Ematoma dopo anestesia dentale
L’anestesia dentale rappresenta una soluzione a gran parte dei problemi che riguardavano gli studi dentistici sin dall’antichità: il dolore. Per quanto oggi l’anestesia locale sia assolutamente sicura è però importante chiarire che ci possono essere alcuni effetti collaterali da mettere in conto e che non dovrebbero comunque allarmare. In questo articolo parleremo di cosa succede dopo estrazione del dente soffermandoci su alcuni dei problemi più ricorrenti come ad esempio l’ematoma dopo anestesia dentale. Spesso nella clinica dentistica si presenta la necessità di intervenire chirurgicamente su denti e gengive. In questi casi occorre per forza di cose addormentare la parte di bocca interessata. Quando si decide di fare l’anestesia locale del dentista sarà importante avere conoscenza dei possibili effetti collaterali. Si tratta di effetti collaterali di lieve entità ma che sarebbe bene conoscere per evitare possibili stati d’ansia. Nei prossimi paragrafi cercheremo di capire qualcosa in più sul rischio della comparsa di un livido dopo anestesia dentale.
Anestesia dal dentista: le diverse tipologie
L’anestesia locale dal dentista viene eseguita dallo specialista utilizzando farmaci come la lidocaina, l’articaina e la mepivacaina. L’iniezione viene eseguita con la combinazione di diverse sostanze che dovranno controllare l’effetto del farmaco anestetico così da ridurne gli effetti collaterali tra cui l’ematoma dopo anestesia dentale. Abbiamo due diverse tipologie di iniezione in ambito dentistico che sono quella tronculare e l’infiltrazione plessica. La prima blocca un tronco nervoso principale così da anestetizzare un’intera emiarcata mentre la seconda si utilizza per anestetizzare solamente una piccola area. L’ematoma dopo anestesia dentale è una possibilità da mettere in conto ma occorre sempre ribadire che eventuali effetti collaterali sono sempre molto rari e nella maggior parte dei casi evitabili con le giuste precauzioni. L’ ematoma dopo anestesia dentale può formarsi nella zona perforata dall’ago dovuto alla rottura di un vaso sanguigno. Gli effetti dell’anestetico potrebbero anche diffondersi oltre l’area prevista andando a provocare tachicardia. Molto però dipende dalla bravura e dalla preparazione del dentista, questo significa che il rischio di ematoma dopo anestesia dentale potrà essere molto contenuto. L’ematoma gengiva dopo anestesia dentale non deve comunque spaventare in quanto dovrebbe risolversi spontaneamente nel giro di poco tempo.
Livido dopo anestesia dentale: cosa sapere
L’ematoma dopo anestesia dentale consiste in sostanza nella raccolta di sangue a livello di un tessuto a seguito di un danno vascolare di diversa entità. Quando il dentista procede a eseguire una anestesia mediante la tecnica iniettiva si prevede un traumatismo lieve che potrebbe interessare alcune piccole strutture vascolari. In questi casi la formazione di ematoma dopo anestesia dentale è normale come complicanza a livello dei tessuti molli intraorali. In alcuni casi potrebbe anche estendersi alla sede cutanea extraorale. Precisiamo comunque che l’ematoma dopo anestesia dentale non è una eventualità comune e, quando si presenta, è quasi sempre di limitata entità. In alcuni casi però l’estensione dell’ematoma dopo anestesia dentale diventa maggiore, capita ad esempio quando viene interessato un vaso di tipo arterioso. Sarà quindi molto importante che l’odontoiatra gestisca al meglio queste problematiche per rassicurare il paziente e prevenire conseguenze dannose. Una misura preventiva in questo senso è rappresentata dal cosiddetto test di aspirazione che ha lo scopo di evitare la somministrazione diretta intravascolare dell’anestetico locale.
Ematoma dopo anestesia dentale: quando compare?
Abbiamo visto che l’ematoma gengiva dopo anestesia dentale è una eventualità concreta che si presenta a seguito della somministrazione dell’anestesia locale. Bisognerà però anche capire quando compare l’ematoma dopo anestesia dentale. L’approccio terapeutico infatti dipende dalla fase in cui si riconosce la complicanza e alla sede. Per questo l’approccio immediato è quello che ha come presupposto la comparsa in tempo reale dell’ematoma. L’indicazione generale per quanto riguarda la comparsa di ematoma dopo anestesia dentale consiste nell’esercitare pressione locale prolungata per arrestare il sanguinamento. In caso di blocco nervoso dell'alveolo inferiore, la sede da premere sarà nell’aspetto interno del ramo mandibolare. In caso di ematoma dopo anestesia dentale nella regione infraorbitaria questo sarà potenzialmente molto più ampio e a rapida insorgenza. In questo caso la tecnica operativa prevede una pressione diretta sulla zona del forame. Il paziente dovrà essere avvertito del rischio di possibile indolenzimento e del rischio di trisma. Inoltre si raccomanda anche di applicare impacchi freddi nelle prime ore dopo la comparsa dell’ematoma dopo anestesia dentale. In caso di un ematoma dopo anestesia dentale che risulti essere troppo esteso il dentista potrebbe decidere una copertura antibiotica per abbattere il rischio di sovrainfezione. Solitamente l’ematoma gengiva dopo anestesia dentale si riassorbe da solo nel giro di 1-2 settimane. Se così non fosse però il consiglio è quello di contattare quanto prima il dentista che ha fatto l’anestesia per capire il da farsi. Il periodo destinato alla guarigione dipende anche dalla storia clinica del paziente. Generalmente comunque l’ematoma dopo anestesia dentale non deve spaventare in quanto si tratta di uno degli effetti collaterali lievi e attesi.
