Mepivacaina
La mepivacaina è un farmaco molto utilizzato in ambito dentistico ma non solo. Questo farmaco trova impiego anche in dermatologia, urologia e oculistica come anestetico locale in quanto ha dei tempi d’azione davvero molto ridotti e una breve durata. La mepivacaina si presenta in soluzione iniettabile ed è uno degli anestetici più utilizzati proprio in ambito odontoiatrico. La controindicazione per la mepivacaina riguarda coloro che hanno ipersensibilità nota per i componenti. Quando parliamo di mepivacaina effetti collaterali dobbiamo considerare anche i casi di intolleranza ad altri anestetici locali dello stesso gruppo chimico. La somministrazione di mepivacaina è solitamente sconsigliata nei casi di miastemia grave, bassi tassi plasmatici di colinsterasi e di insufficienza epatica.
Mepivacaina cloridrato: di che si tratta
Abbiamo già detto che la mepivacaina è un anestetico molto utilizzato dai dentisti. La mepivacaina cloridrato è un farmaco che può essere prescritto con ricetta RNR e quindi fa parte dei medicinali soggetti a prescrizione medica da rinnovare volta per volta. La caratteristica principale della mepivacaina è che ha dei tempi di azione davvero molto rapidi, persino più della procaina. La mepivacaina è stata brevettata da Bofors nel 1957 e oggi è di uso comune anche se è controindicata per donne in stato di gravidanza o presunta gravidanza. Proprio come tutti gli anestetici locali, l’uso di mepivacaina può causare degli effetti indesiderati. A seconda della concentrazione plasmatica dei soggetti, gli effetti collaterali possono andare da sintomi neurologici fino ad aritmie cardiache. Inoltre la mepivacaina può causare reazioni allergiche e tossiche con tremori, vertigini, disorientamento e stati febbrili. Proprio come per tutti gli altri farmaci, anche per quanto riguarda la mepivacaina è importante rispettare i dosaggi consigliati dal medico al momento della prescrizione.
Carbocaina dentista: di che si tratta
La carbocaina è suggerita per tutti quegli interventi che riguardano chirurgia generale, ostetricia e ginecologia, urologia, oculistica, dermatologia, otorinolaringoiatria, ortopedia, medicina generale e medicina sportiva. La carbocaina con adrenalina è indicata quando si desidera prolungare la durata dell’anestesia regionale o quando si vuole operare in una zona ischemica. Per quanto riguarda la posologia della carbocaina, la dose massima nell’adulto sano è di 7 mg/Kg senza mai superare i 550 mg. La dose totale nelle 24 ore non dovrà mai superare i 1000 mg (5-6 mg per chilogrammo in pediatria). Se parliamo delle controindicazioni della carbocaina dobbiamo sottolineare l’ipersensibilità verso i componenti.
La soluzione anestetica dovrà essere iniettata con la massima attenzione in piccole dosi dopo una preventiva aspirazione. Inoltre se si devono infiltrare delle zone che sono molto vascolarizzate, si consiglia di far passare circa due minuti prima di fare il blocco locoregionale vero e proprio. Prima dell’uso della carbocaina, il medico dovrà accertarsi delle condizioni circolatorie del paziente. Attenzione a eventuali sovradosaggi di anestetici e a non somministrare mai due dosi massime senza che non sia trascorso prima un intervallo di almeno 24 ore. Se parliamo di carbocaina prezzo la somma richiesta si aggira indicativamente sui 96 euro.
Mepivacaina: quando e come usarla
La mepivacaina è un farmaco che serve per curare diverse condizioni patologiche come l’anestesia locale e regionale tronculare per uso stomatologico e odontoiatrico. Il preparato senza adrenalina è molto utile nel trattamento dei soggetti in cui è controindicato il vasocostrittore, e quindi coronaropatici, diabetici e ipertesi. Per quanto riguarda i bambini, la mepivacaina va somministrata nelle giuste dosi (peso bambino in Kg x 1,33). Qualora non si ricordasse la posologia indicata dal medico e si utilizzi la mepivacaina seguendo le istruzioni del foglietto illustrativo, si consiglia di contattare comunque il medico per chiede conferma del dosaggio assunto.
Mepivacaina: cosa fare in caso di sovradosaggio
Nel caso dovesse capitare un sovradosaggio di mepivacaina occorre interrompere il prima possibile la somministrazione e porre il paziente in posizione orizzontale assicurando la pervietà delle vie aeree. Si dovrà somministrare ossigeno in caso di dispnea grave oppure effettuando la ventilazione artificiale. Si potranno controllare eventuali convulsioni utilizzando il diazepam per via endovenosa. Meglio evitare i barbiturici che possono accentuare la depressione bulbare. Si consiglia di informare il medico se si sta assumendo un altro medicinale anche senza prescrizione medica. Alcuni farmaci infatti potrebbero influenzare l’azione di altri e la somministrazione di mepivacaina con alcuni farmaci potrebbe causare alcuni effetti indesiderati. Ad esempio i vaso costrittori possono prolungare l’effetto della mepivacaina mentre eparina, farmaci antinfiammatori non steroidei e sostituti del plasma possono aumentare la tendenza al sanguinamento. La puntura vascolare diretta deve essere evitata nei pazienti in terapia anticoagulante e lo stato della coagulazione deve essere monitorato nei pazienti a rischio di sanguinamento, in particolare se la procedura di anestesia regionale viene eseguita in prossimità del midollo spinale. È necessario inoltre un attento monitoraggio dello stato della coagulazione nei pazienti che ricevono eparina a basso peso molecolare e sono sottoposti ad anestesia regionale vicino al midollo spinale.
