi una patologia che può essere anche indicata come sindrome dell’ATM o sindrome dolorosa mio-facciale. Dal momento che l’articolazione temporo-mandibolare è molto attiva, la sindrome di Costen è anche molto dolorosa. Per fortuna però gli specialisti possono trattare in modo efficace questo problema con diverse terapie. Ricordiamo comunque che tra i sintomi tipici della sindrome di Costen abbiamo il dolore davanti all'opercolo dell'orecchio e un dolore che si irradia ai muscoli del viso, delle tempie, della testa e del collo. È accompagnato da rigidità e contratture muscolari in tutto il collo e anche da una possibile limitazione del movimento o blocco della mandibola. Una delle cause che possono spiegare la sindrome di Costen potrebbe essere la fatica. Contraendo generalmente la mascella durante il riposo notturno o in circostanze stressanti infatti, si rischia di aggiungere sempre maggiore pressione ai muscoli della mascella. Altra causa è quella dei problemi dentali come il disallineamento dentale o i cambiamenti del morso.
Sindrome di Costen: i trattamenti
Quando si soffre di sindrome di Costen bisognerebbe evitare di mangiare cibi duri e di masticare delle gomme. Questa patologia ha una scarsa risposta al trattamento farmacologico. Durante la visita dal dentista va valutata la necessità di cure odontoiatriche (regolazione del morso, riposizionamento delle stecche, ortodonzia per cattivo allineamento dei denti, ecc.). Per attenuare il fastidio derivante alla sindrome di Costen si consiglia anche di applicare degli impacchi caldi e freddi o di applicare del ghiaccio. Con la sindrome di Costen molti ricorrono al cosiddetto automassaggio, ovvero mettere un batuffolo di cotone arrotolato sui molari lombari in modo che quando rilassiamo i muscoli facciali mordiamo leggermente il cotone (riduce la pressione sull'ATM). Il massaggio deve essere lento e profondo e, anche se può essere scomodo, mai molto doloroso. Le terapie per curare la sindrome di Costen sono molto varie e cambiano a seconda della causa scatenante il problema. Spesso si prescrivono alcuni antinfiammatori, ansiolitici o miorilassanti per l’articolazione temporo-mandibolare. Lo stress è un fattore davvero molto importante per il bruxismo e l’obiettivo di queste terapie è quello di ridurre al massimo la pressione sull’ATM evitando il perdurare dell’infiammazione. Se invece il problema è scatenato da una malocclusione dentaria, sarebbe assolutamente fondamentale prenotare una visita dal dentista.
Sindrome di Costen: le soluzioni in ortodonzia
Se parliamo di ortodonzia, per la sindrome di Costen ci sono diverse soluzioni interessanti come ad esempio l’utilizzo del bite, un dispositivo mobile che serve a impedire il digrignamento notturno dei denti. I dentisti possono anche rimuovere e correggere eventuali protesi dentali che sono sistemate in modo sbagliato. Ultimamente poi si fa strada anche l’utilizzo di una nuova tecnica terapeutica, il laser a diodi, una tecnica che permette di ridurre il dolore con la fotobiostimolazione sulle articolazioni. Nelle situazioni più complesse il dentista potrebbe anche ricorrere a un intervento chirurgico maxillo-facciale.
La sindrome di Costen, per sintomatologia, presenta un notevole interesse otorinolarigoiatrico. Può essere dovuta a traumi violenti o essere legata a traumatismi cui l’articolazione è sottoposta nei casi di alterata occlusione dentaria o di bruxismo. I pazienti che soffrono di sindrome di Costen possono soffrire di senso di orecchio pieno e di dolori all’orecchio, ma anche di cefalea, vertigini e acufeni. La sindrome di Costen è degna di attenzione anche da parte degli specialisti otorinolaringoiatri in quanto i sintomi tipici sono simili a patologie in altri ambiti come orecchio e sistema nervoso centrale. La terapia è odontostomatologica e comprende terapia medica (miorilassanti e cortisone per via generale e locale), terapia fisica (ginnastica mandibolare), ortodonzia e terapia chirurgica. Lo specialista di riferimento quando parliamo di sindrome di Costen è il dentista con l’ortodonzista e lo gnatologo. L’otorino invece entra in gioco come consulente per quanto riguarda la diagnosi differenziale.
Tra i sintomi più diffusi associati alla sindrome di Costen atm abbiamo forti dolori all’orecchio, alla testa e al collo. Una tempestiva diagnosi corretta di sindrome di Costen, sarà il primo passo nell’ottica di elaborare una terapia efficace e risolvere questo problema che potrebbe essere molto fastidioso. Uno dei rimedi è eseguire un intervento di maxillo facciale per sindrome di Costen ma non sempre l'intervento chirirgico è l'unica opzione in questi casi. Dunque scopriamo meglio segni e sintomi della sindrome di Costen, come diagnosticarle e tutte le opzioni di trattamento a seconda della condizione specifica.
