Endodonzia chirurgica
La chirurgia endodontica o endodonzia chirurgica è la procedura di rimozione di una lesione periapicale. Un dente con coinvolgimento della polpa richiederà nella maggior parte dei casi un trattamento endodontico. Sebbene la percentuale sia bassa, solo nell'8% dei casi, questo trattamento endodontico può fallire o non avere il risultato atteso. In questi casi per preservare questo dente si dovrà eseguire un intervento di endodonzia chirurgica. Quando si parla di endodonzia chirurgica si intende la rimozione chirurgica del tessuto periapicale patologico e la rimozione del terzo della radice dentale per sigillare successivamente il canale o i canali radicolari. Questo intervento mira a creare le condizioni ottimali per la rigenerazione dei tessuti e la formazione di un nuovo complesso di supporto per il dente. Nei prossimi paragrafi cercheremo di capire quali sono le cause dell’endodonzia chirurgica e quali sono le controindicazioni.
Endodonzia chirurgica: a cosa serve
Eseguendo un intervento di endodonzia chirurgica si riuscirà a conseguire l’obiettivo di eliminare il fuoco infettivo e la cisti radicolare mediante il curettage apicale e l’apicectomia che lo facilita. Si riuscirà anche a preservare il dente causativo mediante un appropriato trattamento del canale radicolare e sigillatura apicale mediante apicectomia e riempimento retrogrado. La chirurgia endodontica prevede tre tecniche di base che sono: curettage apicale, apicectomia e otturazione retrograda. Questo tipo di chirurgia endodontica richiede una grande meticolosità e l'osservanza di fasi ben regolate, che, insieme alla bravura del professionista, porteranno al successo della tecnica.
Quando è indicata la chirurgia endodontica?
Il successo o il fallimento dell’intervento di endodonzia chirurgica dipenderà dalla complessità anatomica di ogni dente, cioè dal sistema canalare presente e anche dall'abilità del professionista che eseguirà il trattamento. Questo intervento sarà generalmente indicato attraverso il sistema dei canali per raggiungere il processo dentale infettivo da trattare o la lesione presente. Allo stesso modo la chirurgia endodontica sarà un'opzione di trattamento quando la reendodonzia dentale non è possibile o è insufficiente. Il curettage apicale si esegue quando il riempimento di un canale radicolare ha superato l'apice, irritando così i tessuti periapicali, oppure quando uno strumento è stato forzato oltre l'apice, nei tessuti periapicali. Si eseguirà un trattamento di endodonzia chirurgica anche nei casi in cui sia stata eseguita una terapia conservativa con trattamento endodontico o quando la lesione periapicale non si riduce. Il dolore periapicale non può essere eliminato con procedure conservative. L’apicetomia o resezione apicale si esegue invece quando uno strumento rotto si incastra nel terzo apicale e dà manifestazioni patologiche oppure quando uno strumento ha perforato la radice e la terapia conservativa è fallita.
Quali sono le controindicazioni alla chirurgia endodontica?
Non ci sono controindicazioni assolute quando si esegue un intervento di endodonzia chirurgica. Tuttavia ci sono una serie di circostanze che devono essere prese in considerazione quando si pianifica tale intervento chirurgico. Una storia clinica completa e corretta del paziente ci consentirà di rilevare i fattori di rischio che potrebbero influenzare le prestazioni e l'esito del trattamento chirurgico. Nella scelta del giusto intervento di endodonzia chirurgica si dovrà tenere conto di eventuali alterazioni sistemiche come ipertensione grave e incontrollata, infarto del miocardio, endocardite batterica subacuta, problemi ematologici incontrollati, osteoradionecrosi, diabete incontrollato. Per evitare complicazioni in questo tipo di intervento è fondamentale padroneggiare la tecnica chirurgica. Con un'adeguata pianificazione del trattamento e la definizione delle tecniche chirurgiche appropriate, queste complicanze postoperatorie sono ridotte al minimo. Tra le controindicazioni di una endodonzia chirurgica abbiamo sicuramente il dolore. Di solito dopo questi interventi il dolore è normalmente moderato o lieve e può essere più intenso la prima notte dopo l'intervento. Per evitarlo dobbiamo seguire il regime farmacologico prescritto dal chirurgo orale e, in caso di intensificazione del dolore, dobbiamo recarci immediatamente dallo studio dentistico.
È anche possibile la comparsa di un ematoma nell'area trattata così come un edema. Allo stesso modo l'infiammazione della zona trattata sarà normale e il grado di questa non implica il successo o il fallimento del trattamento effettuato. La formazione di una ecchimosi è più comune nei pazienti con pelle più bianca e nelle persone anziane. È dovuta alla manipolazione inadeguata dei tessuti molli, soprattutto nella retrazione del lembo effettuata con eccessiva pressione, durante l'intervento chirurgico, sulle labbra e sui tessuti duri. L’emorragia invece potrebbe essere causata dalla rottura di un vaso sanguigno durante il curettage della lesione da trattare, da una retrazione incompleta del mucoperiosteo o da incisioni profonde attraverso inserzioni muscolari. La definizione di fallimento o successo endodontico continua ad essere molto controversa. La definizione clinica di successo è quella di dente asintomatico, mentre la definizione di successo radiologico è quella di risoluzione della radiolucidità periapicale. Allo stesso modo la definizione istologica di successo è il ripristino di una struttura normale in assenza di cellule infiammatorie e/o infettive. Il costo della endodonzia chirurgica viene pianificato mediante l’utilizzo della Tomografia Computerizzata Cone Beam ed eseguita in microscopia operatoria per assicurare la maggiore precisione possibile. Il costo della procedura è molto variabile a seconda del dente e della morfologia radicolare.
