Protrusione mandibola
La protrusione mandibola è un movimento di avanzamento della mandibola che si ottiene mediante riduzione equilibrata della capacità stabilizzatrice delle leve per quanto concerne il mantenimento dell’attivazione di alcuni fasci di queste leve che, come conseguenza, causa uno slittamento anteriore del mento che può avere un impatto anche dal punto di vista estetico. Per fortuna la protrusione della mandibola si risolve andando da uno specialista. Prima di parlare del movimento protrusione mandibolare dobbiamo dire che i muscoli masticatori favoriscono il movimento della mandibola durante la masticazione, la deglutizione e la fonazione, e sono parte integrante del cranio e del collo. L’elevazione della mandibola avviene mediante i muscoli massetere, pterigoideo interno e esterno e temporale. L’abbassamento della mandibola invece si esegue tramite i muscoli pterigoideo esterno o laterale, i muscoli sopraioidei e i muscoli sottoioidei. Il dentista sarà come correggere protrusione mandibola inferiore a seconda dei casi proponendo il giusto percorso terapeutico e consigliando, magari, un bite per favorire protrusione mandibolare.
Protrusione mandibola: in cosa consiste
La protrusione mandibola viene eseguita dai muscoli pterigoideo interno mediale ed esterno (laterale) mentre la retrusione tramite i muscoli temporale e digastrico. Durante l’esecuzione di questi movimenti come la protrusione mandibola si rende necessario l’intervento dei muscoli del collo così da stabilizzare la testa e il tratto cervicale. L’azione dei muscoli masticatori può dunque influenzare anche la nostra postura. La laringe è appesa con i muscoli milo e genioioideo al segmento osseo dislocato. A questo conseguono un avanzamento appena accennato con inclinazione verso l’alto di quello che, in odontoiatria, viene chiamato piano glottico. Si consideri poi che in alcuni soggetti il movimento di protrusione mandibolare è accompagnato da protrusione in senso sagittale di tutto il capo con effetti negativi sul bilancio delle risonanze per appiattimento dello spazio faringeo retrorale e una conseguente riduzione volumetrica della cavità. La protrusione mandibola deve essere accompagnata anche da destabilizzazione della mandibola altrimenti potrebbe portare a un allungamento del cosiddetto vocal tract orale associato a una riduzione del calibro. Ma che cosa intendiamo per destabilizzazione mandibolare? Per gli specialisti la destabilizzazione mandibolare è un’entità chiara che si riferisce alla riduzione di attivazione delle leve come massetere, temporale e fasci a inserzione superiore con, come esito fisiologico, la maggiore copertura orale e la possibilità di una maggiore mobilità del condilo nella cavità articolare. Possiamo quindi anche dire che la destabilizzazione è un prerequisito della protrusione mandibola anche se non si accompagna necessariamente a essa. Per chi osserva non è molto semplice distinguere tra protrusione mandibola e destabilizzazione.
Protrusione mandibola e cinetica mandibolare
Se parliamo di protrusione mandibola dobbiamo premettere che l’occlusione non è un’entità isolata ma fa parte degli elementi che compongono l’apparato masticatorio. E’ questa la funzione del parodonto e infatti i tessuti parodontali dipendono direttamente dallo stress funzionale dei denti. L’apparato masticatorio è composto da due articolazioni distinte, da sistemi muscolari, organi dentari, un sistema nervoso e vasi sanguigni. Ne consegue che un danno all’occlusione potrebbe comportare prima o dopo anche dei disturbi di natura articolare o muscolare. Il movimento di protrusione mandibola consiste quindi nel movimento della mandibola dalla posizione contatto tra denti superiori e inferiori con spostamento in avanti. Il movimento di retrusione mandibolare invece è il movimento che va parte dalla posizione di massimo contatto tra denti superiori e inferiori e va all’indietro.
Si deve anche sottolineare come, se un paziente dovesse già soffrire di disturbi a livello articolare sarà anche a maggior rischio di aggravamento della sua condizione. Tra i disturbi dell’ATM che sono correlati all’uso di dispositivi di avanzamento mandibolare abbiamo, ad esempio, un dolore muscolare durante la rimozione del dispositivo appena svegli. Si tratta comunque di una condizione del tutto transitoria che però potrebbe essere il sintomo di eccessiva protrusione mandibola. Spesso è associata alla ricerca dell’occlusione senza l’ingombro rappresentato dal dispositivo. Recenti studi approfonditi sull’argomento hanno evidenziato come l’avanzamento mandibolare causi spesso una distribuzione del carico masticatorio sull’area centrale del condilo. In sostanza la parte centrale dell’area anteriore del codilo tenderebbe a mostrare uno stress maggiore per via del contatto con l’eminenza articolare durante il movimento di protrusione mandibola. Normalmente comunque un avanzamento lieve della mandibola dovrebbe essere visto come una procedura del tutto sicura anche nel lungo periodo.
