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Lampada polimerizzante odontoiatrica

La lampada polimerizzante odontoiatrica non può mancare negli studi dentistici in quanto si tratta di uno strumento di importanza essenziale. La lampada polimerizzante dentista infatti consente di attivare le resine composite che vengono utilizzate comunemente per realizzare otturazioni o per la ricostruzione di protesi dentali. Queste resine speciali contengono monomeri che vengono attivati dal fascio di luce blu che viene messo dalla lampada polimerizzatrice led. Questi monomeri reagiscono alla luce e si trasformano in catene polimeriche in grado di conferire una estrema durezza al materiale. Si potrà anche utilizzare la lampada polimerizzante odontoiatrica per la fase diagnostica e per valutare la presenza di carie nei settori anteriori (incisivi e canini) utilizzando la tecnica anche nota come transilluminazione. Questa tecnica consente di visualizzare subito le parti cariate dei denti che appariranno di colore diverso rispetto al resto dell’elemento.

Lampada polimerizzante odontoiatrica: a cosa serve

Le lampade fotopolimerizzanti dentali o gli apparecchi fotopolimerizzatori sono più frequentemente utilizzati nella clinica odontoiatrica per indurire o polimerizzare materiali da restauro o agenti acceleranti per lo sbiancamento dentale. Attualmente la stragrande maggioranza sono LED (Light Emitting Diode) che è un diodo a semiconduttore che emette luce quando attraversa una corrente elettrica. Si distinguono per il basso consumo energetico, la minore generazione di calore e una vita utile molto più lunga (funzionano oltre 50.000 h. Ininterrottamente). I fattori più importanti nella scelta di una lampada polimerizzante sono: potenza, qualità della luce, incidenza e distanza, nonché energia e calore rilasciati. Esistono diversi modelli in base alle loro caratteristiche come potenza, lunghezza della luce, peso, con cavo o wireless. Le lampade polimerizzanti sono uno strumento ampiamente utilizzato nell'odontoiatria moderna e vengono utilizzate per indurire (polimerizzare) i materiali da restauro dopo aver subito un processo di fotoattivazione e come agenti acceleranti nello sbiancamento dei denti. Nel mercato, la variabilità dei modelli è ampia e variano a seconda della potenza e della lunghezza della luce e delle caratteristiche fisiche della lampada polimerizzante.

Lampada polimerizzante odontoiatrica: i punti forza

Se i restauri sono fotopolimerizzati in modo errato possono apparire dolorabilità e scolorimento, nonché disallineamenti marginali e abrasione pronunciata. È difficile per i professionisti controllare la qualità del processo di polimerizzazione utilizzando mezzi tattili come sonde o altri strumenti ausiliari poiché la superficie dei compositi polimerizzati appare dura dopo un breve intervallo di fotopolimerizzazione. I valori fisici del materiale polimerizzato sono determinanti per la buona riuscita del restauro. Ciò include la durezza raggiunta, specialmente nella parte inferiore del restauro, la resistenza alla flessione e i valori di elasticità e abrasione. Le linee guida dei produttori relative alla polimerizzazione di diversi materiali forniscono uno standard importante. La maggior parte dei produttori basa le proprie raccomandazioni sui tempi e le modalità di polimerizzazione su studi clinici condotti con materiali diversi e spessori di strato diversi. Molti fattori sono responsabili dell'adeguata polimerizzazione di un materiale, il più importante dei quali è l'intensità della luce e l'attivazione dei foto-iniziatori utilizzati. Detto in altre parole con la lampada polimerizzante odontoiatrica sarà importante la compatibilità con il materiale utilizzato.

Lampada polimerizzante odontoiatrica rischi e altre informazioni

La procedura odontoiatrica più comune nella clinica in cui vengono utilizzati questi strumenti è nel restauro dentale con compositi fotopolimerizzabili per un efficace riempimento della cavità. Altri usi delle lampade di fotopolimerizzazione sono l'attivazione di cementi resinosi, la polimerizzazione di materiali a base di cavità, lampade di polimerizzazione speciali per ortodonzia e bracket di posizionamento con una lunghezza d'onda specifica e tempi di applicazione specifici per il trattamento ortodontico. Ci sono molte lampade e modelli dentali sul mercato. Anticamente queste apparecchiature erano pesanti e funzionavano con luce alogena richiedendo una grande fonte di energia per funzionare che produceva surriscaldamento e rumore per la necessità di ventilazione nel corpo lampada stesso. Le lampade fotopolimerizzanti a LED sono una soluzione ideale per il dentista in quanto sono leggere, silenziose e senza surriscaldamento. Inoltre gli ultimi modelli di lampade fotopolimerizzanti a LED wireless con batterie al litio ad alta capacità garantiscono autonomia ed ergonomia per lavorare tutto il giorno senza la necessità di ricariche o esaurimento professionale. L’uso di una lampada polimerizzante odontoiatrica serve sia ad assicurare che la resina indurisca correttamente, sia a limitare il rischio di crepe e altri problemi se si parla di sigillanti. La lampada polimerizzante dentale aumenta anche il comfort del paziente polimerizzando in modo molto veloce e preciso le resine in modo che il paziente sia sempre comodo e sicuro. Durante la procedura il paziente dovrà tendere a mantenere la bocca spalancata con il risultato che potrebbe diventare asciutta. L’uso della lampada polimerizzante accorcia notevolmente i tempi limitando al massimo il dolore e l’irritazione del paziente.

Lampada polimerizzante: come funziona

Ci sono molte differenze nella penetrazione della luce visibile nei compositi e questo potrebbe dipendere sia dalla dispersione che dall’assorbimento della luce da parte del materiale. La reazione di polimerizzazione della lampada polimerizzante coinvolge la rottura dei legami dei monomeri e anche la riduzione della distanza intermolecolare tra le catene polimeriche che sono tenute assieme dalla cosiddetta forza di attrazione di Van der Waals.
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