Massaggio gengive
La recessione gengivale è la migrazione del margine gengivale che espone la radice del dente. Questo processo porta a notevoli problemi orali. In effetti, è una patologia orale abbastanza comune ed è bene capire di più su quali sono i rischi potenziali a carico delle gengive così da difendersi nel modo giusto. Quando si parla di massaggio gengive si parla di uno dei punti fondamentali della terapia dei pazienti parodontali nei processi di guarigione delle tasche gengivali e, non meno importante, per mantenere i risultati ottenuti. Nei pazienti sani gengive e osso sono congruenti e aderenti l’uno all’altro con uno spazio che varia da 0 a 4 mm. Nel malato parodontale la distanza esistente si allarga fino a raggiungere l’apice del dente e si riempie di germi che possono esercitare una attività infiammatoria quando non distruttiva nei confronti dei tessuti di sostegno del dente. Come conseguenza si potrebbe arrivare alla perdita del dente stesso, meglio quindi prevenire piuttosto che curare. Massaggiare le gengive è sicuramente un ottimo modo per risanare le gengive ma bisognerà sapere come farlo.
Come massaggiare le gengive
Un buon massaggio gengive eseguito nel modo corretto aiuterà a contrastare gli effetti negativi delle gengive ritirate. Il massaggio gengive ritirate è anche noto come una tecnica di compressione interpapillare. Il massaggio gengive è semplice e di facile assunzione e consente di ottenere un controllo efficace della ritrazione gengivale da parte del paziente. Ma come avviene esattamente il massaggio gengive? Si basa sull’utilizzo per almeno una trentina di minuti, soprattutto la sera, di uno spazzolino interdentale che andrà infilato tra un dente e l’altro per rimuovere la placca dalle superfici dentarie. In questo modo si potrà ridurre la tasca gengivale e, di conseguenza, anche il numero di germi presenti. Questa procedura per massaggiare le gengive porta a un altro concreto vantaggio, ovvero quello di rendere cheratinizzata la zona papillare, il primo ingresso dei batteri per il parodonto. Il massaggio gengive in questo modo può essere realizzato dal paziente anche dal proprio domicilio e permetterà di conseguire risultati davvero interessanti. La gengiva infatti ritorna ad essere di colore rosa e il cattivo odore tende a svanire assieme alla mobilità dentaria e al sanguinamento.
Massaggio gengive ritirate: le regole d’oro
Il primo step sarà quello di accertarsi preliminarmente mediante una visita specializzata da un parodontologo di essere effettivamente affetti proprio da una malattia parodontale. Bisognerà anche individuare quali sono esattamente quelle parti della bocca che sono coinvolte dalla malattia parodontale. Si dovrà comprare e utilizzare per almeno una trentina di minuti uno stimolatore interdentale di forma appropriata che andrà infilato tra i denti mentre si esegue il massaggio gengive. Il movimento dovrà essere eseguito dalle guance verso la lingua, e dalla lingua verso le guance. Non solo, si consideri che bisognerà spazzolare a secco utilizzando solo la propria saliva come lubrificante. Chiaramente se si vogliono ottenere ottimi risultati conviene ricordarsi di cambiare spesso gli spazzolini in quanto si consumano molto rapidamente perdendo molta efficacia. Lo spazzolino interdentale non deve “ballare” all’interno dello spazio interdentale, meglio quindi optare con decisione per uno spazzolino interdentale di grandezza adeguata allo spazio presente. Soprattutto se ci si trova a operare con una gengiva infiammata è molto facile che, almeno all’inizio, possa sanguinare. In questo caso utilizzando lo spazzolino interprossimale si potrà contare su un immediato e concreto miglioramento.
Recessione gengivale: cosa sapere
Esistono quattro tipi di recessione gengivale, secondo la classificazione di Miller: Classe I: recessione dei tessuti marginali che non raggiunge la linea mucogengivale. Classe II: recessione dei tessuti marginali che si estende o supera la giunzione mucogengivale senza perdita di attacco parodontale (osso o tessuto molle) nell'area interdentale. Classe III: recessione dei tessuti marginali che si estende o supera la giunzione mucogengivale con perdita di attacco parodontale nell'area interdentale o cattiva posizione dentale. Classe IV: recessione dei tessuti marginali che si estende o supera la giunzione mucogengivale con grave perdita di tessuto osseo o molle nell'area interdentale e/o grave malposizione dentale. Una cosa che il paziente dovrebbe sapere dall'inizio è che la gengiva non ricresce, quindi per correggere il difetto estetico e le sue conseguenze è necessario fare un innesto gengivale. Ma prima di eseguire l'innesto è necessario eliminare prima il fattore causale.
