Mucosa geniena
Proprio come le nostre labbra, le guance sono formate da una lamina di muscolatura rivestita all’esterno dalla pelle, e all’interno dalla mucosa. Cute e mucosa orale presentano alcune analogie con i corrispondenti strati delle labbra. La lamina propria della mucosa inoltre accoglie numerose ghiandole molari o geniene che sono in tutto e per tutto simili alle ghiandole labiali. La mucosa geniena è molto aderente alla sottostante fascia profonda del muscolo buccinatore. Bisogna anche dire che nelle guance si riscontra una maggiore robustezza delle formazioni aponeurotiche e, in particolare, della fascia superficiale del muscolo buccinatore. Questo infatti, fondendosi posteriormente con il legamento pterigomasellare, si assottiglia in avanti perdendo il rapporto col dotto parotideo. La confluenza nel cavo orale di diversi specialisti (dermatologi, otorinolaringoiatri, stomatologi, chirurghi maxillo-facciali e specialisti dell'apparato digerente) crea spesso nel paziente, e anche nel medico di base, dubbi sulle competenze di ciascuno di fronte a determinate problematiche. Le mucose dermopapillari (quelle che rivestono le cavità a diretto contatto con l'esterno) sono comprese in dermatologia come uno degli aspetti da trattare, ed è proprio il dermatologo che, grazie alle sue conoscenze in patologia tumorale della pelle e degli annessi, chi può meglio orientare in merito alla benignità o malignità delle lesioni tumorali della mucosa geniena e orale.
Mucosa geniena significato
La mucosa geniena è composta da un epitelio pavimentoso stratificato non cheratinizzato di uno spessore di circa 0,5 mm. E’ molto ricca di fibre collagene elastiche con papille basse e irregolari in cui sono intercalate le ghiandole salivari minori. La mucosa geniena è adesa alla fascia del muscolo buccinatore senza l’interposizione della sottomucosa. I problemi del cavo orale sono spesso vissuti con grande ansia dai pazienti, che spesso temono che si tratti di lesioni maligne che portano ad un esito fatale dopo una dolorosa progressione della malattia.
Mucosa guancia interna: caratteristiche delle lesioni benigne
Sebbene a volte sia indispensabile uno studio istopatologico, in un'alta percentuale di casi la clinica consente di differenziare chiaramente le lesioni benigne dai processi maligni più frequenti nella mucosa geniena come ad esempio carcinoma a cellule squamose o melanoma, angiosarcoma o linfoma. La conoscenza delle sue caratteristiche consente al paziente di essere rapidamente rassicurato. Le fondamentali caratteristiche cliniche differenziali delle lesioni benigne della mucosa orale rispetto a quelle maligne in termini generali sono logicamente le stesse di qualsiasi altra area. Trattandosi di una cavità solitamente non visibile, spesso indotta da qualche fastidio o sensazione particolare quando le lesioni raggiungono una certa dimensione o provocano alterazioni superficiali, è spesso impossibile determinare il tempo di evoluzione di una lesione mucosa guancia poiché potrebbe essere stata presente per lungo tempo senza essere rilevata dal paziente. Localizzare la mucosa guancia infiammata o un’afta sulla guancia mucosa orale è importante date le diverse caratteristiche e strutture esistenti nelle diverse aree del cavo orale. La mucosa che riveste le pareti del cavo orale ha ghiandole salivari minori, ma la fibromucosa è diversa, con epitelio più sottile e lamina propria più densa rispetto alla mucosa geniena del palato molle ed endolabiale.
Questa ha infatti più strati di cellule chiare senza cheratinizzazione e tessuto fibroso sciolto. Le labbra sono ricoperte da una semimucosa con un certo grado di cheratinizzazione. La lingua è un organo muscolare altamente irrigato e presenta sul dorso papille filiformi e fungiformi, successivamente limitate dalla V linguale disegnata dalle papille. Nella zona posteriore delle sue facce laterali è conveniente ricordare la presenza di tessuto linfatico che fa parte dell'anello di Waldeyer e la cui infiammazione può talvolta suggerire una lesione tumorale. Il pavimento della bocca è una sede frequente di lesioni maligne, in particolare carcinoma a cellule squamose nei fumatori e nei bevitori, da non confondere con le strutture anatomiche della zona quali la plica sublinguale e la bocca dei dotti Blandin-Nuhn delle ghiandole sublinguali alla base del frenulo.
