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Mordenzante

Mai sentito parlare di mordenzante? Il mordenzante dentale è un liquido o gel a base di acido ortofosforico al 37% che rende ruvide le superfici dello smalto dentale e aumenta nel contempo le forze di adesione delle resine composite nelle terapie di ricostruzione dentale o di applicazione dei brackets ortodontici. Il mordenzante dentista che viene utilizzato è quindi un gel quasi sempre di colore blu che è contenuto all’interno di una siringa dotata di ago con punta piatta. Il dentista dovrà inserire questo ago nella cavità del dente, ovviamente solo dopo averla pulita correttamente, per circa una decina di secondi. In questo lasso di tempo la dentina e lo smalto vengono corrosi in superficie e diventano microscopicamente molto ruvidi consentendo all’adesivo di incastrarsi sulla parte ruvida nel modo corretto. L’acido mordenzante dentale si utilizza tipicamente in interventi di odontologia come sistema di adesione tra dentina e smalto dentale e materiale di otturazione nei restauri dentali (corone, ponti faccette e così via). Il mordenzante può essere formato da acido fosforico o acido idrofluoridrico. Per avere maggiori informazioni su cos’è un mordenzante dentale e in che occasioni viene utilizzato non resta che proseguire la lettura dei prossimi paragrafi.

Mordenzante dentale: quali sono le caratteristiche

Il gel mordenzante dentale contiene acido fosforico al 37% ed è un gel addensante polimerico naturale, sicuro e assolutamente innocuo. Questo gel mordenzante consente di trattare in modo efficace smalto e dentina producendo la superficie microretentiva ritenuta necessaria per un incollaggio efficace. L’addensante polimerico inoltre ha tissotropia che può migliorare le prestazioni di lavorazione e una migliore cura dei denti. Inoltre è anche possibile sciacquare l’eccitante in modo rapido e pulito senza lasciare residui di alcun tipo.

Mordenzante e odontoiatria conservativa

Il mordenzante dentale si utilizza anche e soprattutto durante le operazioni di odontoiatria conservativa. La conservativa diretta consiste nell’otturazione diretta della carie utilizzando materiali in composto-ceramica. Ma come avviene la procedura di trattamento di odontoiatria conservativa nelle cliniche odontoiatriche? Il primo step prevede il posizionamento della diga dentale, poi si esegue la cavità con delle specifiche frese diamantate per andare ad agire sullo smalto e a rosetta per la dentina. A questo punto il dentista dovrà ripulire la cavità con strumenti manuali così da avere la certezza, con la percezione al tatto, di aver rimosso integralmente tutta la carie. Lo step seguente consiste nella mordenzatura vera e propria e nell’utilizzo del mordenzante, un gel acido che, come abbiamo visto, crea delle microporosità che permettono di agevolare l’adesione del materiale di otturazione. Riassumendo quindi prima si applica il gel per qualche secondo, poi si sciacqua e si applica l’adesivo che serve a far aderire il composito e con la dentina. Si dovrà poi polimerizzare con lampada per qualche secondo e poi si concluderà applicando il materiale di otturazione. Dopo la mordenzatura lo smalto di solito ha una superficie irregolare perché crea delle microritenzione di circa 10-15 micron in cui il bonding potrà andare a creare delle ritenzioni micromeccaniche. Inoltre la mordenzatura della dentina con acido ortofosforico al 37% consente di rimuovere un sottile strato di idrossiapatite e non danneggia in alcun modo le fibre collagene. La dentina mordenzata è quindi priva di detriti, ha una superficie più ampia e tubuli che sono aperti con molte fibre collagene esposte.

Molti addetti ai lavori ci spiegano che l’adesione sulla dentina deve la sua maggiore efficienza proprio alla fitta trama di fibre che permette di penetrare la resina e di formare uno stato ibrido dopo la polimerizzazione costituito da resina e collagene che assicura un legame micromeccanico. Se le fibre collagene non sono più sostenute dall’idrossiapatite rischiano di collassare tendendo poi impossibile la penetrazione della resina e la formazione dello strato ibrido. Anche per questo motivo molti dentisti applicano un primer contenente monomeri idrofilici che sostengono il collagene.

Le sigillature

Le carie sono una patologia prevedibile, anche per questo è importante puntare sulla prevenzione primaria già nell’infanzia cercando di spiegare già ai bambini l’importanza di una sana alimentazione e delle corrette manovre di igiene orale. Sarà anche importante eseguire delle periodiche visite di controllo e applicare fluoro e sigillature ove necessario. Le sigillature si realizzano soprattutto nei giovani pazienti con rischio per carie dentale e in quelli che si sottopongono a trattamenti ortodontici. La ritenzione del sigillante dipende dall’esecuzione a regola d’arte di tutti i passaggi clinici necessari e che prevedono il mantenere un campo asciutto durante la mordenzatura e l’applicazione del mordenzante. Il dentista dovrà anche pulire con grande cura lo smalto del dente del paziente così da eliminare la placca o altri possibili contaminanti della superficie dentale o delle fessure. E’ molto importante capire che la sigillatura dei solchi dentali è un fattore di profilassi che serve a ridurre l’incidenza della carie nei denti dei giovani pazienti nelle superfici occlusali e non sulle restanti parti che non sono ricoperte dalla resina.
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