La recessione gengivale tra le altre cose favorisce la comparsa di ipersensibilità al freddo e al caldo e della progressiva perdita della gengiva e dell'osso che sostiene il dente e che, in alcuni casi, può portare alla perdita dei denti. Per evitare la retrazione, è essenziale evitare abitudini come il fumo. La diagnosi di recessione gengivale viene fatta dall'osservazione. Lo stesso paziente può rilevarlo osservando i sintomi tipici della recessione gengivale e dell'ipersensibilità. Il modo migliore per evitare la recessione gengivale è evitare le cause che la causano, nonché l'accumulo di placca. In caso di osservazione di qualsiasi cambiamento o possibile comparsa di malattia parodontale, è necessario andare dal dentista in modo che possa essere effettuata una valutazione.
Come massaggiare le gengive
Un buon massaggio gengive eseguito nel modo corretto aiuterà a contrastare gli effetti negativi delle gengive ritirate. Il massaggio gengive ritirate è anche noto come una tecnica di compressione interpapillare. Il massaggio gengive è semplice e di facile assunzione e consente di ottenere un controllo efficace della ritrazione gengivale da parte del paziente. Ma come avviene esattamente il massaggio gengive? Si basa sull’utilizzo per almeno una trentina di minuti, soprattutto la sera, di uno spazzolino interdentale che andrà infilato tra un dente e l’altro per rimuovere la placca dalle superfici dentarie. In questo modo si potrà ridurre la tasca gengivale e, di conseguenza, anche il numero di germi presenti. Questa procedura per massaggiare le gengive porta a un altro concreto vantaggio, ovvero quello di rendere cheratinizzata la zona papillare, il primo ingresso dei batteri per il parodonto. Il massaggio gengive in questo modo può essere realizzato dal paziente anche dal proprio domicilio e permetterà di conseguire risultati davvero interessanti. La gengiva infatti ritorna ad essere di colore rosa e il cattivo odore tende a svanire assieme alla mobilità dentaria e al sanguinamento.
Massaggio gengive ritirate: le regole d’oro
Il primo step sarà quello di accertarsi preliminarmente mediante una visita specializzata da un parodontologo di essere effettivamente affetti proprio da una malattia parodontale. Bisognerà anche individuare quali sono esattamente quelle parti della bocca che sono coinvolte dalla malattia parodontale. Si dovrà comprare e utilizzare per almeno una trentina di minuti uno stimolatore interdentale di forma appropriata che andrà infilato tra i denti mentre si esegue il massaggio gengive. Il movimento dovrà essere eseguito dalle guance verso la lingua, e dalla lingua verso le guance. Non solo, si consideri che bisognerà spazzolare a secco utilizzando solo la propria saliva come lubrificante. Chiaramente se si vogliono ottenere ottimi risultati conviene ricordarsi di cambiare spesso gli spazzolini in quanto si consumano molto rapidamente perdendo molta efficacia. Lo spazzolino interdentale non deve “ballare” all’interno dello spazio interdentale, meglio quindi optare con decisione per uno spazzolino interdentale di grandezza adeguata allo spazio presente. Soprattutto se ci si trova a operare con una gengiva infiammata è molto facile che, almeno all’inizio, possa sanguinare. In questo caso utilizzando lo spazzolino interprossimale si potrà contare su un immediato e concreto miglioramento.
Recessione gengivale: cosa sapere
Esistono quattro tipi di recessione gengivale, secondo la classificazione di Miller: Classe I: recessione dei tessuti marginali che non raggiunge la linea mucogengivale. Classe II: recessione dei tessuti marginali che si estende o supera la giunzione mucogengivale senza perdita di attacco parodontale (osso o tessuto molle) nell'area interdentale. Classe III: recessione dei tessuti marginali che si estende o supera la giunzione mucogengivale con perdita di attacco parodontale nell'area interdentale o cattiva posizione dentale. Classe IV: recessione dei tessuti marginali che si estende o supera la giunzione mucogengivale con grave perdita di tessuto osseo o molle nell'area interdentale e/o grave malposizione dentale. Una cosa che il paziente dovrebbe sapere dall'inizio è che la gengiva non ricresce, quindi per correggere il difetto estetico e le sue conseguenze è necessario fare un innesto gengivale. Ma prima di eseguire l'innesto è necessario eliminare prima il fattore causale.
La recessione gengivale tra le altre cose favorisce la comparsa di ipersensibilità al freddo e al caldo e della progressiva perdita della gengiva e dell'osso che sostiene il dente e che, in alcuni casi, può portare alla perdita dei denti. Per evitare la retrazione, è essenziale evitare abitudini come il fumo. La diagnosi di recessione gengivale viene fatta dall'osservazione. Lo stesso paziente può rilevarlo osservando i sintomi tipici della recessione gengivale e dell'ipersensibilità. Il modo migliore per evitare la recessione gengivale è evitare le cause che la causano, nonché l'accumulo di placca. In caso di osservazione di qualsiasi cambiamento o possibile comparsa di malattia parodontale, è necessario andare dal dentista in modo che possa essere effettuata una valutazione.
