Fracasso facciale
In alcuni casi. potrebbe capitare di sentir nominare quello che viene definito come fracasso facciale, ovvero come la frattura contemporanea di gran parte delle ossa del volto. Si tratta di una diagnosi seria in quanto il fracasso facciale viene provocato da eventi traumatici del volto molto violenti come incidenti stradali d’auto, moto o bicicletta oppure da traumi da arma da fuoco o colluttazioni. Per la diagnosi di fracasso facciale tc tradizionale e palpazione delle strutture scheletriche interessate consente allo specialista di capire l’entità del problema. Il tc Cone Beam, ad esempio, è un metodo diagnostico moderno con cui è possibile riprodurre sezioni tomografiche e generare immagini 3D del cranio grazie a radiazioni molto più basse di una Tc tradizionale. Nei prossimi paragrafi cercheremo di capire qualcosa in più su che cos’è il fracasso facciale e su cosa possiamo fare per velocizzare la guarigione dopo l’operazione chirurgica che, come vedremo, è molto impattante.
Fracasso facciale definizione
Si parla di fracasso facciale quando siamo di fronte alla rottura di quasi tutte le ossa del volto e quindi fronte, naso, orbita, zigomo, mascellare superiore e mandibola per via di trauma violento. E’ sicuramente uno dei casi più gravi in assoluto di frattura del volto e le fratture possono essere sia multiple che instabili. I frammenti ossei potrebbero infatti muoversi e deformare il viso. In queste situazioni di fracasso facciale solitamente si ricorre alla neurochirurgia così da limitare il più possibile i danni cerebrali, oppure alla chirurgia maxillo-facciale, una tipo di trattamento che si occupa di varie patologie della faccia e dello scheletro facciale. Si parla a volte anche di fracasso panfacciale e nei prossimi paragrafi vedremo quali sono le possibili soluzioni a disposizione dello specialista.
Fracasso facciale: come si interviene
Quando un paziente subisce un fracasso facciale stiamo parlando di un evento complesso e invasivo che viene quasi sempre eseguito in sala operatoria in anestesia generale. Lo scopo dell’intervento per il fracasso facciale dovrebbe essere quello di ricomporre le fratture e di riportare e bloccare le ossa del viso nella loro posizione originale. Si consideri poi che nei casi di fracasso facciale non basterà la competenza del chirurgo maxillo-facciale in quanto sarà necessario l’intervento anche di un neurochirurgo per occuparsi delle componenti cerebrali e neurologiche danneggiate. Solitamente in caso di fracasso facciale lo specialista fa delle incisioni al volto e al cranio e procede allo scollamento dei tessuti dalle parti molli. Queste incisioni sono eseguite a livello cutaneo nelle sedi delle fratture fino a ottenere scollamenti più ampi di tutta la regione frontale del volto. Fatto questo, lo specialista per trattare il fracasso facciale potrebbe realizzare una prima occlusione con ferulaggio per stabilizzare il mascellare superiore e la mandibola e poi proseguire con ulteriori riduzioni verso la parte alta del cranio. Solitamente in presenza di fratture multiple e scomposte ai mascellari si preferisce poi procedere verso la regione orbitaria e mascellare. In genere per stabilizzare le linee di frattura con il fracasso facciale si utilizzano placche e viti in titanio di spessore variabile che oscilla tra 1,00 mm e 2,7 mm. Un trauma facciale denti non è la stessa cosa di un fracasso facciale in quanto quest’ultimo coinvolge diverse componenti del volto.
Fracasso facciale: la fase post-intervento
L’intervento di fracasso facciale si conclude tipicamente con il posizionamento di parti molli e con la sutura delle incisioni utilizzando una serie di fili chirurgici facilmente riassorbibili. La buona riuscita dell’intervento di fracasso facciale dipende da diversi fattori che comprendono, tra le altre cose, l’esperienza in traumatologia del chirurgo e la gravità della situazione. Non solo, in caso di fracasso facciale si consideri anche che la possibile alterazione del volto del paziente potrebbe provocare gravi ripercussioni psicologiche. Essendo quello di fracasso facciale un intervento molto invasivo bisognerà prestare molta attenzione anche a tutta la fase post-intervento. Il periodo di degenza può durare dai 30 ai 60 giorni o più, inoltre nell’immediato post-operatorio è anche possibile l’insorgenza di problemi come difficoltà di deglutizione o nel parlare. Solitamente comunque questi problemi dovrebbero scomparire da soli entro poche ore dalla fine dell’intervento di fracasso facciale. In alcuni casi potrebbero anche comparire importanti gonfiori al viso con tumefazioni ed ematomi.