Mandibola sindrome di costen: i sintomi e le cause
E’ stato negli anni Trenta del XX secolo che il Dottor Costen, un medico americano, si accorse che diversi pazienti colpiti da disfunzioni dell’articolazione temporo-mandibolare hanno anche dei disturbi all’orecchio. Questa constatazione gli fece sviluppare la tesi che sarebbe proprio l’infiammazione dell’ATM all’origine dei dolori auricolari e anche di cefalea, cervicalgia e altri problemi collegati all’apparato masticatorio. La sindrome di Costen è quindi una patologia che può essere anche indicata come sindrome dell’ATM o sindrome dolorosa mio-facciale. Dal momento che l’articolazione temporo-mandibolare è molto attiva, la sindrome di Costen è anche molto dolorosa. Per fortuna però gli specialisti possono trattare in modo efficace questo problema con diverse terapie. Ricordiamo comunque che tra i sintomi tipici della sindrome di Costen abbiamo il dolore davanti all'opercolo dell'orecchio e un dolore che si irradia ai muscoli del viso, delle tempie, della testa e del collo. È accompagnato da rigidità e contratture muscolari in tutto il collo e anche da una possibile limitazione del movimento o blocco della mandibola. Una delle cause che possono spiegare la sindrome di Costen potrebbe essere la fatica. Contraendo generalmente la mascella durante il riposo notturno o in circostanze stressanti infatti, si rischia di aggiungere sempre maggiore pressione ai muscoli della mascella. Altra causa è quella dei problemi dentali come il disallineamento dentale o i cambiamenti del morso.
Sindrome di Costen: i trattamenti
Quando si soffre di sindrome di Costen bisognerebbe evitare di mangiare cibi duri e di masticare delle gomme. Questa patologia ha una scarsa risposta al trattamento farmacologico. Durante la visita dal dentista va valutata la necessità di cure odontoiatriche (regolazione del morso, riposizionamento delle stecche, ortodonzia per cattivo allineamento dei denti, ecc.). Per attenuare il fastidio derivante alla sindrome di Costen si consiglia anche di applicare degli impacchi caldi e freddi o di applicare del ghiaccio. Con la sindrome di Costen molti ricorrono al cosiddetto automassaggio, ovvero mettere un batuffolo di cotone arrotolato sui molari lombari in modo che quando rilassiamo i muscoli facciali mordiamo leggermente il cotone (riduce la pressione sull'ATM). Il massaggio deve essere lento e profondo e, anche se può essere scomodo, mai molto doloroso. Le terapie per curare la sindrome di Costen sono molto varie e cambiano a seconda della causa scatenante il problema. Spesso si prescrivono alcuni antinfiammatori, ansiolitici o miorilassanti per l’articolazione temporo-mandibolare. Lo stress è un fattore davvero molto importante per il bruxismo e l’obiettivo di queste terapie è quello di ridurre al massimo la pressione sull’ATM evitando il perdurare dell’infiammazione. Se invece il problema è scatenato da una malocclusione dentaria, sarebbe assolutamente fondamentale prenotare una visita dal dentista.
Sindrome di Costen: le soluzioni in ortodonzia
Se parliamo di ortodonzia, per la sindrome di Costen ci sono diverse soluzioni interessanti come ad esempio l’utilizzo del bite, un dispositivo mobile che serve a impedire il digrignamento notturno dei denti. I dentisti possono anche rimuovere e correggere eventuali protesi dentali che sono sistemate in modo sbagliato. Ultimamente poi si fa strada anche l’utilizzo di una nuova tecnica terapeutica, il laser a diodi, una tecnica che permette di ridurre il dolore con la fotobiostimolazione sulle articolazioni. Nelle situazioni più complesse il dentista potrebbe anche ricorrere a un intervento chirurgico maxillo-facciale.
La sindrome di Costen, per sintomatologia, presenta un notevole interesse otorinolarigoiatrico. Può essere dovuta a traumi violenti o essere legata a traumatismi cui l’articolazione è sottoposta nei casi di alterata occlusione dentaria o di bruxismo. I pazienti che soffrono di sindrome di Costen possono soffrire di senso di orecchio pieno e di dolori all’orecchio, ma anche di cefalea, vertigini e acufeni. La sindrome di Costen è degna di attenzione anche da parte degli specialisti otorinolaringoiatri in quanto i sintomi tipici sono simili a patologie in altri ambiti come orecchio e sistema nervoso centrale. La terapia è odontostomatologica e comprende terapia medica (miorilassanti e cortisone per via generale e locale), terapia fisica (ginnastica mandibolare), ortodonzia e terapia chirurgica. Lo specialista di riferimento quando parliamo di sindrome di Costen è il dentista con l’ortodonzista e lo gnatologo. L’otorino invece entra in gioco come consulente per quanto riguarda la diagnosi differenziale.
