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Dentifricio senza fluoro

Difficile che non sia già sentito nominare un dentifricio senza fluoro o al fluoro quando si parla di prodotti per l’igiene orale. Il dentifricio senza fluoro viene considerato come una alternativa ai dentifrici tradizionali ma è davvero sicuro ed efficace? Il fluoro, come molti sanno, è da sempre un alleato della salute dentale. Il fluoro è un elemento chimico che fa parte del gruppo degli alogeni insieme a cloro, bromo, iodio, astato e tenese. Si trova naturalmente nelle sorgenti d'acqua: fiumi, laghi e mari, ma anche nelle piante e negli animali. A temperature normali appare come un gas componente dei fluoruri. Viene rilasciato nell'ambiente attraverso processi naturali come gli agenti atmosferici e le emissioni vulcaniche. Ma anche attraverso l'azione umana mediante combustione di carbone, acque industriali, produzione di metalli (acciaio, alluminio) e fosfati. Allo stesso modo, le attività industriali legate alla refrigerazione e agli aerosol sono una delle principali fonti di emissioni di fluoruro. Continuando con la lettura cercheremo di spiegare se è meglio un dentifricio con fluoro o senza e spiegheremo anche come realizzarsi un dentifricio senza fluoro fai da te.

Fluoro: a cosa serve

La gengivite è una delle patologie orali che si possono prevenire e combattere con il fluoro. Nel corpo umano il fluoro è associato a ossa e denti, mostrando un'elevata affinità per il calcio. Per questo motivo, il fluoro viene utilizzato nei prodotti per l'igiene orale così come nell'acqua potabile per lo stesso scopo, cioè al fine di rafforzare lo smalto dei denti e prevenire la carie. In questo senso, il fluoro applicato nel dentifricio protegge dalla carie dentaria fornendo diversi benefici. Ad esempio il fluore serve a ridurre o rallentare il processo di demineralizzazione, il primo stadio nella comparsa delle carie. Qualora la demineralizzazione fosse già iniziata ma le carie non avessero ancora fatto la loro comparsa, il fluoro potrebbe servire ad aiutare il processo di rimineralizzazione. Non solo, il fluore serve anche a combattere la formazione di placca dentale che può essere la causa primaria di malattie gengivali. Nell'Unione Europea, i dentifrici devono contenere un massimo di 1500 ppm (parti per milione) di fluoro. Per i bambini si consiglia invece di non superare mai i 1000 ppm di fluoruro. L' assunzione minima di fluoro per essere sicuri, dovrebbe essere inferiore a 4 milligrammi/persona al giorno negli uomini e 3 milligrammi/persona al giorno nelle donne. Ma è difficile saperlo con certezza poiché le persone possono consumare fluoro da altre fonti: tè, carne, pesce in scatola, sale, acqua potabile e bevande in bottiglia. Attualmente, in diversi paesi del mondo i fluoruri sono inclusi nell'acqua come elemento per migliorare la qualità e il gusto. Secondo gli studi effettuati in tal senso, nonostante gli standard richiesti dagli enti governativi, non sempre c'è un controllo chiaro dei livelli di fluoro.

Dentifricio senza fluoro bambini

Le abitudini di igiene dentale nei bambini dovrebbero essere incoraggiate da prima della comparsa del primo dente. A questo proposito, si consiglia di iniziare con un dentifricio senza fluoro durante i primi tre anni, poiché i bambini hanno un'elevata propensione a deglutire determinate quantità di dentifricio. Acquistando un dentifricio senza fluoro si potranno dormire sonni tranquilli in quanto il bambino lo potrà utilizzare senza correre rischi di alcun tipo. L'assunzione continua di fluoro nei bambini può causare fluorosi. Gli effetti di questa condizione si vedono nello smalto, in cui compaiono delle macchie. Nei bambini di sei anni che usano un dentifricio al fluoro, la quantità da applicare sullo spazzolino dovrebbe essere minima. Va ricordato che la quantità di dentifricio non è così importante, ma lo sono invece la frequenza e la tecnica di utilizzo dello spazzolino.

Dentifricio senza fluoro fai da te

Per realizzare un dentifricio senza fluoro fai da te è possibile utilizzare una vasta gamma di ingredienti come gli antibatterici, l’agente schiumogeno, abrasivi e oli essenziali. Gli antibatterici servono per ridurre il rischio di formazione di placca dentale ed evitare l’alito cattivo. Non solo, servono a dare sapore al dentifricio e rivestono quindi un ruolo molto importante. Tra loro possiamo citare il succo di limone, l’olio di chiodi di garofano, timo e salvia. L’agente schiumogeno invece serve per far fare la schiuma al dentifricio ma non è obbligatorio. Tra gli abrasivi possiamo nominare l’argilla che protegge lo smalto e svolge una forte azione antibatterica. Spesso si utilizza il bicarbonato di sodio per la sua azione sbiancante per la sua capacità di contrastare gli acidi. Per quanto riguarda gli oli essenziali, l’olio di chiodi di garofano è specifico per i problemi dentali mentre quello dell’albero di tè è un efficace antibatterico per io disturbi del cavo orale. Si consiglia ad esempio l’olio di cocco che ha dei forti effetti antibatterici e sbiancanti e può essere utilizzato anche come collutorio. Insomma, scegliere un dentifricio senza fluoro può essere l’ideale in tutta una serie di situazioni.
Dentifricio senza fluoro