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Cresta marginale

La cresta è una protuberanza convessa presente sulle cuspidi e marginalmente ad esse. La cresta marginale raccorda tra loro cuspidi e delimita all’esterno la superficie occlusale. Le creste triangolari partono dall’apice delle cuspidi e arrivano fino al solco principale mesio-distale. Sulla superficie convessa delle creste si trova invece il punto di contatto con le cuspidi antagoniste. Le creste triangolari esterne sono invece le porzioni vestibolari e linguali del dente che decorrono dall’apice delle cuspidi alla sua massima convessità. Si consideri poi che le protuberanze conoidali presenti sulla superficie occlusale del dente vengono definite e chiamate generalmente cuspidi e sono tra gli elementi anatomici più caratteristici dei denti. Le creste cuspidali sul lato mesiale e distale vengono unite dalla cresta marginale che delimita il perimetro della superficie occlusale. La cresta marginale del dente, a differenza delle altre creste, si trova anche sulla superficie linguale dei denti anteriori dove si formano margini laterali.

Cosa sono le creste marginali

Le creste marginali denti raccordano ai lati le cuspidi che sono separate da un solco cruciforme costituito dall'unione, all'interno della fossetta centrale, tra un solco mesio-distale ed uno bucco-linguale. Tra le cuspidi sono anche comprese delle piccole elevazioni che assumono una forma convessa e lineare, le quali prendono il nome di creste cuspidali. Dalla sommità di ogni cuspide partono ben quattro creste cuspidali che si estendono in diverse direzioni: mesiale, distale, linguale e vestibolare. Dobbiamo anche dire che sulla superficie occlusale abbiamo diversi tipi di creste il cui nome dipende da forma e posizione. Della cresta marginale abbiamo già parlato ma abbiamo anche le creste triangolari. In questo caso la cresta cuspidale si andrà a formare a partire dalla sommità della cuspide con un versante leggermente inclinato di forma triangolare verso il centro della superficie occlusale. Le creste trasversali invece si formano a seguito dell’unione di due creste triangolari e dà origine a una cresta che scorre trasversalmente dal lato vestibolare a quello linguale della superficie occlusale e prende il nome di cresta trasversale. Le creste oblique si trovano nella maggior parte die molari dell’arcata superiore. Si tratta di una cresta trasversale che si posiziona obliquamente sulla superficie occlusale e unisce la cuspide disto-vestibolare con la cuspide mesio-linguale. Infine abbiamo la cresta marginale che, come abbiamo già detto delimita il perimetro della superficie occlusale e si trova anche sulla superficie linguale dei denti anteriori dove si formano i margini laterali.

Cos’è la ricostruzione della cresta marginale

La ricostruzione della cresta marginale di solito si esegue in un solo step con un piccolo incremento di composito che, non trasferendo informazioni morfologiche, rende più complessa la procedura di completamento anatomico del gap occlusale. I composti micro-ibridi si sono dimostrati molto efficaci e possono garantire anche degli ottimi risultati a lungo termine. Non solo, grazie all’adesione permettono anche preparazioni mini-invasive e un sigillo marginale ermetico. Si possono utilizzare per diverse tipologie di restauro come nel caso dei restauri diretti che possono essere realizzaticon poche sollecitazioni dal punto di vista biomeccanico e con elementi dei settori latero-posteriori con cavità di piccole dimensioni e restauri indiretti in elementi posteriori trattati in presenza di carie con compromissione della cresta marginale. Il trattamento endodontico influisce in modo relativo sulla resistenza dell’elemento. Diversi specialisti hanno dimostrato che la preparazione della cavità di accesso produce solamente una diminuzione pari al 5% della resistenza del dente. Incide molto di più anche la perdita di una cresta marginale, cosa questa che potrebbe ridurre la resistenza in modo significativo.

Un ruolo importante viene giocato oltre alla perdita della cresta marginale anche dalla perdita di diverse zone cruciali della corona ovvero del tetto della camera pulpare e della dentina interassiale dell’istmo occlusale. In questo caso parliamo della porzione di tessuto dentale che si trova sopra la camera pulpare tra una cresta marginale e l’altra. Quando si perdono queste due strutture di collegamento tra le cuspidi si determina di conseguenza un cambiamento sostanziale dell’architettura del dente che diventerà meno resistente alle sollecitazioni meccaniche e anche maggiormente esposto alla frattura. Si sottolinea anche il fatto che il fattore età incide sui cambiamenti biochimici dell’elemento che viene trattato endodonticamente con la graduale mineralizzazione dei tubuli dentinali e una riduzione del quantitativo di fase acquosa che riduce progressivamente la resistenza alla frattura nell’elemento anziano.

Infine, quando parliamo di cresta marginale dobbiamo anche dire che gli studi sull’analisi biomeccanica dei denti trattati endodonticamente hanno ormai dimostrato come sia la quantità di sostanza dentale sana residua uno dei fattori primari di resistenza alle forze occlusali. Per quanto non vi sia ancora concordanza totale a riguardo, molti specialisti concordano sulla necessità di ridurre per quanto possibile l’asportazione di dentina sana durante le manovre endodontiche o restaurative. Potremo conseguire questo obiettivo durante le fasi endodontiche mediante sistemi ingrandenti e illuminazione dedicata oppure con frese di dimensioni ridotte e gambi allungati tali da favorire la visibilità durante la fase di preparazione della cavità di accesso ottenuta mediante strumenti rotanti.
Cresta marginale