Cucchiaio alveolare
I cucchiai alveolari sono degli strumenti speciali che vengono utilizzati per rimuovere zone granulose eventualmente rimaste in alveolo a seguito dell’estrazione. Il cucchiaio alveolare si utilizza anche per pulire in modo molto delicato l’alveolo qualora l’operatore avesse il sospetto che ci fossero dei corpi estranei che devono essere tirati fuori il prima possibile. In questi casi spesso i dentisti utilizzano il cucchiaio alveolare Lucas. Gli strumenti che sono dedicati all’estrazione dei denti sono di solito rappresentati da pinze, leve e cucchiaio alveolare. Il cucchiaio alveolare Hemingway, ad esempio, consente una migliore raschiatura del fondo dell’alveolo e di rimuovere granulomi o cisti. Quasi sempre i dentisti utilizzano il cucchiaio alveolare anche per quanto riguarda la pulizia delle tasche parodontali. A seconda dei casi un dentista potrebbe scegliere un cucchiaio alveolare tipo Williger o Lucas e dovrà farlo sulla base di alcune considerazioni specifiche che cambiano in base al paziente. Per avere maggiori informazioni su che cos’è il cucchiaio alveolare e capire in che occasioni si utilizza non resta che proseguire la lettura dei prossimi paragrafi.
Cucchiaio alveolare utilizzo: a cosa serve
In presenza di lesioni periapicali la presenza di una lesione periapicale richiede quasi sempre una attenta revisione dell’alveolo postestrattivo e anche un accurato curettage della superficie ossea mediante l’uso di un cucchiaio alveolare. In questo modo si potrà evitare che eventuali residui di tessuto infetto o di epitelio cistico presenti sul fondo dell’alveolo possano formare una cisti residua. Alla luce di tutto questo ben si comprende quindi come il cucchiaio alveolare vada considerato a tutti gli effetti come uno strumento essenziale e che non può proprio mancare all’interno di tutti gli studi dentistici. Anche le curette chirurgiche Lucas sono prodotte con un manico anatomico vuoto all’interno che le rende molto leggere ed estremamente semplici da pulire. Inoltre le spire e il diametro di circa 10mm del manico sono pensate per consentire una buona presa e anche una ottima facilità d’uso. Come abbiamo detto comunque la funzione principale del cucchiaio alveolare è quella di tenere pulito l’alveolo dopo una estrazione. Dopo che si procede con l’estrazione del dente infatti si crea un alveolo o cavità alveolare.
L’alveolo è la cavità ossea che residua e può essere unica o suddivisa da setti ossei inter-radicolari se l’elemento dentale avulso è mono o pluriradicolato. Ecco quindi che il cucchiaio alveolare diventa uno strumento molto prezioso per i dentisti che dovranno eseguire delle estrazioni dentarie. Il timore che il dentista debba estrarre uno o più denti fa sì che molte persone non scelgano nemmeno di visitare lo studio dentistico. E in un certo senso è qualcosa che possiamo capire, poiché qualsiasi estrazione comporta un intervento chirurgico che richiede un periodo postoperatorio. L' alveolite dentale, o osteite alveolare, è una complicanza dentale dopo l'estrazione che si verifica raramente (3-4% dei casi) dopo l'estrazione di un dente e più spesso quando si tratta del giudizio della mola o dell'estrazione di un dente infetto.
Alveolite: i fattori di rischio
Una volta estratto il dente, si forma un coagulo di sangue nel foro, che lascia il dente (alveolo) sigillato. Tutto questo consente alla ferita di guarire completamente in modo del tutto normale. Il problema si verifica quando questo coagulo si stacca o si rompe poiché espone i nervi e l'osso dell'alveolo all'azione della flora batterica del cavo orale e di altri patogeni che entrano nel corpo attraverso la bocca. Questo produce un'enorme sensazione di dolore causata principalmente dall'infiammazione che si sviluppa. Il rischio più alto di soffrire di questa complicanza si trova durante i primi cinque giorni dopo l'estrazione, con fattori di rischio specifici, come il fumo, il consumo di corticosteroidi e l'uso di contraccettivi orali a causa degli estrogeni che contengono. Il primo segno che può farci sospettare che il coagulo del dente, o un altro dente, sia caduto e abbia sviluppato alveolite, è se compare un dolore intenso dopo le prime 48-72 ore dall'estrazione. I seguenti sintomi servono ad identificare lo sviluppo dell'alveolite, oltre ad apprezzare il buco chiaramente vuoto lasciato dal dente (in alcuni casi è possibile vedere l'osso): dolore, febbre, rigonfiamento delle ghiandole situate sotto la mascella e il collo, cattivo sapore in bocca e alitosi.
