Estrazione dente devitalizzato
Attualmente c'è una forte richiesta di esecuzione del trattamento ortodontico. Considerando che 5 pazienti odontoiatrici su 10 richiedono l'endodonzia in alcuni denti quindi, il trattamento ortodontico prevede il movimento di denti sia vitali che non vitali. Esistono controversie riguardo al movimento ortodontico di un dente trattato endodonticamente. Si ritiene che le forze ortodontiche nei denti trattati endodonticamente non si manifestino così rapidamente come nei denti vitali. La pianificazione del trattamento di pazienti con denti trattati endodonticamente richiede una valutazione dettagliata sia della prognosi del dente che di una possibile malocclusione. Prima di iniziare il trattamento ortodontico deve essere stabilito un piano di trattamento interdisciplinare basato sui risultati clinici e radiografici. Di solito l'estrazione dente devitalizzato avviene solo quando seriamente danneggiato, proprio come accade con i denti che non sono stati devitalizzati. Se un dente è recuperabile si sconsiglia di eseguire una estrazione solo perché è devitalizzato. Vi è un'ampia controversia sulla prognosi e sul trattamento da seguire nei denti precedentemente trattati endodonticamente e se debbano o meno essere sottoposti a trattamento ortodontico a causa del rischio di riassorbimento radicolare, della perdita di elasticità della dentina e della diminuzione della sensibilità alla pressione. Per saperne di più sulle situazioni in cui potrebbe rendersi necessaria l'estrazione dente devitalizzato non resta che proseguire la lettura.
Estrazione dente devitalizzato: quando si fa
Un dente devitalizzato poi ricostruito con un perno moncone potrebbe andare incontro a un evento macroscopico come la frattura completa o la frattura parziale. Un dente devitalizzato, lo ricordiamo, è sicuramente strutturalmente molto più fragile rispetto a un dente normale. Bisognerà quindi procedere con l’estrazione del dente compromesso in quanto non più trattabile in alcun modo. In caso di frattura il paziente ravvisa dolore e fastidio anche intenso, in caso di frattura parziale invece è anche possibile che non ci siano sintomi di alcun tipo. In questi casi il dente non è più trattabile in quanto i margini di ogni restauro conservativo o protesico dovrebbero essere posizionati partendo dalla porzione rimanente di dente non interessata alla frattura. Ma l’estrazione dente devitalizzato fa male? La risposta in questo caso è negativa, ancor più che viene eseguita l’anestesia. Ma perché bisognerebbe togliere un dente devitalizzato che non fa male in caso di frattura parziale? Bisogna considerare che la perdita di osso tende a progredire nel tempo con il progredire della linea di frattura portando a trattamenti che saranno sempre più complessi e dall’esito incerto. In uno studio condotto su animali, è stata valutata l'efficacia delle forze ortodontiche sui denti trattati endodonticamente e il grado di riassorbimento radicolare prodotto. Tre mesi dopo l'applicazione delle forze si è riscontrato che i denti vitali e devitalizzati si muovono per distanze simili quando sottoposti alla stessa forza.
I denti devitalizzati hanno mostrato una maggiore quantità di perdita di cemento e un maggior numero di lacune di riassorbimento; tuttavia, questa maggiore incidenza può essere dovuta alla presenza di infiammazione periapicale piuttosto che alla mancanza di vitalità del dente. Questi risultati sono coerenti con quelli di un altro studio condotto sui gatti, in cui si è riscontrato che le forze sono il fattore responsabile del riassorbimento radicolare e non la vitalità o la mancanza di esso. Per evitare di doversi sottoporre a una devitalizzazione bisogna mantenere una corretta igiene dentale e, cosa più importante, andare ai controlli dentali regolari per rilevare in tempo eventuali carie o fratture. Trattare un dente con un canale radicolare significa agire in ritardo, poiché nei controlli regolari è possibile rilevare le carie e trattarle senza la necessità di una devitalizzazione.
Estrazione dente devitalizzato con granuloma
Quando si ha a che fare con un granuloma molti pazienti si spaventano ma si tratta in realtà di un problema che può essere curato. Il granuloma non è una malattia in sé ma è il segno dello stadio avanzato del processo distruttivo iniziato con una piccola carie mal curata. Il granuloma è per certi versi un tentativo di difesa del nostro corpo per arginare il problema. Avere un granuloma significa che c’è in quel momento un danno avanzato al dente e che si rischiano possibili riacutizzazioni dei sintomi e un ingrandimento progressivo della lesione granulomatosa. I denti colpiti da granuloma o cisti dentali spesso devono essere curati con l’estrazione dente devitalizzato, l’unica alternativa reale per prevenire il rischio di espansione dell’infezione all’osso portante o al sangue. Per contrastare il granuloma che si origina in un dente già devitalizzato è possibile procedere al ritrattamento del dente, ovvero a una nuova pulizia dei canali radicolari a cui seguirà una sigillatura efficace.