Fondamentale è l'esplorazione approfondita di tutta la mucosa orale, per la quale è indispensabile disporre di una luce che possa illuminare tale cavità, generalmente una semplice torcia. Il colore e le caratteristiche della superficie della lesione vanno stabiliti in relazione a quelli dell'area della mucosa in cui si trova. La raschiatura con depressore mostra il distacco o meno nelle lesioni bianche e la lesione deve essere immediatamente palpata per apprezzarne la consistenza morbida, semielastica o dura e anche la sua buona o scarsa delimitazione e l'infiltrazione del tessuto circostante. In caso di lesione della mucosa geniena e della mucosa orale deve essere eseguita anche l'esplorazione dei linfonodi delle aree sottomentoniera, sottomandibolare, preauricolare e retroauricolare e delle catene cervicali laterali e sopraclaveari. I tumori benigni che possiamo trovare in questa posizione possono logicamente provenire da uno qualsiasi dei componenti del tessuto nell'area: epitelio, tessuto connettivo, vasi, nervi, ghiandole salivari e altri. L'epitelio orale può proliferare indotto da diversi agenti, senza essere propriamente considerato un tumore, ma dando luogo a condizioni che a volte pongono una diagnosi differenziale con vari tumori. Queste lesioni possono essere dovute ad agenti infettivi di varia origine (virali, fungini e anche batterici), essere malformazioni neviche, oppure essere dovute alla presenza di componenti tissutali che non dovrebbero trovarsi in questa sede.
Mucosa geniena significato
La mucosa geniena è composta da un epitelio pavimentoso stratificato non cheratinizzato di uno spessore di circa 0,5 mm. E’ molto ricca di fibre collagene elastiche con papille basse e irregolari in cui sono intercalate le ghiandole salivari minori. La mucosa geniena è adesa alla fascia del muscolo buccinatore senza l’interposizione della sottomucosa. I problemi del cavo orale sono spesso vissuti con grande ansia dai pazienti, che spesso temono che si tratti di lesioni maligne che portano ad un esito fatale dopo una dolorosa progressione della malattia.
Mucosa guancia interna: caratteristiche delle lesioni benigne
Sebbene a volte sia indispensabile uno studio istopatologico, in un'alta percentuale di casi la clinica consente di differenziare chiaramente le lesioni benigne dai processi maligni più frequenti nella mucosa geniena come ad esempio carcinoma a cellule squamose o melanoma, angiosarcoma o linfoma. La conoscenza delle sue caratteristiche consente al paziente di essere rapidamente rassicurato. Le fondamentali caratteristiche cliniche differenziali delle lesioni benigne della mucosa orale rispetto a quelle maligne in termini generali sono logicamente le stesse di qualsiasi altra area. Trattandosi di una cavità solitamente non visibile, spesso indotta da qualche fastidio o sensazione particolare quando le lesioni raggiungono una certa dimensione o provocano alterazioni superficiali, è spesso impossibile determinare il tempo di evoluzione di una lesione mucosa guancia poiché potrebbe essere stata presente per lungo tempo senza essere rilevata dal paziente. Localizzare la mucosa guancia infiammata o un’afta sulla guancia mucosa orale è importante date le diverse caratteristiche e strutture esistenti nelle diverse aree del cavo orale. La mucosa che riveste le pareti del cavo orale ha ghiandole salivari minori, ma la fibromucosa è diversa, con epitelio più sottile e lamina propria più densa rispetto alla mucosa geniena del palato molle ed endolabiale.
Questa ha infatti più strati di cellule chiare senza cheratinizzazione e tessuto fibroso sciolto. Le labbra sono ricoperte da una semimucosa con un certo grado di cheratinizzazione. La lingua è un organo muscolare altamente irrigato e presenta sul dorso papille filiformi e fungiformi, successivamente limitate dalla V linguale disegnata dalle papille. Nella zona posteriore delle sue facce laterali è conveniente ricordare la presenza di tessuto linfatico che fa parte dell'anello di Waldeyer e la cui infiammazione può talvolta suggerire una lesione tumorale. Il pavimento della bocca è una sede frequente di lesioni maligne, in particolare carcinoma a cellule squamose nei fumatori e nei bevitori, da non confondere con le strutture anatomiche della zona quali la plica sublinguale e la bocca dei dotti Blandin-Nuhn delle ghiandole sublinguali alla base del frenulo.
Fondamentale è l'esplorazione approfondita di tutta la mucosa orale, per la quale è indispensabile disporre di una luce che possa illuminare tale cavità, generalmente una semplice torcia. Il colore e le caratteristiche della superficie della lesione vanno stabiliti in relazione a quelli dell'area della mucosa in cui si trova. La raschiatura con depressore mostra il distacco o meno nelle lesioni bianche e la lesione deve essere immediatamente palpata per apprezzarne la consistenza morbida, semielastica o dura e anche la sua buona o scarsa delimitazione e l'infiltrazione del tessuto circostante. In caso di lesione della mucosa geniena e della mucosa orale deve essere eseguita anche l'esplorazione dei linfonodi delle aree sottomentoniera, sottomandibolare, preauricolare e retroauricolare e delle catene cervicali laterali e sopraclaveari. I tumori benigni che possiamo trovare in questa posizione possono logicamente provenire da uno qualsiasi dei componenti del tessuto nell'area: epitelio, tessuto connettivo, vasi, nervi, ghiandole salivari e altri. L'epitelio orale può proliferare indotto da diversi agenti, senza essere propriamente considerato un tumore, ma dando luogo a condizioni che a volte pongono una diagnosi differenziale con vari tumori. Queste lesioni possono essere dovute ad agenti infettivi di varia origine (virali, fungini e anche batterici), essere malformazioni neviche, oppure essere dovute alla presenza di componenti tissutali che non dovrebbero trovarsi in questa sede.
