Bandaggio apparecchio fisso
Mai sentito parlare di bandaggio apparecchio fisso? Stiamo parlando di una delle fasi delicate a cui deve pensare lo specialista nell’ambito di elaborare un piano di cura ortodontico fisso. Si consideri che in questi casi l’errato posizionamento dei brackets potrebbe portare a conseguenze anche molto gravi, si pensi ad esempio ai movimenti dentali indesiderati come deviazioni di rotazione, inclinazioni, estrusioni o intrusioni. Quasi sempre per quanto riguarda il bandaggio apparecchio fisso i dentisti utilizzano la tecnica diretta. I sostenitori di questa tecnica ritengono che possa essere l’ideale per incrementare la precisione del posizionamento. Ma questa fase di bandaggio apparecchio fisso in cosa consiste esattamente?
Bandaggio apparecchio fisso: di che cosa si tratta
La tecnica del bandaggio apparecchio fisso si articola in diverse fasi tra cui una prima fase in laboratorio che prevede che ogni singolo bracket debba essere posizionato con precisione sul modello di studio. Ci sarà poi una seconda fase, detta fase clinica, dove si mantengono le posizioni predeterminate. Parlando di bandaggio apparecchio fisso vantaggi concreti sono a portata di mano, stiamo parlando ad esempio di diminuire tempo alla poltrona e di prevenire possibili eventi avversi come accumulo di placca batterica.
Bandaggio apparecchio fisso: diretto o indiretto?
Il bandaggio apparecchio fisso diretto si basa sull’adesione diretta degli attacchi sulla superficie dei nostri denti. Nello specifico avremo una prima fase nella quale la superficie del dente verrà pulita utilizzando spazzolini per profilassi. Utilizzando lo spazzolino potremo eliminare la placca batterica e poi potremo applicare un gel mordenzante sull’aspetto vestibolare del dente. Nella fase successiva il composito viene applicato alla staffa e poi posizionato sulla superficie del dente. A questo punto i resti di composito eventuale rimasti intorno all’apparecchio verranno rimossi. Con questa tecnica di bandaggio apparecchio fisso l’ortodontista utilizza diversi posizionatori e misura la distanza a cui dovranno essere posizionati i monconi utilizzando uno specchio e una sonda. Nell’ultima fase del bandaggio apparecchio fisso diretto il dentista procede a posizionare l’arco. Si tratta chiaramente di una tipologia di cementazione tradizionale e, per velocizzare i tempi di posizionamento, gli ortodontisti spesso ricorrono al cosiddetto bandaggio indiretto. La tecnica di bandaggio indiretto è invece una procedura di cementazione che rappresenta un netto miglioramento rispetto alla cementazione diretta.
Bandaggio apparecchio fisso indiretto: i diversi passaggi
Per prima cosa verrà realizzato un modello in gesso che servirà per misurare la bocca del paziente e a cementare su di esso le staffe. Le stecche di trasferimento vengono realizzate dal dentista in plastica termoformabile e al loro interno si inseriranno le staffe. Inoltre già nella consultazione verranno isolati i tessuti molli della bocca e verrà preparata la superficie del dente. Attenzione in quanto lo specialista dovrà lavare ogni singolo dente applicando poi l’adesivo sulla facciata anteriore del dente dove dovrà essere cementato l’apparecchio ortodontico. Lo step successivo prevede di aggiungere un adesivo alla superfice dell’attacco posizionando la stecca di trasferimento nella bocca del paziente. Lo specialista dovrà anche utilizzare una lampada per polimerizzare. Dopo che le staffe sono state cementate la stecca di trasferimento verrà rimossa dalla bocca e verranno poi posizionati archi e legature. Ricordiamo comunque che il bandaggio ortodontico consiste nel posizionamento delle parentesi graffe sui denti. Il bandaggio consiste quindi nell’applicazione delle parentesi graffe dentali, ovvero dei dispositivi a filo utilizzati per correggere denti o mascelle.
Bandaggio apparecchio fisso: i tempi di posizionamento
Parlando di bandaggio apparecchio fisso dobbiamo anche dire che la durata del processo di bandaggio dipende dal sistema ortodontico scelto. Quando il dentista dice di dover procedere con l’inserimento di attacchi in metallo dovrebbe passare circa un mese prima che possa posizionare le staffe dell’arcata inferiore. In caso di attacchi linguali lo specialista dovrà sistemare prima le staffe dell’arcata inferiore e poi, in un secondo tempo, quelle dell’arcata superiore. In questi casi la durata media dell’intervento può raggiungere e superare i 60 minuti a seconda dei casi.
Bandaggio apparecchio fisso e malocclusioni
Il bandaggio apparecchio fisso potrebbe rendersi necessario, ad esempio, in caso di affollamento dentale. In questi casi lo spazio a disposizione nell’arcata dentale non sarà sufficiente per alloggiare i denti in modo adeguato. E questo significa che vi è una differenza tra dimensioni dentali e spazio a disposizione sulla base ossea che accoglie i denti. Detto in altre parole lo spazio nell’osso non sarà sufficiente a contenere in modo corretto tutti i denti che avranno la tendenza a inclinarsi all’indietro alla ricerca di spazio. Abbiamo poi i denti con spaziatura eccessiva, un problema che potrebbe essere causato dalle dimensioni ridotte dei denti e da una crescita anomala dell’osso mascellare. In caso di denti mancanti il problema potrebbe anche essere dovuto allo spostamento del dente vicino per via dello spazio vuoto. Dopo la consegna dell’apparecchio ortodontico e il relativo bandaggio inizierà poi il percorso di cura che si traduce in regolari controlli mensili fondamentali per la buona riuscita del trattamento.