Qualora il granuloma dentale tendesse a ripresentarsi con frequenza, il dentista dovrà valutare l’apicectomia, una tecnica consistente nell’asportazione chirurgica dell’apice radicolare del dente infetto. Così facendo verranno eliminati tutti i batteri assieme a una piccola porzione di radice del dente. L’estrazione del dente devitalizzato con granuloma va considerata quindi come l’ultima risorsa a disposizione. Quando parliamo di estrazione dente devitalizzato costo e procedura variano chiaramente di caso in caso a seconda delle specifiche condizioni di ogni paziente.
Estrazione dente devitalizzato: quando si fa
Un dente devitalizzato poi ricostruito con un perno moncone potrebbe andare incontro a un evento macroscopico come la frattura completa o la frattura parziale. Un dente devitalizzato, lo ricordiamo, è sicuramente strutturalmente molto più fragile rispetto a un dente normale. Bisognerà quindi procedere con l’estrazione del dente compromesso in quanto non più trattabile in alcun modo. In caso di frattura il paziente ravvisa dolore e fastidio anche intenso, in caso di frattura parziale invece è anche possibile che non ci siano sintomi di alcun tipo. In questi casi il dente non è più trattabile in quanto i margini di ogni restauro conservativo o protesico dovrebbero essere posizionati partendo dalla porzione rimanente di dente non interessata alla frattura. Ma l’estrazione dente devitalizzato fa male? La risposta in questo caso è negativa, ancor più che viene eseguita l’anestesia. Ma perché bisognerebbe togliere un dente devitalizzato che non fa male in caso di frattura parziale? Bisogna considerare che la perdita di osso tende a progredire nel tempo con il progredire della linea di frattura portando a trattamenti che saranno sempre più complessi e dall’esito incerto. In uno studio condotto su animali, è stata valutata l'efficacia delle forze ortodontiche sui denti trattati endodonticamente e il grado di riassorbimento radicolare prodotto. Tre mesi dopo l'applicazione delle forze si è riscontrato che i denti vitali e devitalizzati si muovono per distanze simili quando sottoposti alla stessa forza.
I denti devitalizzati hanno mostrato una maggiore quantità di perdita di cemento e un maggior numero di lacune di riassorbimento; tuttavia, questa maggiore incidenza può essere dovuta alla presenza di infiammazione periapicale piuttosto che alla mancanza di vitalità del dente. Questi risultati sono coerenti con quelli di un altro studio condotto sui gatti, in cui si è riscontrato che le forze sono il fattore responsabile del riassorbimento radicolare e non la vitalità o la mancanza di esso. Per evitare di doversi sottoporre a una devitalizzazione bisogna mantenere una corretta igiene dentale e, cosa più importante, andare ai controlli dentali regolari per rilevare in tempo eventuali carie o fratture. Trattare un dente con un canale radicolare significa agire in ritardo, poiché nei controlli regolari è possibile rilevare le carie e trattarle senza la necessità di una devitalizzazione.
Estrazione dente devitalizzato con granuloma
Quando si ha a che fare con un granuloma molti pazienti si spaventano ma si tratta in realtà di un problema che può essere curato. Il granuloma non è una malattia in sé ma è il segno dello stadio avanzato del processo distruttivo iniziato con una piccola carie mal curata. Il granuloma è per certi versi un tentativo di difesa del nostro corpo per arginare il problema. Avere un granuloma significa che c’è in quel momento un danno avanzato al dente e che si rischiano possibili riacutizzazioni dei sintomi e un ingrandimento progressivo della lesione granulomatosa. I denti colpiti da granuloma o cisti dentali spesso devono essere curati con l’estrazione dente devitalizzato, l’unica alternativa reale per prevenire il rischio di espansione dell’infezione all’osso portante o al sangue. Per contrastare il granuloma che si origina in un dente già devitalizzato è possibile procedere al ritrattamento del dente, ovvero a una nuova pulizia dei canali radicolari a cui seguirà una sigillatura efficace.
Qualora il granuloma dentale tendesse a ripresentarsi con frequenza, il dentista dovrà valutare l’apicectomia, una tecnica consistente nell’asportazione chirurgica dell’apice radicolare del dente infetto. Così facendo verranno eliminati tutti i batteri assieme a una piccola porzione di radice del dente. L’estrazione del dente devitalizzato con granuloma va considerata quindi come l’ultima risorsa a disposizione. Quando parliamo di estrazione dente devitalizzato costo e procedura variano chiaramente di caso in caso a seconda delle specifiche condizioni di ogni paziente.
