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Perno moncone

Mai sentito parlare di perno moncone e perno dentale? Il perno moncone è un perno che serve a stabilizzare un moncone protesico e alloggia all’interno della radice svolgendo una funzione preziosa di armatura del moncone stesso. Questo significa rafforzare il moncone con un perno dente e renderlo in grado di sostenere una capsula. Il perno moncone può essere applicato in diversi casi, ad esempio in situazioni in cui il moncone può essere ridotto di dimensioni così da diventare idoneo a fare da sostegno a una capsula.

Spesso si ricorre al perno moncone quando un moncone dente già presente sotto una capsula, si spezza per un trauma o per un carico eccessivo oppure se viene compromesso da una carie profonda. Il perno moncone deve soddisfare alcuni requisiti come ad esempio la massima protezione della radice per ridurre il rischio di frattura o la ritenzione sufficiente all’interno della radice. Ovviamente come ogni trattamento il perno dente presenta delle indicazioni precise per la sua installazione.

Dunque è sempre meglio discutere con il proprio dentista per comprendere se questa è la scelta più appropriata per il proprio caso. Ad ogni modo è fondamentale avere molto riguardo alla scelta del perno moncone appropriato e alla situazione clinica (del dente e del canale stesso). In questo articolo ci occuperemo dunque di capire quando il perno moncone è una soluzione adatta e come viene installato nella pratica clinica.

Perno moncone: come si applica

Prima di cominciare a capire cos'è un perno moncone e procedere quindi con la ricostruzione di un dente, il dentista dovrà eseguire la cura canalare, anche nota come devitalizzazione, così da rendere una parte del canale disponibile per l’ancoraggio del perno. Dopo la preparazione del canale per il fissaggio del perno moncone, l’odontoiatra provvederà a cementare il perno moncone nella bocca del paziente e poi applicherà la capsula andando così a completare la ricostruzione del dente. Nonostante le tecniche conservative e i materiali di riempimento del canale, i denti endodontici di solito presentano una perdita dentale significativa, motivo per cui è essenziale rinforzarne la struttura con metodi diversi. Fino al 1980, il perno fuso era considerato l'opzione standard e più prevedibile per la ricostruzione di un dente traumatizzato e trattato endodonticamente. Tuttavia, questi perni convenzionali presentano svantaggi biologici e meccanici, come un alto modulo di elasticità, mancanza di ritenzione sufficiente e rischio di frattura della radice. A seconda della loro fabbricazione, troviamo due tipi di perni: fusi o prefabbricati e, all'interno di questi, di tipo metallico o in fibra. Tuttavia, i perni fusi hanno un tasso di fallimento più elevato rispetto ai perni prefabbricati a causa del rischio di frattura della radice. Diverse sono le proposte per la realizzazione di pilastri fusi: è possibile posizionare materiali plastici per riprodurre la forma della guaina e adattarla ad essa e quindi ribasare con acrilico autopolimerizzante.

Differenza tra perno moncone e impianti dentali

E’ abbastanza normale che i pazienti confondano il perno moncone con l’impianto dentale, in realtà però si tratta di due cose molto diverse tra loro. Il perno moncone comunque è un perno che alloggia all’interno della radice dentale naturale e viene utilizzato nei casi in cui sia danneggiata solamente la parte superiore del dente lasciando la radice intatta. L’impianto o perno dentale si utilizza quando il dente non esiste più per sostituire la radice su cui verrà poi applicata una protesi fissa (capsula, ponte). Alcuni pazienti utilizzano termini come perno e impianto a sproposito ma, come abbiamo visto, fanno riferimento a terapie diverse tra loro. L’impianto comunque è una vite in titanio che viene avvitata direttamente nell’osso del paziente. Questo implica che la radice sia stata estratta e che, al suo posto, sia stato impiantato l’elemento in titanio che dovrà fungere da nuova radice artificiale su cui ricostruire la corona del nuovo dente. Il perno moncone fa male? Per rispondere partiamo dal presupposto che un dente che necessita di essere devitalizzato di solito arriva all’attenzione del dentista per via di un evento traumatico o quando il processo di distruzione carioso diventa avanzato. In questi casi la perdita di sostanza dentale coronale può superare persino il 50%.

In queste situazioni dopo la devitalizzazione il dentista dovrà ricostruire la parte di dente persa. Il perno moncone è comunque la ricostruzione della parte centrale che serve a ritenzione della corona ed è un passaggio obbligatorio che non rafforza il dente ma che, se non ci fosse, renderebbe impossibile l’incapsulamento. Quanto dura un perno moncone dipende chiaramente sia da come viene eseguito l’intervento ma anche dalle abitudini di ciascun paziente. Ci sono comunque due tipologie di perno moncone che sono quello diretto, eseguito direttamente in bocca del paziente, e quello indiretto che viene eseguito in laboratorio su modello della bocca del paziente. Chiaramente il perno moncone consente al dentista di ricostruire la corona del dente ancorandosi all’interno del canale della radice. Ciò presuppone l’esistenza di una buona quantità di struttura dentale e la radice del dente resta nell’osso al cui interno viene cementato il perno. Questo implica che in assenza di una buona radice non potrà essere applicato il perno moncone.

Perno moncone costo

Chiaramente il prezzo finale del perno moncone dipende da una vasta gamma di fattori che includono la condizione di ciascun paziente e la scelta dei materiali. Di solito il prezzo del perno moncone comprensivo di ablazione e devitalizzazione del dente più inserimento del perno e della corona ammonta a circa 1000-1220 euro.
Perno moncone