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Estrazione dente senza antibiotico

Se parliamo di estrazione dente senza antibiotico bisogna specificare che dovrà essere unicamente il dentista a decidere a seconda dei casi dopo aver attentamente valutato costi e benefici. La scelta della somministrazione di antibiotici in ambito odontoiatrico è specifico compito del curante sulla base della analisi delle informazioni raccolte con l’anamnesi dal paziente supportate sempre anche da esami clinici e strumentali come ad esempio panoramiche, TAC e radiografie endorali. Il dentista valuterà quindi se procedere con l’estrazione dente senza antibiotico o se invece somministrarne prima o dopo l’estrazione a seconda dei casi. Qualora il dentista decidesse, per la corretta esecuzione del piano di trattamento, di somministrare antibiotici per ridurre il rischio di infezioni, allora bisognerà seguire alla lettera le sue indicazioni sulla somministrazione del farmaco. Prima di procedere con l’estrazione dente del giudizio senza antibiotico il dentista dovrà valutare gli effetti positivi o negativi.

Estrazione dente antibiotico si o no

In molti casi è possibile procedere all’estrazione dente senza antibiotico ma si dovrà poi procedere al successivo drenaggio naturale dell’alveolo post-estrattivo così da allontanare il rischio di infezione. In presenza però di patologie cardiache, di diabetici o di pazienti immunodepressi, ecco che diventa quasi prassi la somministrazione di antibiotici proprio per prevenire eventuali infezioni. Anche per quanto riguarda l’estrazione dente incapsulato senza antibiotico valgono le stesse raccomandazioni e si sconsiglia nel modo più assoluto il fai da te in quanto si potrebbe incorrere a effetti collaterali anche gravi oltre che correre il rischio di pregiudicare le cure.

Estrazione dente senza antibiotico: cosa sapere

Nel cavo orale è presente un microbiota saprofita endogeno composto da più di 500 specie batteriche aerobiche e anaerobiche che costituiscono ecosistemi differenti, ciascuno con specifiche caratteristiche metaboliche e nutrizionali che convivono in un delicato equilibrio ecologico. Nuovi metodi molecolari che identificano le specie infettanti in base al loro corredo genetico hanno permesso di identificare una gamma completamente nuova di specie non precedentemente associate a questo tipo di infezione, compresi alcuni agenti patogeni non coltivabili. Il terzo molare (denti del giudizio) compare solitamente tra i 18 ei 25 anni (o addirittura non compare mai). Ci sono 4 denti del giudizio, uno in ciascun quadrante orale. A volte questo terzo molare è inclinato e fa pressione sugli altri denti creando così un problema con l'accesso al secondo molare. In questo caso sarebbe consigliata l'estrazione del terzo molare. Questa procedura frequente in chirurgia orale può presentare complicazioni nel periodo postoperatorio, le più comuni sono infezioni batteriche, trisma, edema locale e dolore. La natura polimicrobica delle infezioni odontogene è una conseguenza della diversità del microbiota orale e della complessità anatomica del cavo orale. Le infezioni causate esclusivamente da batteri aerobi rappresentano il 6% di tutte le infezioni odontogene. Questi organismi, tra cui spiccano i batteri anaerobi Gram-positivi del gruppo Streptococcus viridans, possono crescere in presenza e assenza di ossigeno avviando il processo di disseminazione ai tessuti più profondi. Nel 44-50% delle infezioni odontogene si trovano batteri anaerobi, principalmente Prevotella, Porhyromonas gingivalis e Fusobacterium nucleatum.

Questi batteri anaerobi svolgono un importante ruolo patogeno e sono rari negli adulti sani. Per ridurre al minimo questo rischio di infezioni batteriche, sono state proposte diverse terapie antibiotiche. Alla luce di tutto questo molti dentisti sconsigliano l’estrazione dente senza antibiotico e consigliano l’utilizzo di antibiotici ad ampio spettro per via della composizione del microbiota orale. Alcuni degli antibiotici utilizzati includono metronidazolo, azitromicina, clindamicina, moxifloxacina e amoxicillina da soli o in combinazione con acido clavulanico. Infine si evidenzia che l'obiettivo della prescrizione di antibiotici associati alla chirurgia del terzo molare è prevenire la proliferazione batterica e la sua diffusione dalla ferita chirurgica riducendo significativamente l'incidenza dell'infezione e minimizzando gli effetti avversi e i costi. Tuttavia, nonostante numerosi studi pubblicati, non è stato raggiunto un consenso generale sulla terapia antibiotica da utilizzare come profilassi. Gli antibiotici sono uno strumento molto utile nella prevenzione delle complicanze infettive, a condizione che vengano utilizzati correttamente.

Estrazione dente senza antibiotico: un rischio?

Quello delle resistenze agli antibiotici è un problema purtroppo sempre più diffuso. Abbiamo visto come un cattivo uso degli antibiotici abbia fatto aumentare in modo esponenziale il numero di batteri non più trattabili con le terapie antibiotiche standard. Secondo recenti ricerche circa il 10% delle prescrizioni antibiotiche riguarda proprio gli studi dentistici. Secondo molti esperti circa l’80% delle prescrizioni preventive di antibiotici sono pressoché inutili. Ecco perché in alcuni casi gli odontoiatri preferiscono procedere in sicurezza anche con l’estrazione dente senza antibiotico. Gli antibiotici sono fondamentali in molte condizioni cliniche di interesse odontoiatrico. In caso di ascesso, ad esempio, si ha una infezione in atto e in questo caso la terapia antibiotica sarà indispensabile assieme alla ripulitura chirurgica dell’area interessata. L’uso profilattico degli antibiotici riguarda soprattutto la prevenzione di una possibile endocardite infettiva. Gli interventi odontoiatrici però non sono tutti uguali e non tutti i pazienti sono a rischio elevato di endocardite a seguito di un intervento del dentista.
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