Anestesia dal dentista: le diverse tipologie
L’anestesia locale dal dentista viene eseguita dallo specialista utilizzando farmaci come la lidocaina, l’articaina e la mepivacaina. L’iniezione viene eseguita con la combinazione di diverse sostanze che dovranno controllare l’effetto del farmaco anestetico così da ridurne gli effetti collaterali tra cui l’ematoma dopo anestesia dentale. Abbiamo due diverse tipologie di iniezione in ambito dentistico che sono quella tronculare e l’infiltrazione plessica. La prima blocca un tronco nervoso principale così da anestetizzare un’intera emiarcata mentre la seconda si utilizza per anestetizzare solamente una piccola area. L’ematoma dopo anestesia dentale è una possibilità da mettere in conto ma occorre sempre ribadire che eventuali effetti collaterali sono sempre molto rari e nella maggior parte dei casi evitabili con le giuste precauzioni. L’ ematoma dopo anestesia dentale può formarsi nella zona perforata dall’ago dovuto alla rottura di un vaso sanguigno. Gli effetti dell’anestetico potrebbero anche diffondersi oltre l’area prevista andando a provocare tachicardia. Molto però dipende dalla bravura e dalla preparazione del dentista, questo significa che il rischio di ematoma dopo anestesia dentale potrà essere molto contenuto. L’ematoma gengiva dopo anestesia dentale non deve comunque spaventare in quanto dovrebbe risolversi spontaneamente nel giro di poco tempo.
Livido dopo anestesia dentale: cosa sapere
L’ematoma dopo anestesia dentale consiste in sostanza nella raccolta di sangue a livello di un tessuto a seguito di un danno vascolare di diversa entità. Quando il dentista procede a eseguire una anestesia mediante la tecnica iniettiva si prevede un traumatismo lieve che potrebbe interessare alcune piccole strutture vascolari. In questi casi la formazione di ematoma dopo anestesia dentale è normale come complicanza a livello dei tessuti molli intraorali. In alcuni casi potrebbe anche estendersi alla sede cutanea extraorale. Precisiamo comunque che l’ematoma dopo anestesia dentale non è una eventualità comune e, quando si presenta, è quasi sempre di limitata entità. In alcuni casi però l’estensione dell’ematoma dopo anestesia dentale diventa maggiore, capita ad esempio quando viene interessato un vaso di tipo arterioso. Sarà quindi molto importante che l’odontoiatra gestisca al meglio queste problematiche per rassicurare il paziente e prevenire conseguenze dannose. Una misura preventiva in questo senso è rappresentata dal cosiddetto test di aspirazione che ha lo scopo di evitare la somministrazione diretta intravascolare dell’anestetico locale.
Ematoma dopo anestesia dentale: quando compare?
Abbiamo visto che l’ematoma gengiva dopo anestesia dentale è una eventualità concreta che si presenta a seguito della somministrazione dell’anestesia locale. Bisognerà però anche capire quando compare l’ematoma dopo anestesia dentale. L’approccio terapeutico infatti dipende dalla fase in cui si riconosce la complicanza e alla sede. Per questo l’approccio immediato è quello che ha come presupposto la comparsa in tempo reale dell’ematoma. L’indicazione generale per quanto riguarda la comparsa di ematoma dopo anestesia dentale consiste nell’esercitare pressione locale prolungata per arrestare il sanguinamento. In caso di blocco nervoso dell'alveolo inferiore, la sede da premere sarà nell’aspetto interno del ramo mandibolare. In caso di ematoma dopo anestesia dentale nella regione infraorbitaria questo sarà potenzialmente molto più ampio e a rapida insorgenza. In questo caso la tecnica operativa prevede una pressione diretta sulla zona del forame. Il paziente dovrà essere avvertito del rischio di possibile indolenzimento e del rischio di trisma. Inoltre si raccomanda anche di applicare impacchi freddi nelle prime ore dopo la comparsa dell’ematoma dopo anestesia dentale. In caso di un ematoma dopo anestesia dentale che risulti essere troppo esteso il dentista potrebbe decidere una copertura antibiotica per abbattere il rischio di sovrainfezione. Solitamente l’ematoma gengiva dopo anestesia dentale si riassorbe da solo nel giro di 1-2 settimane. Se così non fosse però il consiglio è quello di contattare quanto prima il dentista che ha fatto l’anestesia per capire il da farsi. Il periodo destinato alla guarigione dipende anche dalla storia clinica del paziente. Generalmente comunque l’ematoma dopo anestesia dentale non deve spaventare in quanto si tratta di uno degli effetti collaterali lievi e attesi.