Correggere protrusione mandibola inferiore
Il percorso terapeutico per i pazienti in crescita con malocclusione scheletrica di classe II deve partire dal presupposto che la maggioranza di questi pazienti presenta una componente di retrusione mandibolare mentre la protrusione mandibola sarebbe presente con molto minore frequenza. Se vogliamo facilitare la correzione di una protrusione mandibola possiamo associare la trazione extraorale o la trazione con elastici intermascellari da applicarsi sulle pieghe dell’arco vestibolare superiore e sui ganci molari inferiori. Il piano inclinato sarà determinante per capire il rapporto cuspidale dentale quanto erompono in occlusione. Inoltre le forze occlusali della dentizione permettono di ottenere uno stimolo utile a potenziare il tasso di crescita dell’osso di supporto
Protrusione mandibola: in cosa consiste
La protrusione mandibola viene eseguita dai muscoli pterigoideo interno mediale ed esterno (laterale) mentre la retrusione tramite i muscoli temporale e digastrico. Durante l’esecuzione di questi movimenti come la protrusione mandibola si rende necessario l’intervento dei muscoli del collo così da stabilizzare la testa e il tratto cervicale. L’azione dei muscoli masticatori può dunque influenzare anche la nostra postura. La laringe è appesa con i muscoli milo e genioioideo al segmento osseo dislocato. A questo conseguono un avanzamento appena accennato con inclinazione verso l’alto di quello che, in odontoiatria, viene chiamato piano glottico. Si consideri poi che in alcuni soggetti il movimento di protrusione mandibolare è accompagnato da protrusione in senso sagittale di tutto il capo con effetti negativi sul bilancio delle risonanze per appiattimento dello spazio faringeo retrorale e una conseguente riduzione volumetrica della cavità. La protrusione mandibola deve essere accompagnata anche da destabilizzazione della mandibola altrimenti potrebbe portare a un allungamento del cosiddetto vocal tract orale associato a una riduzione del calibro. Ma che cosa intendiamo per destabilizzazione mandibolare? Per gli specialisti la destabilizzazione mandibolare è un’entità chiara che si riferisce alla riduzione di attivazione delle leve come massetere, temporale e fasci a inserzione superiore con, come esito fisiologico, la maggiore copertura orale e la possibilità di una maggiore mobilità del condilo nella cavità articolare. Possiamo quindi anche dire che la destabilizzazione è un prerequisito della protrusione mandibola anche se non si accompagna necessariamente a essa. Per chi osserva non è molto semplice distinguere tra protrusione mandibola e destabilizzazione.
Protrusione mandibola e cinetica mandibolare
Se parliamo di protrusione mandibola dobbiamo premettere che l’occlusione non è un’entità isolata ma fa parte degli elementi che compongono l’apparato masticatorio. E’ questa la funzione del parodonto e infatti i tessuti parodontali dipendono direttamente dallo stress funzionale dei denti. L’apparato masticatorio è composto da due articolazioni distinte, da sistemi muscolari, organi dentari, un sistema nervoso e vasi sanguigni. Ne consegue che un danno all’occlusione potrebbe comportare prima o dopo anche dei disturbi di natura articolare o muscolare. Il movimento di protrusione mandibola consiste quindi nel movimento della mandibola dalla posizione contatto tra denti superiori e inferiori con spostamento in avanti. Il movimento di retrusione mandibolare invece è il movimento che va parte dalla posizione di massimo contatto tra denti superiori e inferiori e va all’indietro.
Si deve anche sottolineare come, se un paziente dovesse già soffrire di disturbi a livello articolare sarà anche a maggior rischio di aggravamento della sua condizione. Tra i disturbi dell’ATM che sono correlati all’uso di dispositivi di avanzamento mandibolare abbiamo, ad esempio, un dolore muscolare durante la rimozione del dispositivo appena svegli. Si tratta comunque di una condizione del tutto transitoria che però potrebbe essere il sintomo di eccessiva protrusione mandibola. Spesso è associata alla ricerca dell’occlusione senza l’ingombro rappresentato dal dispositivo. Recenti studi approfonditi sull’argomento hanno evidenziato come l’avanzamento mandibolare causi spesso una distribuzione del carico masticatorio sull’area centrale del condilo. In sostanza la parte centrale dell’area anteriore del codilo tenderebbe a mostrare uno stress maggiore per via del contatto con l’eminenza articolare durante il movimento di protrusione mandibola. Normalmente comunque un avanzamento lieve della mandibola dovrebbe essere visto come una procedura del tutto sicura anche nel lungo periodo.
Correggere protrusione mandibola inferiore
Il percorso terapeutico per i pazienti in crescita con malocclusione scheletrica di classe II deve partire dal presupposto che la maggioranza di questi pazienti presenta una componente di retrusione mandibolare mentre la protrusione mandibola sarebbe presente con molto minore frequenza. Se vogliamo facilitare la correzione di una protrusione mandibola possiamo associare la trazione extraorale o la trazione con elastici intermascellari da applicarsi sulle pieghe dell’arco vestibolare superiore e sui ganci molari inferiori. Il piano inclinato sarà determinante per capire il rapporto cuspidale dentale quanto erompono in occlusione. Inoltre le forze occlusali della dentizione permettono di ottenere uno stimolo utile a potenziare il tasso di crescita dell’osso di supporto
