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Alesatura

Con il termine alesatura si fa comunemente riferimento a un processo di asportazione o a un’operazione di lavorazione meccanica eseguita per conseguire delle buone finiture superficiali o per allargare dei fori precedentemente praticati con un trapano a un diametro leggermente inferiore. Un alesatore è quindi uno strumento che viene utilizzato in odontoiatria per allargare i terzi coronali e per eliminare i residui dentali. L’alesatura endodonzia è quindi un procedimento abbastanza di routine che si fa quando il dentista deve operare una devitalizzazione di un dente. Ricordiamo che se una carie dentale non viene curata per tempo rischia di espandersi coinvolgendo prima la dentina e poi la polpa del dente. Quando ciò accade il dentista deve procedere con una devitalizzazione, ovvero con la rimozione del tessuto pulpare infetto e la disinfezione dei canali dentali. Con il termine endodonzia infatti si intendono tutte quelle procedure che il dentista esegue per l’alesatura, la detersione e la sigillatura dei canali radicali che sono situati all’interno delle radici e che contengono il nervo o la polpa del dente.

Cos’è l’alesatura

Abbiamo visto come l’alesatura sia uno dei procedimenti che fa parte della devitalizzazione del dente, ovvero il procedimento con cui si rimuove il nervo del dente dolente colpito da pulpite. Le procedure endodontiche mirano a curare le varie patologie che affliggono la polpa dentaria e che possono essere acute o croniche. Le forme acute sono le pulpiti e sono caratterizzate da dolore intenso che tende a peggiorare quando il paziente si trova in posizione sdraiata oppure quando il dente viene sottoposto a stimoli esterni come freddo, percussione e masticazione. La causa del dolore spesso va ricercata in una carie profonda che ha ormai danneggiato la corona raggiungendo la polpa del dente e causando una infiammazione chiamata pulpite. Se parliamo invece della forma cronica, i sintomi cambiano e includono gonfiore, sensibilità al caldo e sensazione di avere i denti più lunghi. La causa scatenante dei problemi che richiedono una devitalizzazione e quindi l’alesatura è quasi sempre una carie profonda non curata. L’alesatura viene eseguita con un utensile chiamato alesatore. Questo alesatore può eseguire due movimenti, uno di rotazione sul proprio asse e un altro di movimento rettilineo lungo. Prima di procedere con l’alesatura di un foro dovrà essere stato perforato lasciando un certo spessore sulla base del diametro e del materiale. L’alesatura può essere eseguita sia manualmente che automaticamente mediante una macchina adeguata come potrebbe essere la fresatrice o un trapano.

Alesatura odontoiatria: consigli utili

Per una corretta alesatura sarà molto importante preparare la perforazione con cura facendo attenzione a lasciare il materiale appena all’interno del foro. Qualora il materiale di riempimento fosse insufficiente, l’alesatore potrebbe sfregare contro il materiale facendogli perdere diametro. Mentre la perforazione viene eseguita a grande velocità, il processo di alesatura andrà fatto a velocità molto inferiori in quanto bisognerà rimuovere molto meno materiale. Se l’obiettivo è quello di realizzare una alesatura perfetta bisognerà selezionare il tipo ottimale di alesatore adatto alle velocità idonee. Uno degli errori più comuni che si può commettere con l’alesatura è quello di non controllare che i fori praticati abbiano tutti il diametro giusto. Sarà anche opportuno per il dentista verificare che l’alesatore sia correttamente bilanciato altrimenti si potrebbe correre il rischio di un disallineamento che farà in modo che l’alesatore tagli più di quanto dovrebbe. Attenzione poi a dedicare il giusto tempo anche alla corretta manutenzione dell’alesatore. Una buona alesatura infatti necessita di un alesatore correttamente lubrificato così da contrastare un prematuro deterioramento.

Le caratteristiche tecniche dell’alesatore

Come abbiamo visto per eseguire l’alesatura durante un trattamento canalare occorre utilizzare un alesatore, ovvero un utensile da taglio cilindrico che viene utilizzato per ottenere fori ad elevata precisione. Gli alesatori hanno scanalature e denti scolpiti su tutta la loro lunghezza e sono composti da diverse parti che ora andremo ad analizzare nel dettaglio. L’alesatore ha un manico, ovvero la parte con cui il dentista impugna lo strumento per utilizzarlo. Il manico può essere cilindrico o conico a seconda del modello. In genere l’alesatore cilindrico viene utilizzato per l’alesatura a mano e solitamente ha una punta quadra all’estremità. Oltre al manico, l’alesatore è composto anche da un corpo, la parte tagliente dell’alesatore. Il corpo è coperto da una serie di scanalature diritte o elicoidali. Si consideri poi che la quantità di materiale da rimuovere con l’alesatura dipende dall’applicazione superficiale del foro preforato.

Quando si esegue la devitalizzazione, dopo l’anestesia, il dentista utilizza degli strumenti rotanti in nichel-titanio molto flessibili che rimuovono fino all’apice radicolare il nervo del dente. Il canale viene quindi sottoposto ad alesatura mediante ripetuti passaggi così da dargli una conicità e una forma idonea alla successiva terapia canalare. La metodica della devitalizzazione prevede quindi isolamento del campo operatorio con diga di gomma e apertura della camera pulpare. A questo punto si procede con detersione del canale dai detriti, all’irrigazione con ipoclorito di sodio e con la alesatura e preparazione manuale o meccanica del canale.
Alesatura