Per fortuna ci sono oggi terapie analgesiche molto efficaci che consentono di tenere sotto controllo il dolore. Per quanto riguarda il gonfiore da intervento di fracasso facciale, questo dovrebbe assorbirsi velocemente per poi scomparire in 50-60 giorni a seconda dei casi. Si consideri poi che nei primi due mesi il paziente dovrà anche osservare tutte le indicazioni per quanto riguarda igiene orale e corretta alimentazione. I pazienti dovranno anche cercare di evitare cibi duri e croccanti così da non sollecitare gli apparati ossei e preferire alimenti liquidi almeno nei due mesi successivi. In caso di traumi importanti sarà importante curare anche l’aspetto psicologico in quanto stiamo parlando di un intervento molto impattante sotto tutti i punti di vista.
Fracasso facciale definizione
Si parla di fracasso facciale quando siamo di fronte alla rottura di quasi tutte le ossa del volto e quindi fronte, naso, orbita, zigomo, mascellare superiore e mandibola per via di trauma violento. E’ sicuramente uno dei casi più gravi in assoluto di frattura del volto e le fratture possono essere sia multiple che instabili. I frammenti ossei potrebbero infatti muoversi e deformare il viso. In queste situazioni di fracasso facciale solitamente si ricorre alla neurochirurgia così da limitare il più possibile i danni cerebrali, oppure alla chirurgia maxillo-facciale, una tipo di trattamento che si occupa di varie patologie della faccia e dello scheletro facciale. Si parla a volte anche di fracasso panfacciale e nei prossimi paragrafi vedremo quali sono le possibili soluzioni a disposizione dello specialista.
Fracasso facciale: come si interviene
Quando un paziente subisce un fracasso facciale stiamo parlando di un evento complesso e invasivo che viene quasi sempre eseguito in sala operatoria in anestesia generale. Lo scopo dell’intervento per il fracasso facciale dovrebbe essere quello di ricomporre le fratture e di riportare e bloccare le ossa del viso nella loro posizione originale. Si consideri poi che nei casi di fracasso facciale non basterà la competenza del chirurgo maxillo-facciale in quanto sarà necessario l’intervento anche di un neurochirurgo per occuparsi delle componenti cerebrali e neurologiche danneggiate. Solitamente in caso di fracasso facciale lo specialista fa delle incisioni al volto e al cranio e procede allo scollamento dei tessuti dalle parti molli. Queste incisioni sono eseguite a livello cutaneo nelle sedi delle fratture fino a ottenere scollamenti più ampi di tutta la regione frontale del volto. Fatto questo, lo specialista per trattare il fracasso facciale potrebbe realizzare una prima occlusione con ferulaggio per stabilizzare il mascellare superiore e la mandibola e poi proseguire con ulteriori riduzioni verso la parte alta del cranio. Solitamente in presenza di fratture multiple e scomposte ai mascellari si preferisce poi procedere verso la regione orbitaria e mascellare. In genere per stabilizzare le linee di frattura con il fracasso facciale si utilizzano placche e viti in titanio di spessore variabile che oscilla tra 1,00 mm e 2,7 mm. Un trauma facciale denti non è la stessa cosa di un fracasso facciale in quanto quest’ultimo coinvolge diverse componenti del volto.
Fracasso facciale: la fase post-intervento
L’intervento di fracasso facciale si conclude tipicamente con il posizionamento di parti molli e con la sutura delle incisioni utilizzando una serie di fili chirurgici facilmente riassorbibili. La buona riuscita dell’intervento di fracasso facciale dipende da diversi fattori che comprendono, tra le altre cose, l’esperienza in traumatologia del chirurgo e la gravità della situazione. Non solo, in caso di fracasso facciale si consideri anche che la possibile alterazione del volto del paziente potrebbe provocare gravi ripercussioni psicologiche. Essendo quello di fracasso facciale un intervento molto invasivo bisognerà prestare molta attenzione anche a tutta la fase post-intervento. Il periodo di degenza può durare dai 30 ai 60 giorni o più, inoltre nell’immediato post-operatorio è anche possibile l’insorgenza di problemi come difficoltà di deglutizione o nel parlare. Solitamente comunque questi problemi dovrebbero scomparire da soli entro poche ore dalla fine dell’intervento di fracasso facciale. In alcuni casi potrebbero anche comparire importanti gonfiori al viso con tumefazioni ed ematomi.
Per fortuna ci sono oggi terapie analgesiche molto efficaci che consentono di tenere sotto controllo il dolore. Per quanto riguarda il gonfiore da intervento di fracasso facciale, questo dovrebbe assorbirsi velocemente per poi scomparire in 50-60 giorni a seconda dei casi. Si consideri poi che nei primi due mesi il paziente dovrà anche osservare tutte le indicazioni per quanto riguarda igiene orale e corretta alimentazione. I pazienti dovranno anche cercare di evitare cibi duri e croccanti così da non sollecitare gli apparati ossei e preferire alimenti liquidi almeno nei due mesi successivi. In caso di traumi importanti sarà importante curare anche l’aspetto psicologico in quanto stiamo parlando di un intervento molto impattante sotto tutti i punti di vista.
