Curva di Wilson
La curvatura laterale del piano occlusale si forma dall’inclinazione linguale dei denti posteriori. Dal momento che le cuspidi linguali sono più basse delle cuspidi vestibolari, formano una curva (curva di Wilson) con le loro omologhe opposte. Il concetto di curva di Wilson è strettamente connesso alla gnatologia. Il sistema masticatorio infatti è un insieme di strutture anatomiche e di meccanismi fisiologici complessi che dovranno essere tenuti in considerazione nell’esecuzione di qualsiasi protesi così da non arrecare ulteriori danni al paziente. Molte patologie derivanti dal malfunzionamento della dentatura potrebbero anche danneggiare altre parti del corpo umano portando a un deficit nel portamento e della postura. Per sapere che cos’è la curva di Wilson e qual è la sua funzione suggeriamo di proseguire la lettura dell’articolo.
Curva di Wilson gnatologia
La curva di Wilson è assolutamente fondamentale per la disclusione in lateralità. La curva di Wilson va dalle cuspidi vestibolari di un'emiarcata posteriore alle cuspidi vestibolari dell'altra. Inoltre nei posteriori inferiori la posizione più alta delle cuspidi vestibolari rispetto a quelle palatali permette il passaggio delle cuspidi inferiori che si spostano vestibolarmente. Non solo, la curva di Wilson aumenta sempre più andando in direzione posteriore (che sarà invertita negli anteriori che devono garantire la disclusione). In assenza della curva di Wilson si potrebbero determinare delle interferenze nei movimenti di lateralità.
Cosa sono la curva di Spee e la curva di Wilson
Come abbiamo già accennato per curva di Wilson intendiamo la curvatura laterale del piano occlusale formata dall’inclinazione linguale dei denti posteriori. Dal momento che le cuspidi linguali sono però più basse delle cuspidi vestibolari, realizzano una curva con le omologhe opposte. Dopo aver visto che cos'è la curva di Wilson, soffermiamoci ora su un altro aspetto importante quando si parla di gnatologia: la curva di Spee. Prende il nome dal medico tedesco che la descrisse per primo e consiste in una linea dentale che collega le cuspidi, ovvero le sommità, dei denti naturali a partire dai canini e passando per i premolari così da arrivare ai molari della stessa metà della bocca. Per convenzione si dovrebbero considerare le cuspidi vestibolari, ovvero quelle esterne. Se si osserva un cranio di profilo si nota subito una curva concava che parte dall’altezza dei canini e si spinge verso i premolari per poi rialzarsi all’altezza dei molari. Se la conformazione della bocca non è normale, anche la forma della curva di Spee ne risulterà alterata in modo più o meno marcato a seconda della malformazione. In sostanza la curva di Spee è un parametro che dà delle informazioni sulla forma della dentatura ed è importante negli interventi di ortodonzia o correzione della dentatura.
A cosa serve la curva di Wilson
Seguendo l'idea di Monson di considerare la formazione di entrambe le curve, quella di Spee e quella di Wilson, come un unico fenomeno, McHorris chiamò questa caratteristica anatomica delle occlusioni adulte una “spirale dinamica” indicando i condili mandibolari come i controllori dei movimenti mandibolari, e chiarendo che i denti più vicini a questi centri di controllo saranno maggiormente influenzati nella loro forma e posizione rispetto a quelli che si trovano nel settore anteriore. Indipendentemente dalla scuola, dalla filosofia o dal criterio di occlusione ideale che si ha, la formazione delle curve di occlusione come prodotto evento naturale della funzione e della crescita del massiccio craniofacciale, è un fatto inconfutabile. Sebbene possano esserci alcune divergenze tra le scuole e le teorie che pretendono di spiegare la forma e la funzione del sistema stomatognatico, tutte sembrano accettare la necessità di curve di occlusione come parte naturale dell'anatomia del sistema. Cerchiamo ora di spiegare l'utilità di queste curve. Se ci fermiamo a valutare i movimenti mandibolari durante la funzione e la parafunzione, è evidente che per la masticazione è il movimento laterale della mandibola che è più utilizzato. Sebbene i grafici che spiegano più chiaramente i cosiddetti fattori di occlusione siano solitamente mostrati in vista sagittale per spiegare l'influenza della traiettoria condilare, della traiettoria incisiva, del piano di orientamento e della curva di compensazione sull'altezza della cuspide, sarà necessario trasferire questa immagine su quello che sarebbe un taglio diagonale della testa in grado di mostrare un piano obliquo che passa per l'ATM e il canino controlaterale.
