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Tartaro grave

Il tartaro grave è uno dei problemi dentali più diffusi in assoluto anche perché si tratta della causa principale delle carie e di altri problemi come la gengivite. Trascurare l’accumulo di tartaro nel cavo orale rappresenta un rischio elevato tanto per la salute di denti e gengive, quanto per la salute generale del paziente. Il tartaro grave altro non è che un insieme di depositi minerali composto per la stragrande maggioranza da sali inorganici e poi da percentuali minori di calcio, fosforo, sodio, carbonato, manganese e così via. L’eccessiva formazione di tartaro aumenta esponenzialmente la possibilità dell’insorgenza di carie dentali o di infiammazioni del cavo orale. Il tartaro grave può trovarsi sia sulla superficie dei denti, sia all’interno della gengiva con la formazione di tasche parodontali.

Quando ciò accade la situazione è già compromessa in quanto le tasche parodontali possono determinare la parodontite, una patologia grave che può portare anche alla mobilità e alla perdita dei denti. Oltre alla cattiva salute orale, ai denti sovrapposti e alle condizioni non igieniche, ci possono essere anche altri fattori di rischio che portano alla formazione di tartaro grave. Tra questi ci sono:

-I bambini che soffrono di fibrosi cistica o asma il cui rischio di sviluppare tartaro grave è il doppio rispetto ad altri bambini non affetti da tali patologie.
-Le persone che fumano poiché il fumo rovina lo smalto dentale rendendolo più poroso e più soggetto alla formazione di placca e dunque, conseguentemente tartaro.
-Le persone alimentate per lungo tempo con un sondino gastrico o stomia. Anche in questo caso il rischio è aumentato quasi del doppio.
-L'assunzione di alcuni farmaci come diuretici, beta-bloccanti e anticolinergici possono causare secchezza delle fauci e più probabilità di sviluppare il tartaro sui denti.

In questo articolo vedremo insieme tutti i modi per prevenire la formazione di tartaro grave ed eventualmente come rimuoverlo.

Tartaro grave: caratteristiche

Parlando delle caratteristiche dell’accumulo tartaro bisogna dire che si forma a seguito dei depositi di placca. L’igiene orale quotidiana infatti serve proprio a rimuovere la placca prima che si indurisca diventando tartaro. Quando questo avviene i batteri iniziano a intaccare dapprima lo smalto del dente e poi la dentina, arrivando poi fino alla polpa. Il colore del tartaro può andare dal giallastro fino al marrone o al nero. Di solito il tartaro grave di colore marrone dipende quasi sempre dai pigmenti degli alimenti ingeriti come il caffè o dal tabacco per i fumatori. Il tartaro grave di colore nero è invece tipicamente quello sottogengivale il cui colore è dovuto al processo di ossidazione del ferro presente nell’emoglobina che si trattiene sui depositi formati. Il tartaro aderisce alle superfici di deposito e la sua rimozione è impossibile utilizzando semplicemente lo spazzolino. Quando si ha un accumulo di tartaro quindi l’unica cosa da fare è andare il prima possibile dal dentista che dovrà eseguire una pulizia dei denti professionale e una pulizia sottogengivale.

Tartaro grave: come si forma?

I depositi di tartaro grave non sono immediati ma si formano nel corso del tempo per via dei residui di cibo che non vengono rimossi in modo corretto durante le normali pratiche di igiene orale. La placca così formata tende a calcificarsi abbastanza rapidamente e a creare una eccessiva formazione di tartaro. Si tenga anche conto che i tempi della formazione del tartaro non sono uguali per tutti ma cambiano di caso in caso. In alcuni casi il tartaro riesce a formarsi già dopo pochi giorni, in altri invece dopo mesi. Le differenze in questo senso sono causate tra le altre cose anche dal pH e dalla composizione della saliva. Il tartaro tende a interessare i denti solo a livello superficiale ma, in alcuni casi, può anche penetrare all’interno del solco gengivale. L’accumulo di tartaro in questa zona molto precisa causa una irritazione gengivale e la formazione di tasche parodontali all’interno delle quali molti batteri proliferano causando danni alle strutture ossee di sostegno dei denti. In una prima fase il processo patologico consiste in una certa mobilità dentale a cui si associano dolore, sanguinamento gengivale e caduta del dente.

Tartaro grave: la prevenzione

L’unico modo per evitare i danni causati dalle carie o dalla gengivite è quello di prevenire. In quest’ottica occorre lavarsi i denti nel modo giusto utilizzando spazzolino, dentifricio, collutorio e filo interdentale. Per migliorare la rimozione della placca si consiglia anche l’uso dello scovolino. Si tenga conto che le parti del cavo orale dove si ha una eccessiva formazione di tartaro sono tendenzialmente quelle vicino allo sbocco delle ghiandole salivari e la superficie linguale dei denti incisivi inferiori. Bisognerà quindi prestare la massima cura nell’igiene di queste parti del cavo orale.

Tartaro grave: come si elimina

Ma come si elimina il tartaro grave? Se la prevenzione ha fallito l’unica cosa da fare sarà prenotare una seduta di detartrasi presso il proprio studio dentistico. La rimozione del tartaro viene infatti definita detartrasi o ablazione del tartaro e può essere eseguita solamente da operatori professionali come odontoiatri o igienisti dentali. La detartrasi è un insieme di pratiche che consente una costante rimozione della placca batteria dalla superficie dentale così da evitare l’infiammazione gengivale che è causata dai batteri. L’eliminazione del tartaro grave consiste in sostanza nella rimozione di placca e di tartaro dai denti e dalle gengive. Durante la seduta il dentista può scegliere di usare un metodo manuale o ultrasuoni a seconda dei casi e poi potrà completare la pulizia dei denti con la lucidatura delle superfici dentali. La periodica rimozione del tartaro è quindi una condizione necessaria se si vogliono evitare malattie parodontali e altri fastidi gravi. E’ comunque sicuro che l’assenza di una buona igiene orale indebolisce sempre di più la buona salute dentale e delle gengive fino a compromettere il tessuto gengivale in modo anche irreversibile.
Tartaro grave