La prima cosa da tenere in considerazione quando si effettua un'estrazione dentale è il trattamento preventivo effettuato da un dentista per favorire la formazione del coagulo e prevenirne la caduta, per proteggere l'alveolo da una possibile infezione (alveolite). Il metodo preventivo consiste nel pulire l'alveolo dai detriti utilizzando un cucchiaio alveolare, lavarlo e posizionare una garza impregnata (antibiotico topico o con un analgesico). Il dentista può prescrivere un antibiotico orale per questo scopo. Per evitare l'alveolite, è importante pulire il cavo orale sciacquando con collutori contenenti clorexidina. Sarà anche importante seguire le raccomandazioni del dentista in merito all'assunzione di cibo e liquidi. Se si seguono tutte le misure preventive menzionate ma si verifica comunque l'alveolo secco, il trattamento iniziale per l'alveolo dentale consisterà nell'uso di antinfiammatori per ridurre l'infiammazione e il dolore e antibiotici orali per combattere una possibile infezione. In generale, l'alveolo secco di solito scompare dopo circa 10 giorni. In caso contrario si consiglia di andare il prima possibile dal proprio dentista per ottenere una diagnosi accurata.
Cucchiaio alveolare utilizzo: a cosa serve
In presenza di lesioni periapicali la presenza di una lesione periapicale richiede quasi sempre una attenta revisione dell’alveolo postestrattivo e anche un accurato curettage della superficie ossea mediante l’uso di un cucchiaio alveolare. In questo modo si potrà evitare che eventuali residui di tessuto infetto o di epitelio cistico presenti sul fondo dell’alveolo possano formare una cisti residua. Alla luce di tutto questo ben si comprende quindi come il cucchiaio alveolare vada considerato a tutti gli effetti come uno strumento essenziale e che non può proprio mancare all’interno di tutti gli studi dentistici. Anche le curette chirurgiche Lucas sono prodotte con un manico anatomico vuoto all’interno che le rende molto leggere ed estremamente semplici da pulire. Inoltre le spire e il diametro di circa 10mm del manico sono pensate per consentire una buona presa e anche una ottima facilità d’uso. Come abbiamo detto comunque la funzione principale del cucchiaio alveolare è quella di tenere pulito l’alveolo dopo una estrazione. Dopo che si procede con l’estrazione del dente infatti si crea un alveolo o cavità alveolare.
L’alveolo è la cavità ossea che residua e può essere unica o suddivisa da setti ossei inter-radicolari se l’elemento dentale avulso è mono o pluriradicolato. Ecco quindi che il cucchiaio alveolare diventa uno strumento molto prezioso per i dentisti che dovranno eseguire delle estrazioni dentarie. Il timore che il dentista debba estrarre uno o più denti fa sì che molte persone non scelgano nemmeno di visitare lo studio dentistico. E in un certo senso è qualcosa che possiamo capire, poiché qualsiasi estrazione comporta un intervento chirurgico che richiede un periodo postoperatorio. L' alveolite dentale, o osteite alveolare, è una complicanza dentale dopo l'estrazione che si verifica raramente (3-4% dei casi) dopo l'estrazione di un dente e più spesso quando si tratta del giudizio della mola o dell'estrazione di un dente infetto.
Alveolite: i fattori di rischio
Una volta estratto il dente, si forma un coagulo di sangue nel foro, che lascia il dente (alveolo) sigillato. Tutto questo consente alla ferita di guarire completamente in modo del tutto normale. Il problema si verifica quando questo coagulo si stacca o si rompe poiché espone i nervi e l'osso dell'alveolo all'azione della flora batterica del cavo orale e di altri patogeni che entrano nel corpo attraverso la bocca. Questo produce un'enorme sensazione di dolore causata principalmente dall'infiammazione che si sviluppa. Il rischio più alto di soffrire di questa complicanza si trova durante i primi cinque giorni dopo l'estrazione, con fattori di rischio specifici, come il fumo, il consumo di corticosteroidi e l'uso di contraccettivi orali a causa degli estrogeni che contengono. Il primo segno che può farci sospettare che il coagulo del dente, o un altro dente, sia caduto e abbia sviluppato alveolite, è se compare un dolore intenso dopo le prime 48-72 ore dall'estrazione. I seguenti sintomi servono ad identificare lo sviluppo dell'alveolite, oltre ad apprezzare il buco chiaramente vuoto lasciato dal dente (in alcuni casi è possibile vedere l'osso): dolore, febbre, rigonfiamento delle ghiandole situate sotto la mascella e il collo, cattivo sapore in bocca e alitosi.
La prima cosa da tenere in considerazione quando si effettua un'estrazione dentale è il trattamento preventivo effettuato da un dentista per favorire la formazione del coagulo e prevenirne la caduta, per proteggere l'alveolo da una possibile infezione (alveolite). Il metodo preventivo consiste nel pulire l'alveolo dai detriti utilizzando un cucchiaio alveolare, lavarlo e posizionare una garza impregnata (antibiotico topico o con un analgesico). Il dentista può prescrivere un antibiotico orale per questo scopo. Per evitare l'alveolite, è importante pulire il cavo orale sciacquando con collutori contenenti clorexidina. Sarà anche importante seguire le raccomandazioni del dentista in merito all'assunzione di cibo e liquidi. Se si seguono tutte le misure preventive menzionate ma si verifica comunque l'alveolo secco, il trattamento iniziale per l'alveolo dentale consisterà nell'uso di antinfiammatori per ridurre l'infiammazione e il dolore e antibiotici orali per combattere una possibile infezione. In generale, l'alveolo secco di solito scompare dopo circa 10 giorni. In caso contrario si consiglia di andare il prima possibile dal proprio dentista per ottenere una diagnosi accurata.