Curva di Wilson e gnatologia
La gnatologia si occupa dello studio e anche della cura di tutte le patologie a carico delle articolazioni della bocca e degli organi a esso connessi. Tra queste patologie abbiamo diverse problematiche di tipo medico come ad esempio difficoltà di apertura e chiusura della bocca, dolori al viso e al collo, mal di testa da occlusione, bruxismo, vertigini e senso di instabilità, mal di schiena a gambe o spalle, morso profondo, dolori facciali, acufeni, problemi posturali, blocco della mandibola e anche dolori a carico della mascella. La visita gnatologica, che comprende la curva di Wilson, consiste in una diagnosi da parte dello gnatologo.
Curva di Wilson gnatologia
La curva di Wilson è assolutamente fondamentale per la disclusione in lateralità. La curva di Wilson va dalle cuspidi vestibolari di un'emiarcata posteriore alle cuspidi vestibolari dell'altra. Inoltre nei posteriori inferiori la posizione più alta delle cuspidi vestibolari rispetto a quelle palatali permette il passaggio delle cuspidi inferiori che si spostano vestibolarmente. Non solo, la curva di Wilson aumenta sempre più andando in direzione posteriore (che sarà invertita negli anteriori che devono garantire la disclusione). In assenza della curva di Wilson si potrebbero determinare delle interferenze nei movimenti di lateralità.
Cosa sono la curva di Spee e la curva di Wilson
Come abbiamo già accennato per curva di Wilson intendiamo la curvatura laterale del piano occlusale formata dall’inclinazione linguale dei denti posteriori. Dal momento che le cuspidi linguali sono però più basse delle cuspidi vestibolari, realizzano una curva con le omologhe opposte. Dopo aver visto che cos'è la curva di Wilson, soffermiamoci ora su un altro aspetto importante quando si parla di gnatologia: la curva di Spee. Prende il nome dal medico tedesco che la descrisse per primo e consiste in una linea dentale che collega le cuspidi, ovvero le sommità, dei denti naturali a partire dai canini e passando per i premolari così da arrivare ai molari della stessa metà della bocca. Per convenzione si dovrebbero considerare le cuspidi vestibolari, ovvero quelle esterne. Se si osserva un cranio di profilo si nota subito una curva concava che parte dall’altezza dei canini e si spinge verso i premolari per poi rialzarsi all’altezza dei molari. Se la conformazione della bocca non è normale, anche la forma della curva di Spee ne risulterà alterata in modo più o meno marcato a seconda della malformazione. In sostanza la curva di Spee è un parametro che dà delle informazioni sulla forma della dentatura ed è importante negli interventi di ortodonzia o correzione della dentatura.
A cosa serve la curva di Wilson
Seguendo l'idea di Monson di considerare la formazione di entrambe le curve, quella di Spee e quella di Wilson, come un unico fenomeno, McHorris chiamò questa caratteristica anatomica delle occlusioni adulte una “spirale dinamica” indicando i condili mandibolari come i controllori dei movimenti mandibolari, e chiarendo che i denti più vicini a questi centri di controllo saranno maggiormente influenzati nella loro forma e posizione rispetto a quelli che si trovano nel settore anteriore. Indipendentemente dalla scuola, dalla filosofia o dal criterio di occlusione ideale che si ha, la formazione delle curve di occlusione come prodotto evento naturale della funzione e della crescita del massiccio craniofacciale, è un fatto inconfutabile. Sebbene possano esserci alcune divergenze tra le scuole e le teorie che pretendono di spiegare la forma e la funzione del sistema stomatognatico, tutte sembrano accettare la necessità di curve di occlusione come parte naturale dell'anatomia del sistema. Cerchiamo ora di spiegare l'utilità di queste curve. Se ci fermiamo a valutare i movimenti mandibolari durante la funzione e la parafunzione, è evidente che per la masticazione è il movimento laterale della mandibola che è più utilizzato. Sebbene i grafici che spiegano più chiaramente i cosiddetti fattori di occlusione siano solitamente mostrati in vista sagittale per spiegare l'influenza della traiettoria condilare, della traiettoria incisiva, del piano di orientamento e della curva di compensazione sull'altezza della cuspide, sarà necessario trasferire questa immagine su quello che sarebbe un taglio diagonale della testa in grado di mostrare un piano obliquo che passa per l'ATM e il canino controlaterale.
Curva di Wilson e gnatologia
La gnatologia si occupa dello studio e anche della cura di tutte le patologie a carico delle articolazioni della bocca e degli organi a esso connessi. Tra queste patologie abbiamo diverse problematiche di tipo medico come ad esempio difficoltà di apertura e chiusura della bocca, dolori al viso e al collo, mal di testa da occlusione, bruxismo, vertigini e senso di instabilità, mal di schiena a gambe o spalle, morso profondo, dolori facciali, acufeni, problemi posturali, blocco della mandibola e anche dolori a carico della mascella. La visita gnatologica, che comprende la curva di Wilson, consiste in una diagnosi da parte dello gnatologo.