Mepivacaina cloridrato: di che si tratta
Abbiamo già detto che la mepivacaina è un anestetico molto utilizzato dai dentisti. La mepivacaina cloridrato è un farmaco che può essere prescritto con ricetta RNR e quindi fa parte dei medicinali soggetti a prescrizione medica da rinnovare volta per volta. La caratteristica principale della mepivacaina è che ha dei tempi di azione davvero molto rapidi, persino più della procaina. La mepivacaina è stata brevettata da Bofors nel 1957 e oggi è di uso comune anche se è controindicata per donne in stato di gravidanza o presunta gravidanza. Proprio come tutti gli anestetici locali, l’uso di mepivacaina può causare degli effetti indesiderati. A seconda della concentrazione plasmatica dei soggetti, gli effetti collaterali possono andare da sintomi neurologici fino ad aritmie cardiache. Inoltre la mepivacaina può causare reazioni allergiche e tossiche con tremori, vertigini, disorientamento e stati febbrili. Proprio come per tutti gli altri farmaci, anche per quanto riguarda la mepivacaina è importante rispettare i dosaggi consigliati dal medico al momento della prescrizione.
Carbocaina dentista: di che si tratta
La carbocaina è suggerita per tutti quegli interventi che riguardano chirurgia generale, ostetricia e ginecologia, urologia, oculistica, dermatologia, otorinolaringoiatria, ortopedia, medicina generale e medicina sportiva. La carbocaina con adrenalina è indicata quando si desidera prolungare la durata dell’anestesia regionale o quando si vuole operare in una zona ischemica. Per quanto riguarda la posologia della carbocaina, la dose massima nell’adulto sano è di 7 mg/Kg senza mai superare i 550 mg. La dose totale nelle 24 ore non dovrà mai superare i 1000 mg (5-6 mg per chilogrammo in pediatria). Se parliamo delle controindicazioni della carbocaina dobbiamo sottolineare l’ipersensibilità verso i componenti.
La soluzione anestetica dovrà essere iniettata con la massima attenzione in piccole dosi dopo una preventiva aspirazione. Inoltre se si devono infiltrare delle zone che sono molto vascolarizzate, si consiglia di far passare circa due minuti prima di fare il blocco locoregionale vero e proprio. Prima dell’uso della carbocaina, il medico dovrà accertarsi delle condizioni circolatorie del paziente. Attenzione a eventuali sovradosaggi di anestetici e a non somministrare mai due dosi massime senza che non sia trascorso prima un intervallo di almeno 24 ore. Se parliamo di carbocaina prezzo la somma richiesta si aggira indicativamente sui 96 euro.
Mepivacaina: quando e come usarla
La mepivacaina è un farmaco che serve per curare diverse condizioni patologiche come l’anestesia locale e regionale tronculare per uso stomatologico e odontoiatrico. Il preparato senza adrenalina è molto utile nel trattamento dei soggetti in cui è controindicato il vasocostrittore, e quindi coronaropatici, diabetici e ipertesi. Per quanto riguarda i bambini, la mepivacaina va somministrata nelle giuste dosi (peso bambino in Kg x 1,33). Qualora non si ricordasse la posologia indicata dal medico e si utilizzi la mepivacaina seguendo le istruzioni del foglietto illustrativo, si consiglia di contattare comunque il medico per chiede conferma del dosaggio assunto.
Mepivacaina: cosa fare in caso di sovradosaggio
Nel caso dovesse capitare un sovradosaggio di mepivacaina occorre interrompere il prima possibile la somministrazione e porre il paziente in posizione orizzontale assicurando la pervietà delle vie aeree. Si dovrà somministrare ossigeno in caso di dispnea grave oppure effettuando la ventilazione artificiale. Si potranno controllare eventuali convulsioni utilizzando il diazepam per via endovenosa. Meglio evitare i barbiturici che possono accentuare la depressione bulbare. Si consiglia di informare il medico se si sta assumendo un altro medicinale anche senza prescrizione medica. Alcuni farmaci infatti potrebbero influenzare l’azione di altri e la somministrazione di mepivacaina con alcuni farmaci potrebbe causare alcuni effetti indesiderati. Ad esempio i vaso costrittori possono prolungare l’effetto della mepivacaina mentre eparina, farmaci antinfiammatori non steroidei e sostituti del plasma possono aumentare la tendenza al sanguinamento. La puntura vascolare diretta deve essere evitata nei pazienti in terapia anticoagulante e lo stato della coagulazione deve essere monitorato nei pazienti a rischio di sanguinamento, in particolare se la procedura di anestesia regionale viene eseguita in prossimità del midollo spinale. È necessario inoltre un attento monitoraggio dello stato della coagulazione nei pazienti che ricevono eparina a basso peso molecolare e sono sottoposti ad anestesia regionale vicino al midollo spinale.