Bandaggio apparecchio fisso: di che cosa si tratta
La tecnica del bandaggio apparecchio fisso si articola in diverse fasi tra cui una prima fase in laboratorio che prevede che ogni singolo bracket debba essere posizionato con precisione sul modello di studio. Ci sarà poi una seconda fase, detta fase clinica, dove si mantengono le posizioni predeterminate. Parlando di bandaggio apparecchio fisso vantaggi concreti sono a portata di mano, stiamo parlando ad esempio di diminuire tempo alla poltrona e di prevenire possibili eventi avversi come accumulo di placca batterica.
Bandaggio apparecchio fisso: diretto o indiretto?
Il bandaggio apparecchio fisso diretto si basa sull’adesione diretta degli attacchi sulla superficie dei nostri denti. Nello specifico avremo una prima fase nella quale la superficie del dente verrà pulita utilizzando spazzolini per profilassi. Utilizzando lo spazzolino potremo eliminare la placca batterica e poi potremo applicare un gel mordenzante sull’aspetto vestibolare del dente. Nella fase successiva il composito viene applicato alla staffa e poi posizionato sulla superficie del dente. A questo punto i resti di composito eventuale rimasti intorno all’apparecchio verranno rimossi. Con questa tecnica di bandaggio apparecchio fisso l’ortodontista utilizza diversi posizionatori e misura la distanza a cui dovranno essere posizionati i monconi utilizzando uno specchio e una sonda. Nell’ultima fase del bandaggio apparecchio fisso diretto il dentista procede a posizionare l’arco. Si tratta chiaramente di una tipologia di cementazione tradizionale e, per velocizzare i tempi di posizionamento, gli ortodontisti spesso ricorrono al cosiddetto bandaggio indiretto. La tecnica di bandaggio indiretto è invece una procedura di cementazione che rappresenta un netto miglioramento rispetto alla cementazione diretta.
Bandaggio apparecchio fisso indiretto: i diversi passaggi
Per prima cosa verrà realizzato un modello in gesso che servirà per misurare la bocca del paziente e a cementare su di esso le staffe. Le stecche di trasferimento vengono realizzate dal dentista in plastica termoformabile e al loro interno si inseriranno le staffe. Inoltre già nella consultazione verranno isolati i tessuti molli della bocca e verrà preparata la superficie del dente. Attenzione in quanto lo specialista dovrà lavare ogni singolo dente applicando poi l’adesivo sulla facciata anteriore del dente dove dovrà essere cementato l’apparecchio ortodontico. Lo step successivo prevede di aggiungere un adesivo alla superfice dell’attacco posizionando la stecca di trasferimento nella bocca del paziente. Lo specialista dovrà anche utilizzare una lampada per polimerizzare. Dopo che le staffe sono state cementate la stecca di trasferimento verrà rimossa dalla bocca e verranno poi posizionati archi e legature. Ricordiamo comunque che il bandaggio ortodontico consiste nel posizionamento delle parentesi graffe sui denti. Il bandaggio consiste quindi nell’applicazione delle parentesi graffe dentali, ovvero dei dispositivi a filo utilizzati per correggere denti o mascelle.
Bandaggio apparecchio fisso: i tempi di posizionamento
Parlando di bandaggio apparecchio fisso dobbiamo anche dire che la durata del processo di bandaggio dipende dal sistema ortodontico scelto. Quando il dentista dice di dover procedere con l’inserimento di attacchi in metallo dovrebbe passare circa un mese prima che possa posizionare le staffe dell’arcata inferiore. In caso di attacchi linguali lo specialista dovrà sistemare prima le staffe dell’arcata inferiore e poi, in un secondo tempo, quelle dell’arcata superiore. In questi casi la durata media dell’intervento può raggiungere e superare i 60 minuti a seconda dei casi.
Bandaggio apparecchio fisso e malocclusioni
Il bandaggio apparecchio fisso potrebbe rendersi necessario, ad esempio, in caso di affollamento dentale. In questi casi lo spazio a disposizione nell’arcata dentale non sarà sufficiente per alloggiare i denti in modo adeguato. E questo significa che vi è una differenza tra dimensioni dentali e spazio a disposizione sulla base ossea che accoglie i denti. Detto in altre parole lo spazio nell’osso non sarà sufficiente a contenere in modo corretto tutti i denti che avranno la tendenza a inclinarsi all’indietro alla ricerca di spazio. Abbiamo poi i denti con spaziatura eccessiva, un problema che potrebbe essere causato dalle dimensioni ridotte dei denti e da una crescita anomala dell’osso mascellare. In caso di denti mancanti il problema potrebbe anche essere dovuto allo spostamento del dente vicino per via dello spazio vuoto. Dopo la consegna dell’apparecchio ortodontico e il relativo bandaggio inizierà poi il percorso di cura che si traduce in regolari controlli mensili fondamentali per la buona riuscita del trattamento.
