Ablazione tartaro
Il tartaro è il peggior nemico della salute del cavo orale in quanto potrebbe provocare carie e altre patologie come la gengivite che, se non trattate per tempo, possono causare seri problemi. L’ablazione tartaro viene eseguita presso gli studi dentistici e consente di rimuovere gli accumuli di tartaro sovra e sotto-gengivale così da limitare il rischio dell’insorgenza di patologie. L'ablazione tartaro consiste nella rimozione meccanica dei depositi di tartaro sui denti utilizzando uno strumento dentale professionale. Tale strumento (curette) può anche essere elettrico, ad ultrasuoni, e serve ad eliminare fisicamente la causa dell’infiammazione. Ricordiamo che non è possibile fare una ablazione tartaro fai da te a casa in quanto il tartaro non è come la placca e solo il dentista potrà rimuoverlo con successo. Dire ablazione del tartaro e detartrasi è lo stesso e stiamo parlando di una pulizia professionale che dovrebbe essere eseguita almeno 1-2 volte all’anno a seconda delle situazioni.
Ablazione tartaro cos’è?
L'intervento di ablazione tartaro viene eseguito da un dentista o igienista dentale sulla parte dei denti esposti, ma anche sulla parte normalmente ricoperta dalle gengive. L’ablazione tartaro è una tecnica per la prevenzione delle malattie gengivali e parodontali, quindi deve essere eseguita regolarmente. Le condizioni individuali che predispongono alla formazione del tartaro sono svariate. Ad esempio la riduzione di flusso salivare potrebbe essere una delle cause degli accumuli eccessivi di tartaro. La saliva infatti purifica il cavo orale e allo stesso tempo impedisce l'adesione della placca alla superficie del dente grazie alle sostanze in essa contenute. Se non si esegue una ablazione tartaro, il tartaro si unisce alla superficie dei denti e danneggia le gengive esponendo le radici dei denti che non sono ricoperte dallo smalto e sono quindi molto più sensibili al caldo e al freddo. Inoltre il tartaro, man mano che progredisce, crea una sorta di coperta intorno al dente. L’aumento della sensibilità dentale comunque non è di lunga durata e termina poche settimane dopo il trattamento. Il tartaro è il prodotto della mineralizzazione della placca batterica.
La placca è costituita da una miscela di saliva, residui di cibo e batteri. Come abbiamo già detto con la normale igiene orale è possibile rimuovere efficacemente la placca, ma non il tartaro. La differenza tra ablazione tartaro e detartrasi non esiste e quindi capita di sentirsi riferire a questa pulizia dentale professionale in entrambi i modi. I batteri della placca sono responsabili della carie e della malattia parodontale (gengivite, parodontite o "piorrea"), due dei problemi orali più frequenti tra la popolazione. E’ bene comunque sottolineare come si tratta di problemi prevenibili nella stragrande maggioranza dei casi, se viene seguita una corretta igiene orale. La placca è invisibile, ma una volta che inizia a depositare sul dente una pellicola di sostanze minerali (generalmente sali di calcio e fosforo) acquista la tonalità marrone o giallastra caratteristica del tartaro. I batteri che rimangono “bloccati” nello strato minerale del tartaro muoiono, ma questo forma una superficie ruvida e aderente ideale per la crescita di nuove colonie batteriche.
Come rimuovere il tartaro
Il tartaro tende ad accumularsi soprattutto nelle zone della bocca vicine all'uscita del dotto delle ghiandole salivari e dietro i denti anteriori inferiori e sul retro dei denti superiori (nella zona che copre le guance). Sebbene gli accumuli di tartaro siano solitamente causati da una scarsa igiene orale, una volta formati non possono essere rimossi con la normale spazzolatura o con qualsiasi altro trattamento domestico. Diffidare quindi da chi promette rimedi casalinghi di sicura efficacia nella rimozione del tartaro. Se si vogliono avere dei buoni risultati in questo senso l’unica cosa da fare sarà sottoporsi a un intervento di ablazione del tartaro presso uno studio dentistico professionale. L’ablazione tartaro viene eseguita senza bisogno di anestesia locale e il paziente sentirà solo un leggero fastidio che sarà più o meno intenso in base alla quantità di accumuli di tartaro presenti sui denti. Un igienista dentale dotato di uno strumento manuale non rotante chiamato punta ad ultrasuoni pulisce il tartaro dallo smalto visibile dei denti e da quello situato appena sotto la linea delle gengive. Le pulizie orali professionali sono trattamenti completamente indolori che, contrariamente al mito, non consumano lo smalto dei denti. I dentisti raccomandano di fare una o due pulizie all'anno, soprattutto per quei pazienti che sono più inclini alla carie o alla malattia parodontale, come le donne incinte o le persone con diabete o altre malattie sistemiche. Per rimuovere il tartaro che è cresciuto più in profondità sotto i tessuti molli che sostengono i denti, è necessario un trattamento diverso, che si chiama curettage e che richiede l'anestesia locale.