Endodonzia chirurgica: a cosa serve
Eseguendo un intervento di endodonzia chirurgica si riuscirà a conseguire l’obiettivo di eliminare il fuoco infettivo e la cisti radicolare mediante il curettage apicale e l’apicectomia che lo facilita. Si riuscirà anche a preservare il dente causativo mediante un appropriato trattamento del canale radicolare e sigillatura apicale mediante apicectomia e riempimento retrogrado. La chirurgia endodontica prevede tre tecniche di base che sono: curettage apicale, apicectomia e otturazione retrograda. Questo tipo di chirurgia endodontica richiede una grande meticolosità e l'osservanza di fasi ben regolate, che, insieme alla bravura del professionista, porteranno al successo della tecnica.
Quando è indicata la chirurgia endodontica?
Il successo o il fallimento dell’intervento di endodonzia chirurgica dipenderà dalla complessità anatomica di ogni dente, cioè dal sistema canalare presente e anche dall'abilità del professionista che eseguirà il trattamento. Questo intervento sarà generalmente indicato attraverso il sistema dei canali per raggiungere il processo dentale infettivo da trattare o la lesione presente. Allo stesso modo la chirurgia endodontica sarà un'opzione di trattamento quando la reendodonzia dentale non è possibile o è insufficiente. Il curettage apicale si esegue quando il riempimento di un canale radicolare ha superato l'apice, irritando così i tessuti periapicali, oppure quando uno strumento è stato forzato oltre l'apice, nei tessuti periapicali. Si eseguirà un trattamento di endodonzia chirurgica anche nei casi in cui sia stata eseguita una terapia conservativa con trattamento endodontico o quando la lesione periapicale non si riduce. Il dolore periapicale non può essere eliminato con procedure conservative. L’apicetomia o resezione apicale si esegue invece quando uno strumento rotto si incastra nel terzo apicale e dà manifestazioni patologiche oppure quando uno strumento ha perforato la radice e la terapia conservativa è fallita.
Quali sono le controindicazioni alla chirurgia endodontica?
Non ci sono controindicazioni assolute quando si esegue un intervento di endodonzia chirurgica. Tuttavia ci sono una serie di circostanze che devono essere prese in considerazione quando si pianifica tale intervento chirurgico. Una storia clinica completa e corretta del paziente ci consentirà di rilevare i fattori di rischio che potrebbero influenzare le prestazioni e l'esito del trattamento chirurgico. Nella scelta del giusto intervento di endodonzia chirurgica si dovrà tenere conto di eventuali alterazioni sistemiche come ipertensione grave e incontrollata, infarto del miocardio, endocardite batterica subacuta, problemi ematologici incontrollati, osteoradionecrosi, diabete incontrollato. Per evitare complicazioni in questo tipo di intervento è fondamentale padroneggiare la tecnica chirurgica. Con un'adeguata pianificazione del trattamento e la definizione delle tecniche chirurgiche appropriate, queste complicanze postoperatorie sono ridotte al minimo. Tra le controindicazioni di una endodonzia chirurgica abbiamo sicuramente il dolore. Di solito dopo questi interventi il dolore è normalmente moderato o lieve e può essere più intenso la prima notte dopo l'intervento. Per evitarlo dobbiamo seguire il regime farmacologico prescritto dal chirurgo orale e, in caso di intensificazione del dolore, dobbiamo recarci immediatamente dallo studio dentistico.
È anche possibile la comparsa di un ematoma nell'area trattata così come un edema. Allo stesso modo l'infiammazione della zona trattata sarà normale e il grado di questa non implica il successo o il fallimento del trattamento effettuato. La formazione di una ecchimosi è più comune nei pazienti con pelle più bianca e nelle persone anziane. È dovuta alla manipolazione inadeguata dei tessuti molli, soprattutto nella retrazione del lembo effettuata con eccessiva pressione, durante l'intervento chirurgico, sulle labbra e sui tessuti duri. L’emorragia invece potrebbe essere causata dalla rottura di un vaso sanguigno durante il curettage della lesione da trattare, da una retrazione incompleta del mucoperiosteo o da incisioni profonde attraverso inserzioni muscolari. La definizione di fallimento o successo endodontico continua ad essere molto controversa. La definizione clinica di successo è quella di dente asintomatico, mentre la definizione di successo radiologico è quella di risoluzione della radiolucidità periapicale. Allo stesso modo la definizione istologica di successo è il ripristino di una struttura normale in assenza di cellule infiammatorie e/o infettive. Il costo della endodonzia chirurgica viene pianificato mediante l’utilizzo della Tomografia Computerizzata Cone Beam ed eseguita in microscopia operatoria per assicurare la maggiore precisione possibile. Il costo della procedura è molto variabile a seconda del dente e della morfologia radicolare.
