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Frattura condilo mandibolare

La frattura condilo mandibolare è abbastanza comune quando si parla di traumi maxillo-facciali. Questa specifica frattura condilo mandibolare può essere trattata sia ortopedicamente che chirurgicamente a seconda delle caratteristiche peculiari di ciascun caso, dell’esperienza chirurgo e delle risorse a disposizione. Negli ultimi anni si è affermata una tendenza verso il trattamento chirurgico, basato sul rapido recupero del paziente e sulla riduzione delle sequele funzionali ed estetiche. Tuttavia, un trattamento ortopedico ben indicato ed eseguito può essere una buona alternativa di trattamento e dovrebbe essere considerato all'interno delle proposte terapeutiche. La classificazione fratture condilo mandibolare è importante e il suo trattamento ormai consiste in una riduzione chirurgica con fissazione interna rigida e un trattamento ortopedico. Nei prossimi paragrafi cercheremo di dare maggiori indicazioni sulla frattura condilo mandibolare, sulle terapie e sulle possibili cause.

Frattura condilo mandibolare: cosa sapere

Il trattamento ortopedico della frattura condilo mandibolare cerca di ripristinare la funzione articolare attraverso l'immobilizzazione temporanea della funzione articolare (mediante un blocco intermascellare elastico o metallico) e quindi di recuperare funzionalità e dinamica attraverso esercizi cinetici, mentre il trattamento chirurgico cerca di ridurre le estremità della frattura attraverso l'uso di placche e viti per osteosintesi. Entrambi i trattamenti condividono la maggior parte delle complicanze associate come malocclusione, alterazione della dinamica mandibolare e anchilosi temporo-mandibolare, tra le altre. L'anchilosi è la complicanza più grave e complessa da trattare della frattura condilo mandibolare. Qualunque sia il metodo utilizzato per ripristinare la funzionalità articolare, la scelta sarà influenzata dal tempo intercorso tra il trauma e l'inizio del trattamento e dalle caratteristiche individuali del paziente che generano cambiamenti nella prognosi e nella riabilitazione finale del paziente. Gli obiettivi del trattamento, indipendentemente dal tipo, cercano il ripristino della funzione articolare, mantenendo un'articolazione temporo-mandibolare (ATM) asintomatica con un adeguato range di movimento e un'occlusione stabile.

Il trattamento ortopedico chinesico della frattura condilo mandibolare è indicato per quei casi in cui la frattura ha poco spostamento, stabilità occlusale, minima alterazione della dimensione verticale e si basa sul ripristino dell'occlusione dentale mediante bloccaggio intermascellare elastico o con filo e quindi, esercizi di mobilità articolare. Non c'è consenso né c'è un protocollo in letteratura riguardo il tempo e la forma della terapia elastica, né il modello di esercizi di dinamica mandibolare. Si conclude che è necessario un periodo di bloccaggio elastico e rapida mobilizzazione articolare per evitare l'anchilosi temporo-mandibolare. Se parliamo invece del trattamento chirurgico della frattura scomposta condilo mandibolare bisogna premettere che questa tipologia di fratture di solito richiede solo 2-3 settimane di fissaggio maxillo-mandibolare a cui bisognerà far seguire una dieta morbida. Le fratture condilari scomposte però spesso richiedono anche la riduzione e la fissazione a cielo aperto. Invece la frattura condilo mandibolare nel bambino non dovrà essere immobilizzata in modo rigido in quanto si potrebbe provocare anchilosi o sviluppo facciale anomalo. In questi casi sarà sufficiente la fissazione flessibile per circa 5-10 giorni.

Frattura condilo mandibolare terapia

A seguito della classificazione fratture condilo mandibolare il dentista dovrà decidere il modo migliore di procedere caso per caso. Partiamo dal presupposto che la mandibola è l’unico osso mobile della faccia. Tale condizione è permessa grazie all’articolazione temporo-mandibolare. I condili invece sono quelle porzioni della mandibola che articolano con la base cranica al davanti del condotto uditivo esterno. I condili contengono l’arcata dentale inferiore e il nervo che dà la giusta sensibilità a denti e labbro inferiore. In caso di frattura condilo mandibolare si assiste alla perdita dell’occlusione dentale e a una progressiva deformità del volto con tanto di alterazioni nel movimento, difficoltà a masticare e alterazione della sensibilità al labbro inferiore. Un caso di frattura condilo mandibolare semplice potrebbe essere trattato con semplici dispositivi in grado di bloccare la bocca. I casi complessi invece richiedono un trattamento chirurgico con riduzione delle fratture e stabilizzazione dei segmenti ossei con delle placche e viti interne in titanio. La stragrande maggioranza dei casi viene trattato con incisioni che vengono eseguite all’interno della bocca. Per quanto riguarda i condili il trattamento può andare dalla sola fisioterapia per il ripristino funzionale al trattamento chirurgico vero e proprio con accessi cutanei estetici. Esiste una classificazione delle fratture alla mandibola che aiuta anche gli specialisti a individuare le tecniche riabilitative giuste.

Spesso le fratture mandibolari sono divise sulla base di quale porzione si sia fratturata a seguito del trauma. A seconda dei casi abbiamo quindi la frattura del corpo della mandibola, la frattura dell’angolo della mandibola, la frattura del ramo mandibolare e la frattura condilo mandibolare. Ricordiamo che, in caso di frattura condilo mandibolare, potrebbero aggiungersi anche la presenza di dolore a livello auricolare, emorragia dal condotto uditivo e alterazioni tipiche dei movimenti con una deviazione della mandibola quando si apre la bocca dal lato della frattura e l’impossibilità di spostare il mento verso il lato opposto. Il trattamento medico conservativo è indicato soprattutto per alcune tipologie di frattura condilo mandibolare e in presenza di fratture composte o incomplete della mandibola.
Frattura condilo mandibolare