Insomma, meglio investire tempo e attenzione nell’igiene orale così da non doversi trovare in futuro a fronteggiare possibili carie o gengiviti. L’ablazione del tartaro comunque è una operazione sicura al cento per cento che richiede solo una ventina di minuti e permetterà di ottenere sin da subito degli ottimi risultati.
Ablazione tartaro cos’è?
L'intervento di ablazione tartaro viene eseguito da un dentista o igienista dentale sulla parte dei denti esposti, ma anche sulla parte normalmente ricoperta dalle gengive. L’ablazione tartaro è una tecnica per la prevenzione delle malattie gengivali e parodontali, quindi deve essere eseguita regolarmente. Le condizioni individuali che predispongono alla formazione del tartaro sono svariate. Ad esempio la riduzione di flusso salivare potrebbe essere una delle cause degli accumuli eccessivi di tartaro. La saliva infatti purifica il cavo orale e allo stesso tempo impedisce l'adesione della placca alla superficie del dente grazie alle sostanze in essa contenute. Se non si esegue una ablazione tartaro, il tartaro si unisce alla superficie dei denti e danneggia le gengive esponendo le radici dei denti che non sono ricoperte dallo smalto e sono quindi molto più sensibili al caldo e al freddo. Inoltre il tartaro, man mano che progredisce, crea una sorta di coperta intorno al dente. L’aumento della sensibilità dentale comunque non è di lunga durata e termina poche settimane dopo il trattamento. Il tartaro è il prodotto della mineralizzazione della placca batterica.
La placca è costituita da una miscela di saliva, residui di cibo e batteri. Come abbiamo già detto con la normale igiene orale è possibile rimuovere efficacemente la placca, ma non il tartaro. La differenza tra ablazione tartaro e detartrasi non esiste e quindi capita di sentirsi riferire a questa pulizia dentale professionale in entrambi i modi. I batteri della placca sono responsabili della carie e della malattia parodontale (gengivite, parodontite o "piorrea"), due dei problemi orali più frequenti tra la popolazione. E’ bene comunque sottolineare come si tratta di problemi prevenibili nella stragrande maggioranza dei casi, se viene seguita una corretta igiene orale. La placca è invisibile, ma una volta che inizia a depositare sul dente una pellicola di sostanze minerali (generalmente sali di calcio e fosforo) acquista la tonalità marrone o giallastra caratteristica del tartaro. I batteri che rimangono “bloccati” nello strato minerale del tartaro muoiono, ma questo forma una superficie ruvida e aderente ideale per la crescita di nuove colonie batteriche.
Come rimuovere il tartaro
Il tartaro tende ad accumularsi soprattutto nelle zone della bocca vicine all'uscita del dotto delle ghiandole salivari e dietro i denti anteriori inferiori e sul retro dei denti superiori (nella zona che copre le guance). Sebbene gli accumuli di tartaro siano solitamente causati da una scarsa igiene orale, una volta formati non possono essere rimossi con la normale spazzolatura o con qualsiasi altro trattamento domestico. Diffidare quindi da chi promette rimedi casalinghi di sicura efficacia nella rimozione del tartaro. Se si vogliono avere dei buoni risultati in questo senso l’unica cosa da fare sarà sottoporsi a un intervento di ablazione del tartaro presso uno studio dentistico professionale. L’ablazione tartaro viene eseguita senza bisogno di anestesia locale e il paziente sentirà solo un leggero fastidio che sarà più o meno intenso in base alla quantità di accumuli di tartaro presenti sui denti. Un igienista dentale dotato di uno strumento manuale non rotante chiamato punta ad ultrasuoni pulisce il tartaro dallo smalto visibile dei denti e da quello situato appena sotto la linea delle gengive. Le pulizie orali professionali sono trattamenti completamente indolori che, contrariamente al mito, non consumano lo smalto dei denti. I dentisti raccomandano di fare una o due pulizie all'anno, soprattutto per quei pazienti che sono più inclini alla carie o alla malattia parodontale, come le donne incinte o le persone con diabete o altre malattie sistemiche. Per rimuovere il tartaro che è cresciuto più in profondità sotto i tessuti molli che sostengono i denti, è necessario un trattamento diverso, che si chiama curettage e che richiede l'anestesia locale.
Insomma, meglio investire tempo e attenzione nell’igiene orale così da non doversi trovare in futuro a fronteggiare possibili carie o gengiviti. L’ablazione del tartaro comunque è una operazione sicura al cento per cento che richiede solo una ventina di minuti e permetterà di ottenere sin da subito degli ottimi risultati.
